Liberty Lines perde dinanzi al Cga

Il contenzioso con la Regione, citato anche agli atti dell’indagine Mare Monstrum contro l’ex deputato Fazio, il giudice De Lipsis ed Ettore Morace. I giudici amministrativi mandano le carte alla Procura di Trapani

Diciamo intanto che la notizia l’abbiamo appresa leggendo il sito “I Nuovi Vespri.it”. La notizia è questa: il Consiglio di Giustizia Amministrativa ha appena giorni or sono confermato la sentenza del Tar con la quale fu dichiarata soccombente la compagnia di navigazione Liberty Lines che aveva presentato un ricorso contro la Regione per il ritiro nel 2014, in autotutela, del bando per l’assegnazione delle rotte navali, insomma i collegamenti tra la Sicilia e le isole minori, onerate di pubblico servizio. Per il Cga il bando prima pubblicato, poi aggiudicato alla Ustica Lines e infine revocato, “è di natura assolutamente indifendibile”. I giudici si sono soffermati su procedure quasi da “copia e incolla”, assolutamente nel tempo a favore della società armatrice dei Morace. A firmare il provvedimento di ritiro del bando fu la dottoressa Dorotea Piazza che aveva preso il posto della dottoressa Salvina Severino. Ragione del ritiro in autotutela il vantaggio economico elargito all’allora Ustica Lines per i collegamenti con le Egadi e le Eolie, in soldoni rispettivamente 25 milioni e 40 milioni di euro. La gara già così aggiudicata venne revocata. La Piazza è citata nell’ordinanza “Mare Monstrum” – la tangentopoli del mare – l’indagine che ha travolto anche la dott. Severino ma principalmente per corruzione l’ex deputato trapanese Girolamo Fazio e gli armatori Vittorio ed Ettore Morace – per essere stata proprio male affrontata proprio da Fazio. Il giudizio del Tar e l’appello al Cga sono trattati dai pm in un unico tema all’interno di “Mare Monstrum”. Fazio per le Procure di Palermo e Trapani si interessò a tentare di pilotare l’esito dell’appello a favore della Liberty Lines. Indagato nell’ambito di questo reato, traffico illecito di influenze, è anche il giudice amministrativo Raffaele De Lipsis. All’interno dell’ordinanza è ricostruita la rete intessuta, con tanto di foto di un incontro (marzo 2017) a tre a Roma tra Fazio, il dott. Carlo Morace e De Lipsis.. I tre si trovavano all’ingresso dell’abitazione romana di De Lipsis. La vicenda giudiziaria. Vale la pena riprenderla per scoprire che dopo quella sentenza del Tar, si legge nell’ordinanza dell’indagine “Mare Monstrum”, l’allora deputato regionale e vice presidente della commissione antimafia regionale Girolamo Fazio si diede da fare, per conto degli armatori Morace, così scrissero i pm palermitani, per cercare di trovare nel grado di appello, dinanzi al Cga, i giusti agganci per ribaltare la decisione a favore della Liberty Lines. L’ordinanza racconta di una missione romana di Fazio, dei contatti con un autorevole giudice, l’ex presidente del Cga siciliano Raffaele De Lipsis, non per avere consigli, ma semmai pare per fare pressione sui giudici del Cga, e in particolare sul presidente Zucchelli, e sul relatore giudice Giulio Castriota Scanderberg, a favore della società armatoriale. Tra i contatti di Fazio ci sarebbe stato anche l’attuale presidente dell’autorità garante della concorrenza, “antitrust”, avvocato Giovanni Pitruzzella. Solo citato nell’ordinanza e mai indagato. Scrive il gip: “Lo scopo delle interlocuzioni con i due professionisti, era quello di sottoporre al vaglio di due interlocutori qualificatisia la sentenza del Tar, a loro dire scandalosa, sia i nominativi dei legali individuati per la formazione del collegio difensivo per il ricorso al Cga”. Fazio è stato registrato nel colloquio con Vittorio Morace: “no va bene dai non ti preoccupare no io ti penso sempre dai…è una sentenza che fa schifo ma anche come è scritta…ci sembra abbastanza agevole come superare una serie di contestazioni…ovviamente questa volta cercheremo di essere più attenti…vediamo anzi di salvarci e questo ci aiuta anche dal punto di vista prettamente psicologico oltre che dal punto di vista materiale”. Fazio contattava quindi De Lipsis:

