LA FAVOLA DELLE REGIE TRAZZERE DI SICILIA – CAPITOLO VII-PARTE II – La perizia del Cusimano adesso ci informa sul tratto di strada carrozzabile da Vicari a Roccapalumba.

DI ANTONINO MESSANA

  Il nostro Cusimano adesso con la sua Perizia ci conduce nel territorio di Vicari descrivendo il tratto di strada carrozzabile Vicari-Roccapalumba e lasciando alle spalle il Territorio di Villafrati ed il Feudo di Chiarastella proprio in Villafrati appartenente al conte  San Marco. Torna utile ricordare che il conte San Marco, il principe di Fitalia ed altri nobili Signori  si sono prostrati davanti al Re con severe lagnanze perché la vendita delle porzioni di Trazzere in quei luoghi è stata nociva al transito del bestiame (Vedi capitolo VI-parte I, pubblicato il 7 aprile 2018). Riporto qui sotto la prima pagina della prima lettera scritta dalla “Deputazione delle Strade” in risposta al Monarca che aveva manifestato la volontà di annullare i contratti di vendita e censuazione  e rimborsare le somme pagate.  La suddetta missiva specifica a chiare lettere che la strada costruita permette agevolmente il passaggio delle vetture perché di larghezza canne 9.1 ed il passaggio e pascolo del bestiame riportando la medesima larghezza. E’ stata così utilizzata l’intera larghezza della Trazzera corrispondente alla prescritta misura di canne 18.2. La lettera in parola procede  specificando al Re  che al fine di rispettare la viabilità delle carrozze e del bestiame ove la strada non ha potuto seguire il tracciato della Regia Trazzera  ha acquistato le terre private nella misura di canne 9.1 per permettere il passaggio appunto del bestiame. La missiva si chiude affermando che il conte S. Marco e gli altri nobili Signori miravano ad ottenere il rimborso delle somme e a riappropiarsi nel tempo dei terreni usurpandoli perché non esisteva  pastorizia in quei luoghi. Infatti, la Deputazione, a conferma e discarico del suo operato invierà al Re  la perizia del Cusimano  in parola con lettera del 31 marzo 1800 che pubblicherò in seguito.

            Dico subito che la protesta di questi nobili Signori è stata propizia per il mio lavoro. Con questa scusa pretestuosa infatti abbiamo ereditato almeno un centinaio di documenti, in corso di pubblicazione, che ci confermano l’inesistenza in quei luoghi di una presunta Regia Trazzera larga 18.2. A mio giudizio il San Marco ed i nobili colleghi dovevano protestare davanti al Regnante per l’inesistenza della Trazzera intesa come strada di passaggio degli animali. Infatti, la strada in parola era una “Regalia” o Via Pubblica larga appena palmi 40 cioè m. 10,32 in quanto strada Consolare.  Tra poco vedremo che il Cusimano perizierà proprio nelle contrade di Vicari l’acquisto di terreni adiacenti alla Via pubblica. Quindi, il nostro Perito sapeva distinguere bene le Trazzere come strade adatte al passaggio degli animali e le Vie pubbliche o anche “Regalie”, come le hanno denominate i normanni che hanno creato il pubblico demanio (Vedi capitolo V-parte I, pubblicato il 1° aprile 2017).

            Prima di proseguire con la perizia del Cusimano ritengo opportuno rievocare, con poche parole, il passaggio di Paolo Balsamo attraverso il territorio di Vicari raccontato nel suo “Viaggio in Sicilia” del 1808 (Vedi capitolo IV-parte VI, pubblicato il 22 ottobre 2016). Ecco le testuali parole: “Nel proseguire il cammino di buon mattino i nostri viaggiatori sostano a S. Giuseppe nei pressi dell’ omonimo ponte per far colazione e dare biada ai cavalli”. “L’osteria è ampia e confortevole per le bestie, ma estremamente sconcia per gli uomini. Il nostro autore ci dice che ha visitato più volte Vicari e l’annovera tra le più brutte e povere terre del reame. La popolazione conta 5.000 anime e dista appena un miglio dal torrente S. Leonardo che rende mortifero il soggiorno. La pastorizie è scarsa e conta di poche centinaia di animali bovini di ogni sorte”.

