Crisi Istituto Regionale Vino e Olio Sicilia, l’appello di Sicindustria Trapani

Grande preoccupazione espressa da Sicindustria Trapani per la situazione del IRVOS

La crisi del IRVOS potrebbe avere risvolti negativi per le aziende del settore vitivinicolo e oleario, di conseguenza sull’economia siciliana, per questo Sicindustria Trapani ha inviato un appello al Presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci, all’Assessore all’Economia, Gaetano Armao, e all’Assessore all’Agricoltura Edgardo Bandiera, affinché possano trovare una soluzione.

Sicindustria Trapani pone l’attenzione sull’Istituto e in particolare sulla situazione dei dipendenti, che da 5 mesi non prendono stipendio, un personale tecnico “qualificato, che ha continuato a garantire la certificazione e controllo dei vini siciliani a DOC”.

L’allarme si denota anche nelle parole del Presidente di Sicindustria Trapani, Gregory Bongiorno: “Si tratta di due settori fondamentali per l’economia dell’Isola, che ora rischiano il tracollo”.

L’Istituto regionale che opera grazie ai fondi stanziati dalla Regione e assicura un servizio fondamentale alle aziende del territorio, dal 2012 al 2014 ha subìto un drastico taglio delle risorse che ha comportato il venir meno agli impegni finanziari assunti e il consequenziale pignoramento delle somme ad esso destinate.

“Noi sappiamo – sempre la nota di Sicindustria – che la complessiva situazione debitoria dell’Istituto Regionale del Vino e dell’Olio (ex IstitutoRegionale della Vite e del Vino) è stata determinata principalmente dai drastici tagli lineari operati dalla Regione Siciliana a partire dal 2012 sui capitoli destinati al funzionamento dell’Ente e alle attivitàpromozionali. Il contributo per il funzionamento dell’istituto (comprensivo delle quote degli stipendi pari a5,2 milioni per anno) veniva nel 2012 ridotto del 30% , da 6 a 4 milioni di euro. Identica somma veniva destinata nel 2013, mentre nel 2014 veniva ulteriormente ridotta a 2,6 milioni. Solo a partire dal 2015, il contributo è stato aumentato a circa 5 milioni di euro. Pertanto, nel triennio 2012-2014 non sono state garantite dalla Regione Siciliana all’IRVO le risorse sufficienti da destinare agli stipendi ed alle spese di funzionamento generali per circa euro 7,4 milioni. Inoltre, con la finanziaria regionale di agosto 2014, non è stato garantito il contributo per la promozione dei vini che fino al 2013 era di euro 2 milioni a fronte della partecipazione delle aziende vitivinicole ed oleariesiciliane all’edizione del Vinitaly e del SOL di aprile 2014, determinando così un debito nei confronti Veronafiere, il quale ente si è rivalso nei confronti dell’IRVO per il recupero delle somme. Per far fronte al contenzioso con Verona Fiere, l’attuale Governo regionale, con la L.R. n° 8/2018 art. 36 (successivamente modificato dalla L.R. 24 del 16 dicembre scorso) ha assegnato all’IRVO la somma di 3milioni di Euro, provenienti dall’acquisizione da parte della Regione degli immobili dell’Istituto. Tali somme, però, per motivi tecnici, non potranno essere disponibili prima del mese di marzo”.

“Responsabilmente, e nonostante tali difficoltà finanziarie, l’IRVO, con il suo qualificato personale tecnico, ha continuato a garantire la certificazione e controllo dei vini siciliani a DOC, contribuendo alla complessiva crescita qualitativa del settore vitivinicolo siciliano.

L’Istituto ha, inoltre, svolto un preminente ruolo tecnico nella definizione del disciplinare OEVO IGP Sicilia, riconosciuto dall’UE nel settembre del 2016, e successivamente nel controllo e certificazione dell’olio extra vergine di questa denominazione.

L’Istituto, oltre a ciò, sia nel 2011, 2015 e 2018 si è aggiudicato la certificazione dei vini maltesi a DOC/IGT, contribuendo al miglioramento qualitativo dei vini di questo piccolo Stato europeo a forte vocazione turistica.

L’IRVO, unitamente al Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, ha per di più contribuito al riconoscimento UNESCO della “vite ad alberello di Pantelleria” quale patrimonio immateriale dell’Umanità (Parigi – novembre 2015), ottenendo così anche un riconoscimento internazionale per il lavoro svolto dal team tecnico-scientifico coinvolto”.

“Alla luce di tutto ciò, riconoscendo il ruolo fondamentale dell’Istituto in parola, in conclusione, – continua Sicindustria – facciamo appello al Governo regionale al fine di trovare urgentemente una soluzione tecnico/finanziaria che garantiscal’immediato pagamento degli stipendi ai lavoratori dell’IRVO che da ben 5 mesi continuano, nonostante tutto, ad assicurare la certificazione dei vini doc della Sicilia, di Malta e Gozo. Un’interruzione di questo fondamentale servizio di certificazione rischia di bloccare le aziende dei duesettori interessati con gravissime ripercussioni, sia per l’economia della Sicilia che per l’occupazione”.

“Certi della Vostra sensibilità – conclude Sicindustria – affidiamo a Voi queste nostre preoccupazioni con l’auspicio che possiatetrovare al più presto una soluzione al contenzioso con Veronafiere consentendo in tal modo all’Istituto di riprendere l’ordinaria attività di certificazione”.

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