“De Lipsis: …dimmi tutto Mimmo…io voglio vederti qui a Roma…non possiamo parlare personalmente quando ci vediamo a fine anno o per telefono…

Fazio: eh lo so ascoltami ho bisogno di sottoporti una questione quindi avere dei consigli da parte tua una questione complessa…vengo con un’altra persona”.

Il Cga non c’è andato leggero, depositato una voluminosa sentenza, trasmessa con gli atti allegati alla Procura di Trapani e alla Commissione Europea dipartimento per la concorrenza. All’interno del procedimento “Mare Monstrum” potrebbe aprirsi, come anticipa anche il sito inuovivespri.it, un nuovo capitolo. Ossia quello dell’acquisizione da parte del duo armatoriale Morace e Franza di Messina, con la società Sns, della ex Siremar, grazie ad una decisione del Consiglio di Stato che aveva dichiarato nulla la vendita ad un’altra società di navigazione, la Compagnia delle Isole. Un monopolio, che per i due grandi armatori siciliani significava grande acquisizione anche di potere economico, e che allo stato continua ad esistere, in termini di gestione del trasporto veloce e dei traghetti, gestione delle biglietterie. Nella scorsa legislatura venne presentata una interrogazione al Governo Renzi dal deputato del Pd Davide Mattiello, che mise insieme tutta una serie di punti che rendevano la cessione parecchio strana e sotto diversi profili. Interrogazione rimasta senza risposta. Mattiello chiamava in causa anche l’Antitrust del prof. Giovanni Pitruzzella (lo stesso col quale Fazio diceva di volere discutere del ricorso al Cga a favore della Ustica Lines) e però anche da quel fronte nessuna comunicazione, tranne che una laconica dichiarazione con la quale l’autorità per la concorrenza diceva che la vicenda era troppo relegata geograficamente che si trattava solo di una vicenda siciliana e non nazionale. Era dunque con la Regione Sicilia che bisognava interloquire. Cosa strana, leggiamo sul sito inuovivespri.it, quando fu di assegnare la Siremar alla Compagnia delle isole il parere dell’Antitrust era stato chiesto e concesso. Ma all’epoca non c’era ancora Pitruzzella a presiedere l’autorità. La trasmissione degli atti alla Procura di Trapani e alla Commissione Europea è stata così motivata: Infine, l’evidenza di uno o più procedimenti penali in corso coinvolgenti alcuni dei protagonisti della vicenda, come anche il frequente richiamo al tema degli aiuti di Stato e più in generale all’obiettivo della tutela della concorrenza che, anche per il periodo successivo alla gara annullata, parrebbe ben lungi dall’essere raggiunto nel settore del trasporto marittimo verso le Isole minori della Sicilia, impone al Collegio di ordinare la trasmissione di tutti gli atti di causa, compresa la presente sentenza, alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Trapani nonché alla Commissione europea- Direzione generale della concorrenza, e all’Autorità garante della concorrenza e del mercato, per quanto di loro rispettiva competenza”. L’ultima chicca ce la concedono i giornalisti de inuovivespri.it: i legali di Liberty Lines hanno eletto proprio domicilio legale presso l’avvocato Carlo Comandè di Palermo; l’indirizzo dello studio coincide con quello che fu dell’avv. Giovanni Pitruzzella prima di approdare all’Antitrust…anzi sembra essere lo stesso studio!

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Rino Giacalone
Rino Giacalone, direttore responsabile e cronista di periferia. Vive nel capoluogo trapanese sin dalla sua nascita. Penna instancabile al servizio del territorio e alla ricerca della verità.