I sindacati richiedono un incontro al Prefetto per la carenza di personale nelle carceri di Trapani e Favignana

Grave carenza di personale di Polizia Penitenziaria, lettera al Prefetto da parte dei sindacati.

I sindacati dei poliziotti penitenziari si rivolgono alla massima autorità di pubblica sicurezza per richiedere un incontro per discutere e trovare soluzioni alla grave carenza di personale. Riceviamo e pubblichiamo:

“Eccellenza,

ci rivolgiamo ad Ella in quanto massima autorità provinciale di pubblica sicurezza che ha la responsabilità generale dell’ordine e della sicurezza pubblica per metterla al corrente della grave carenza di personale di Polizia Penitenziaria che attanagliano i due Penitenziari che insistono nella provincia di Trapani.

Parlando della Casa Circondariale Pietro Cerulli di Trapani il dato preoccupante è che oltre alle 69 unità di P.P. mancanti dalla pianta organica stabilita dopo l’applicazione della Legge Madia (300 unità di P.P. nei vari ruoli, ma fino al giorno prima l’organico previsto era di 323 unità) non vi sono più unità nella qualifica di Sovrintendenti e a dispetto delle 24 unità previste del ruolo di Ispettori ve ne sono solo 12; su 231 unità attualmente in forza all’Istituto (di cui 77 impiegate nelle c.d. cariche fisse (Cucina, magazzino, Uffici servizi – comando, conti correnti e sopravvitto, ufficio matricola, colloqui ecc. Indispensabili per il funzionamento dell’Istituto e 46 in forza al Nucleo Traduzioni e Piantonamenti)

Si fa presente, che ben 190 sono le unità ultracinquantenni, con una percentuale pari al 70% e una età anagrafica media di 52 anni. Questo dato è veramente preoccupante visto che negli ultimi mesi abbiamo assistito inermi alla morte di numerosi colleghi (su tutto il territorio italiano) in servizio o appena smontati dal servizio, per problemi cardiaci; ciò è indicativo di quanto siano stressanti le turnazioni, specie quelle notturne che ad una certa età è come scalare una montagna a mani nude.

Ma la situazione non cambia presso la Casa di Reclusione Giuseppe Barraco di Favignana, su una pianta organica 121 unità la già citata Legge Madia a ridotto di circa 40 unità il personale di Polizia Penitenziaria, quindi, attualmente la pianta organica dovrebbe essere di 81 unità comprese il personale della base navale, ma realmente il personale in servizio a Favignana è di 56 unità, comprensivo di n 4 distaccati di cui un Funzionario e un ispettore, fra malattie a lungo termine, fra nuovi posti di servizio non è possibile neanche mettere il personale in congedo per il periodo estivo.

Si fa presente che a Favignana non esistono più le figure di Ufficiali di Polizia Giudiziaria (Ispettori e/o Sovrintendenti) in quanto la nuova pianta organica prevedeva 7 Ispettori e 5 Sovrintendenti circa , di cui questo Istituto ha solamente 1 V. Ispettore uscito da poco dal corso di formazione e neanche un sovrintendente, si fa presente che anche a Favignana ben 30 unità sono ultracinquantenni con una percentuale del 60% circa di anzianità.

Su Favignana, infine, si segnala in particolare la questione della soppressione della Base navale della C.R. Favignana isola. Il tema è meritevole di adeguata attenzione, il servizio Navale costituisce supporto operativo logistico per l’assolvimento dei compiti istituzionali del Corpo di Polizia Penitenziaria.

E’ da evidenziare l’apporto espressivo dato dai mezzi navali e dal personale qualificato nelle attività di traduzioni via mare ed in occasione dell’avvenuta evasione di tre pericolosi detenuti. Tale apporto ha avuto ovvie ricadute riferibili all’implementazione dei livelli di sicurezza sia del servizio che pubblica. I mezzi Navali Eccellenza, garantiscono continuità territoriale nel contesto ambientale, disagiato di Favignana isola, che dalle ore 20:10 alle ore 07:30 è completamente priva di collegamenti con i mezzi di linea.

Ma la grave mancanza di organico di Polizia incide soprattutto sulla sicurezza, poiché non si riesce a coprire più i posti di servizio e si è costretti ad accorparli, con pregiudizio di tutte quelle attività di vigilanza e controllo, anche perché la mancanza di adeguai fondi non permettono il monitoraggio tramite postazioni remore adeguate, con un aumento dello stress psicofisico della Polizia Penitenziaria costretta a una vigilanza a “uomo” con pensanti ricadute dei carichi di lavoro non più sopportabile a causa dell’alta età anagrafica.

L’anzianità anagrafica frutto di una scellerata scelta politica nell’arco dell’ultimo decennio, fatta di arruolamenti con il contagocce, causa problematiche legate alle assenze dal servizio per malattie che oltre alla già cronica mancanza di personale vanno ad incidere anche lo svolgimento delle attività dei detenuti, cosa quest’ultima che noi non auspichiamo; attività comunque che devono svolgersi in sicurezza, quella che oggi manca.

Ed è per tali motivi, che le chiediamo un incontro al fine di metterla a conoscenza della drammatica situazione attuale, sicuri che Lei nella qualità di rappresentante decentrato del Governo interverrà presso gli Uffici Ministeriali affinché nelle future assegnazioni del personale di Polizia Penitenziaria tengano conto della drammaticità operativa che investe sicuramente l’ordine e la sicurezza pubblica di questa provincia, così da ritenere necessario l’assegnazione di un adeguato contingente di operatori di Polizia Penitenziaria.

Certi in una Sua vicinanza al Corpo di Polizia Penitenziaria, si resta in attesa di un suo cortese riscontro”.

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