         Aggiungo che il paese è collinare a 640 metri di altitudine e non c’è transumanza. Balsamo non ci fornisce cenni sulla strada percorsa. Ovviamente la strada era buona perché costruita da pochi anni fino ad Alia.

         Riprendendo la perizia di questo luogo, essa ci offre due importanti informazioni:  parla, in primo luogo, di usurpazioni di Trazzere in loco  e poi, di acquisto di porzioni di terre private ed adiacenti alla Via pubblica affinché la strada raggiungesse la larghezza di canne 18.2; visto che, il nuovo tracciato, proprio in terra di Vicari, lascia alle spalle la “Trazzera” e si immette in una “Via pubblica”. Infatti, la perizia ci dice che l’usurpazione in questo Comune è stato commesso dal Principe di Cattolica e per il tratto Ponte di Vicari (o Ponte S. Giuseppe) -Lercara. Ecco il documento.

Archivio di stato di Palermo-Real Segreteria Incartamenti busta n. 1289

Nello Stato di Vicari l’Ill.mo Principe della Cattolica la trazzera antica appropriatasi principiando dal Ponte di Vicari sino al Bivio dell’Arcara (Lercara Friddi).______& 8:0:2:___

         Nel tentativo di individuare l’esatto percorso della strada tramite l’osservazione della carta stradale attuale deduco che la Trazzera è la strada colorata in giallo che fa bivio con quella colorata in bianco sopra la Montagnola. Allora, mi accorgo che le due strade collegano Ponte di S. Giuseppe e  Lercara; invece la nuova strada che è quella colorata in verde, fa curva a 180° sopra Vicari fino al bivio Manganaro.  Ecco la carta.

Mutatis mutandis, la mappa del Tesoriere sotto riprodotta ci indica esattamente che la strada Romana proveniente da Bolognetta arrivata al Ponte di Vicari scende verso Lercara ed arriva a Castronovo. Si ricava che il suddetto percorso fino al Ponte S. Giuseppe appartiene alla Trazzera come correttamente dimostrano le “Istruzioni” impartite dalla Deputazione e la medesima perizia del Cusimano. Invece la deviazione da Vicari a Manganaro ci conferma esattamente che percorre una Via pubblica e lascia alle spalle la “Trazzera” o meglio la strada Romana (Via Consolare che trova conferma nel ritrovamento del “miliare”).

GIUSEPPE TESORIERE

VIABILITA’ ANTICA SICILIA

DALLA COLONIZZAZIONE GRECA  ALL’UNIFICAZIONE (1860)

         Tenuto debitamente conto che sono state acquistate terre in larghezza canne 9.1 perché la somma in larghezza doveva corrispondere a canne 18.2 necessariamente la strada pubblica aveva la medesima misura di quella acquistata e cioè canne 9.1 corrispondenti a circa metri 19. Ne discende, senza ombra di dubbio, la piena conferma che la Via pubblica per opera della “Deputazione” (organo di Governo) e del “Perito” (quale “Professionista qualificato) non è assolutamente uguale in larghezza alla Trazzera. In questo caso la misura di metri 19 circa potrebbe essere esagerata perché già sappiamo che la strada Consolare è larga appena palmi 40, corrispondenti a circa metri 10.

         Concludendo questo percorso, abbiamo ritrovato in prima luogo una “Strada Regia” perché ereditata dai successivi Regnanti dall’impero Romano, già denominata dai Normanni “Regalia” e poi ricondotta a Regia Trazzera; in secondo luogo, una “Via Pubblica” distinta dalla Trazzera a dir poco in larghezza.

         Non ci resta che andare avanti con la perizia restando sempre, come scrive Cusimano, nello “Stato di Vicari”. Tuttavia con il sottostante documento leggiamo che la nuova strada fu costruita in Via pubblica con il seguente percorso: Vicari-Lercara-Roccapalumba.  Sono state pertanto acquistate in larghezza in questo percorso canne 9.1. In tal modo la strada viene divisa in canne 9.1 al servizio del pubblico e canne 9.1 al servizio del bestiame.

In detto stato di Vicari, in questo sito, che sarò per descrivere la strada carrozzabile fu costruita nella via Pubblica, che dalla terra di Vicari conduce all’Arcara (Lercara Friddi), ed alla Terra della Palumba, e perciò le Terre da comprarsi in tal luogo sono canne 9:1: era al Servigio del Pubblico.

