Alcamo Bene Comune chiede la sospensione del Decreto Salvini

Sempre più no al Decreto Salvini, infatti un altro no o meglio una richiesta di sospenderlo arriva da Alcamo, in particolare del Movimento Alcamo bene Comune, che esprime la propria opinione in un comunicato, che pubblichiamo:

“Che al primo posto ci siano il rispetto dei diritti umani, sempre, e la garanzia di una giusta accoglienza! E’ questo che desideriamo sia come cittadini che come movimento politico.

Attraverso l’odierna mozione di indirizzo chiediamo al Sindaco Surdi e alla sua giunta la sospensione, fino alla conclusione dell’iter parlamentare, dell’applicazione del Decreto Legge in materia di immigrazione e sicurezza, noto come Decreto Salvini, per rivalutarne l’impatto in termini economici, sociali e sulla sicurezza dei territori.

È necessario e quantomai urgente uscire da questo clima di perenne campagna elettorale e dal tunnel della continua ricerca del consenso facile: occorre essere realistici e considerare il fatto che questa legge sortirà effetti negativi e pericolosi.

Questo Decreto si può sospendere, come già accade in altre città d’Italia che hanno rifiutato questa improvvisazione.
Il Governo, infatti, nel tentativo di occuparsi di immigrazione, materia sempre meno emergenziale e sempre più, artatamente, ingigantita, rischia di peggiorare la situazione.

Le norme contenute in questo Decreto Legge favoriscono le strutture di accoglienza straordinaria (CAS) che hanno già presentato forti criticità in questi anni – il fatto che queste criticità non siano state considerate purtroppo non ci stupisce – puntando a smantellare invece gli SPRAR (Sistema Protezione Richiedenti Asilo e Rifugiati), centri pensati e gestiti in modo ordinario, strutturato e programmatico, oltre che gestiti dai Comuni, compreso il Comune di Alcamo, con percorsi di integrazione reale ed efficace in piccole accoglienze e rifugio diffuso, in alloggi e anche in famiglia.

Occorre ammettere che con questo Decreto verranno vanificati gli sforzi fatti fino ad oggi, anche dal nostro Comune, volti ad una distribuzione equa e sostenibile delle persone accolte su tutto il territorio, non solo nelle grandi aree urbane: il provvedimento favorirà le grandi concentrazioni di immigrati, nelle città aumenterà ulteriormente la presenza di persone in condizione di estremo disagio, potenzialmente coinvolgibili in attività illecite ed esposte alla marginalità estrema, situazioni che desideriamo assolutamente scongiurare.
I percorsi di integrazione anche in città più piccole come la nostra Alcamo, sono assolutamente necessari.

Alla luce di queste valutazioni, condividiamo a pieno l’iniziativa di alcune amministrazioni comunali, quali quelle di Torino, Bergamo, Bologna e Padova – solo per citarne alcune – e confidiamo nel buon senso del Consiglio Comunale e dell’Amministrazione alcamese: auspichiamo che la mozione da noi presentata venga trattata al più presto possibile in Consiglio e, soprattutto, che trovi largo appoggio da parte di tutti i colleghi consiglieri, sia di maggioranza che di opposizione, considerate la centralità e la delicatezza del tema e l’urgenza sociale e morale che quotidianamente interroga le nostre coscienze”.


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