Alla scoperta di Dubai ed Istanbul con la mostra di Fulvio Eterno ad Alcart Legalità e Cultura

ALCAMO. Per il quarto anno consecutivo l’arte fotografica di Fulvio Eterno torna ed essere esposta in anteprima durante le giornate del Festival Alcart Legalità e Cultura. La bellezza dei colori, l’intensità delle immagini e la luminosità degli scatti portano il visitatore nei luoghi incantati ripresi durante i suoi viaggi dall’artista alcamese. Dubai ed Istanbul raccontate attraverso i volti dei suoi abitanti e la particolarità dei suoi luoghi rendono la mostra “Fashion and Travelling – From Dubai to Istanbul” un viaggio attraverso una cultura diversa dalla nostra che colpirà profondamente il visitatore. La mostra sarà visitabile giovedì 16 e venerdì 17 agosto all’interno del Festival Alcart Legalità e Cultura che si terrà ad Alcamo in nella zona di Piazza Bagolino.

Per capire meglio il significato di questa mostra abbiamo fatto alcune domande al fotografo:

COME MAI LA SCELTA DI RITRARRE DUE METE COSì LONTANE?

In realtà sono stati i posti a scegliermi! Sono stato ingaggiato per andare a fotografare le Fashion Week dei circuiti internazionali della moda che si sono tenute nelle due metropoli ed ho accettato di buon grado questa nuova sfida che mi si è presentata a livello lavorativo. Fotografare le sfilate, gli stilisti ed entrare in contatto con marchi prestigiosi per me è stato motivo di orgoglio poiché fare scatti per la moda è una cosa molto diversa rispetto ad altri tipi di fotografie: entri in contatto con professionisti provenienti da ogni parte del mondo e riesci così ad uscire dalla nostra realtà che può risultare più “provinciale”. Un’esperienza che ho condiviso con il caro amico Marco Parrino, che con l’occasione ringrazio.  

Nonostante il poco tempo a disposizione, perché molto impegnato con il lavoro, non potevo non calarmi nelle realtà locali e tentare così di raccontare le città nella maniera migliore possibile.

CHE DIFFERENZE HAI NOTATO TRA QUEI LUOGHI E LA NOSTRA REALTA’?

Dubai è una città proiettata al futuro: economia florida, mentalità aperta e libertà di azione. Dal nulla sono riusciti a costruire una città cosmopolita e in costante sviluppo. Peculiarità che a noi manca in considerazione del fatto che non riusciamo ad essere totalmente sviluppati da un punto di vista turistico nonostante l’infinito patrimonio artistico, culturale e paesaggistico che abbiamo.

Istanbul è invece molto simile a Palermo: colorata e profumata come il nostro capoluogo. Di contro però è indubbiamente una città in cui non si respirano di certo venti di cambiamento. La situazione politica che sopprime ogni forma di sviluppo culturale mira a creare un popolo facilmente modellabile e che non tenti di alzare la testa al regime di Erdogan.

CHE SENSAZIONI TI HANNO LASCIATO QUEI LUOGHI E LA GENTE CHE HAI INCONTRATO?

Istanbul mi ha lasciato addosso una sensazione di disagio per la netta contrapposizione che c’è tra poveri e ricchi: luoghi bellissimi, pittoreschi e lussuosi dopo pochi metri lasciano spazio a capanni dove le povertà è perfettamente tangibile. Un’altra netta distinzione invece mi ha lasciato sorpreso e carico di speranza poiché in questa metropoli con più di 20 milioni di abitanti riescono a convivere in maniera pacifica musulmani e cristiani.

Dubai invece mi ha impressionato per il calore umano che vi ho trovato, la gente si è dimostrata molto educata ed ospitale, il tutto però fatto senza mai tralasciare l’osservanza delle regole imposte dalla cultura araba. Ovviamente mi ha molto colpito anche l’incredibile innovazione tecnologica e il lusso sfrenato che si vedono anche solo passeggiando per le sue strade. Una città aperta al mondo nel vero senso della parola se consideriamo che dei 9 milioni di abitanti ben 8 milioni provengono da ogni parte del mondo: un’incredibile polo lavorativo in cui si concentrano grandi risorse umane.

COSA SUGGERIRESTI AL VISITATORE CHE SI APPROCCIA ALLA TUA MOSTRA?

Viaggiando riusciamo a vedere le cose da una prospettiva diversa e forse, come italiani, dovremmo riuscire ad interpretare meglio ciò che vediamo e tentare di applicarlo in maniera perlomeno simile. In questi due luoghi ho scoperto che c’è gente che va veramente ad una velocità doppia rispetto alla nostra poiché sono riusciti a mettere in piedi strutture impressionanti partendo veramente da zero mentre noi spesso ci culliamo sugli allori di un passato che ormai inizia ad essere lontano.

Mi piacerebbe quindi che il visitatore riuscisse a cogliere nei miei scatti questa ammirazione che ho provato e, al contempo, riuscisse a notare la bellezza e la profondità di una cultura apparentemente lontana dalla nostra ma così carica di fascino.

 

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Eva Calvaruso
Eva Calvaruso, classe 1984, vive ad Alcamo, spirito da ventenne e laurea in Economia. Animo hippie e fan sfegatata di Guccini. Curiosità, passione e una continua ricerca della verità l’hanno spinta a diventare una giornalista.