            La carta stradale sottostante indica con eloquenza i due percorsi a Ovest del Bivio Manganaro scende la Trazzera dirigendosi verso Castronovo dopo avere attraversato Lercara; ad Est di detto bivio Manganaro continua la strada carrozzabile costruita dalla Deputazione delle strade dirigendosi verso Roccapalumba e poi Alia.

            Lascio ai lettori e senza alcun commento le singole particelle  acquistate nel suddetto percorso al fine di  allargare la strada di altre canne 9.1 nei territori di Vicari e Roccapalumba. In questo caso mi aspetto dagli stessi lettori eventuali osservazioni, come in passato.

Nel feudo di Pietro Pittineo proprio della menza Arcivescovile di Palermo per la larghezza di canne 9;1 stesse altre canne 9:1: essere la via Pubblica, che conduce alla Terra di Roccapalumba Terre seminate in frumento…1:1 __  __stimate in cap.le ad onze 80…….85:___  ___  ___

Nel feudo delli Pilieri proprio dell’Ill.mo principe di Cattolica per la stessa larghezza di canne 9:1…altra essere la via della Palumba____________&  __  4:0:2:-

Stimate ad onze 80……come s’impegnano______________20:18:15:

Nel Feudo di Manganaro proprie dell’Ill.mo Duca di Caccamo per la suddetta larghezza di canne 9:1: come sopra Terre______________stimate in capitale alla ragione cioè______________&  2:3: – -(salma) ad onze 80________95

E &: 1: ad onze 70_______________________________________70

165               165

Ill.mo Principe di Fitalia nella pianotta di Vicari______________&  ___  S:  2: —

Stimate ad onze 80…. Importano__________________onze                27: 1S:— —

Prossimamente ci aspetta la continuazione del tratto di strada da Roccapalumba fino ad Alia.

Nello stato di Roccapalumba proprio dell’Ill.ma Principessa di Lardaria la strada carrozzabile fu costrutta principiando dal detto feudo di Manganaro fino al ponte delli casi vecchi nella Via, che conduce…

            Anche a Roccapalumba si acquistarono terre in larghezza canne 9.1, nel tratto “Ponti delli Casi Vecchi fino al Feudo delli Fiaccati attraversando la strada in mezzo ai Censualisti. la Perizia in continuazione ci mostrerà dei prospetti riepilogativi e si chiuderà con i successivi capitoli dal quinto all’ottavo.

La prossima puntata verrà pubblicata sabato 15 settembre. Auguro ai miei cari lettori buona estate e soprattutto buone vacanze. Chiedo ad essi di non cestinarmi e di continuare ancora per poco a seguirmi. Siete stati Voi lettori a trasmettermi la forza di continuare a scrivere, senza un giorno di ritardo, per quasi quattro anni. Questo capitolo chiude la storia antica delle Regie Trazzere. Seguiranno alcuni altri capitoli sulla storia attuale dal 1860 al 1954 ultima data di pubblicazione dell’ultimo decreto. Se qualcuno ha necessità di un mio contatto, ecco la mia e-mail toninomessana@gmail.com . 

Buone vacanze.

Bibliografia

Archivio di Stato (Catena) di Palermo– Real Segreteria Incartamenti busta 1289.

Balsamo Paolo-GIORNALE DEL VIAGGIO FATTO IN SICILIA e particolarmente nella contea di Modica – Stamperia Reale – Palermo 1809. Costodito dalla Biblioteca Fardelliana di Trapani collocazione XXXIV C 29.

Santagati Luigi-Ponti antichi di Sicilia dai Greci al 1778-Edizioni Lussografica-Caltanissetta 2018. Ponte San Giuseppe pagina 439.

Tesoriere Giuseppe – Viabilità antica in Sicilia – dalla colonizzazione greca all’unificazione (1860)-Zedi Italia, Palermo 1994 pag. 20. Custodito presso la Biblioteca delle Costruzioni Stradali della Facoltà di Ingegneria dell’Università di Palermo.

Mappa stradale – Editore Liberia Geografica-Novara 2016.

 

 

CONDIVIDI
Commenti Facebook
Articolo precedenteFratello torna libero
Articolo successivoScarcerato Giuseppe Pace, disposta l’applicazione del braccialetto elettronico