Droga e telefonini in cella

Blitz della Polizia Penitenziaria, arrestato un detenuto, Orazio Giuffrida

Droga e micro telefonini venivano introdotti nel carcere di Trapani, un detenuto è stato arrestato, adesso è caccia ai complici che dall’esterno hanno introdotto nella casa circondariale sostanza stupefacente e cellulari. La scoperta è stata fatta dalla Polizia penitenziaria. Gli agenti del comandante Giuseppe Romano hanno eseguito controlli e perquisizioni nelle celle, e alla fine il sostituto procuratore Giulia Mucaria ha disposto il fermo per un insospettabile detenuto, Orazio Giuffrida, originario di Acireale, 54 anni, in carcere per rapina detenzione di armi e sequestro di persona. Il pm ha chiesto al gip una ordinanza di custodia cautelare . Il detenuto è un insospettabile perché la sua condotta in carcere era esemplare, brillante studente della sezione dell’istituto Alberghiero, si era conquistato la fiducia del personale e così faceva lo “scopino”, si occupava delle pulizie e così aveva la possibilità di circolare liberamente all’interno del penitenziario trapanese. Giuffrida è stato fermato dai poliziotti della penitenziaria in flagranza di reato, mentre tentava di introdurre all’interno dei reparti detentivi un pacco contenente mezzo chilo di hashish, un micro telefonino (cm.6,8) ed altri oggetti. Attraverso una stratagemma escogitato prelevava l’immondizia dal box esterno del Reparto Colloqui ove qualcuno, un visitatore ammesso ai colloqui con i detenuti, aveva buttato un pacchetto contenente il materiale sequestrato, per trasportarla nei cassonetti posti all’interno dell’Istituto ma abbastanza lontani dalle sezioni detentive. La droga e il telefonino venivano prima abilmente nascosti sotto alcune cassette di frutta per essere in seguito prelevati dallo stesso che, avvalendosi della complicità di altri detenuti, li avrebbero destinati alle sezioni detentive da dove sarebbe partita l’attività di spaccio. Il sospetto è che in precedenza nelle celle sono così arrivati droga e altri micro telefonini. Cinque cellulari infatti di recente sono stati sequestrati all’interno del carcere. “Il rinvenimento di tale grossa quantità di stupefacente destinato a detenuti, scoperto e sequestrato in tempo – ha commentato il comandante Romano – evidenzia una volta di più l’arroganza e il disprezzo delle regole da parte di alcuni detenuti che continuano a delinquere anche stando in carcere, approfittando della concessione di alcuni benefici di legge quali l’art.21 O.P. (lavoro all’esterno) o i permessi premiali e nonostante gli sforzi messi in campo da questa Amministrazione Penitenziaria a fini rieducativi”. Si tratta di micro cellulari “tiny phone”, difficili da essere segnalati dai metal detector, facilmente acquistabili su internet dai costi modesti, tra gli 8 e i 10 euro. Il direttore dell’istituto penitenziario, Renato Persico si è complimentato con il personale. Solo nel 2017 all’interno delle carceri italiane sono stati trovati 337 micro telefonini “per questo – dice Persico – anche a Trapani abbiamo aumentato il livello dei controlli, ottenendo buoni risultati”.

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Rino Giacalone
Rino Giacalone, direttore responsabile e cronista di periferia. Vive nel capoluogo trapanese sin dalla sua nascita. Penna instancabile al servizio del territorio e alla ricerca della verità.