Artale torna libero

L’imprenditore antiracket arrestato per le collusioni con il boss Saracino

Sono scaduti i termini di custodia cautelare. Vincenzo Artale nelle prossime ore sarà di nuovo un uomo libero. I suoi legali, gli avvocati Nino Caleca e Roberto Mangano, già nel luglio 2016 avevano ottenuto che andasse ai domiciliari perché si erano affievolite le esigenze cautelari. Nel frattempo è iniziato il processo a Trapani ed è stato raggiunto il termine massimo della carcerazione preventiva.

Artale fu coinvolto dell’inchiesta “Cemento del Golfo”. Fino a pochi mesi prima del suo arresto membro dell’associazione antiracket e antiusura di Alcamo. Un decennio fa, con le sue denunce, aveva contribuito a far sgominare una banda di estorsori, ora è accusato di associazione mafiosa. Secondo gli inquirenti, avrebbe effettuato forniture di calcestruzzo grazie ad uno sponsor d’eccezione: il boss castellammarese Mariano Saracino, pure lui arrestato nello stesso blitz.

Il Riesame nei mesi scorsi aveva annullato il provvedimento di sequestro dei beni – valutati 5 milioni di euro – a carico dei parenti dell’imprenditore alcamese.

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