LA FAVOLA DELLE REGIE TRAZZERE DI SICILIA – CAPITOLO VII – PARTE I. Perizia dell’agrimensore Cusimano limitata al tratto di strada da Misilmeri a Vallelunga

Di Antonino Messana

PERIZIA DEL 7 MARZO 1800 DELL’AGRIMENSORE GIACOMO CUSIMANO LIMITATA AL TRATTO DI STRADA CARROZZABILE GIA’ DEFINITA DA MISILMERI FINO A POCA DISTANZA DA VALLELUNGA E RIGUARDANTE L’ARTERIA PALERMO-MESSINA VIA MONTAGNE DELIBERATA DAL PARLAMENTO NEL 1778 (Vedi capitolo IV-parte I pubblicata il 30 aprile 2016).

A TAL FINE LA DEPUTAZIONE DELLE STRADE E PONTI OBBEDIENTE AL REAL ORDINE DEL 12 NOVEMBRE 1799 REDIGE APPOSITE “ISTRUZIONI” FORMATE DA OTTO CAPITOLI. IL PERITO CUSIMANO SEGUENDO LE SUDDETTE ISTRUZIONI RELAZIONERA’ SUI SEGUENTI PUNTI: LE PERCORRENZE, LE VENDITE DELLE PORZIONI DELLE ANTICHE TRAZZERE SPECIFICANDO LE PARTICELLE E PROPRIETARI, GLI ACQUISTI DELLE PORZIONI DI TERRE, LE LARGHEZZE COMPLESSIVE DELLE STRADE CON RIFERIMENTO  ALLA VIABILITA’ DELLA VIA CARROZZABILE E DELLA VIA LASCIATA AL PASSAGGIO DEL BESTIAME.

Si volta pagina ed anche il capitolo. Abbiamo provato per circa 60 puntate che ci fanno ricordare cinque anni e sei mesi di sofferte pubblicazioni per dimostrare che in Sicilia fin da epoca preistorica non sono mai esistite strade, ma sentieri tracciate in particolare dai Greci. In questi stessi sentieri i Romani hanno costruito vere e proprie strade per motivi bellici e strategici (Vedi capitolo I-parte III, pubblicato il 20 giugno 2015). In seguito queste stesse strade sono state abbandonate e distrutte. I trasporti avvenivano per “Cabotaggio” ed in terra ferma a “Redina” (Vedi capitolo II-parte I pubblicato il 19 dicembre 2015).  Tuttavia la “Storia” sostiene che le Vie della transumanza, chiamate oggi Trazzere, sono state tracciate in epoca preistorica seguendo percorsi naturali e in linea retta, però senza fornire prove documentate (Vedi capitolo II-parte I, pubblicato il 19 dicembre 2015). Adesso questo nuovo VII capitolo, che inaugura il IX secolo, è dedicato interamente alla vendita delle inesistenti Regie Trazzere ordinata dal Re con decreto 11 febbraio 1792. Infatti, con la perizia del Cusimano ci ritroviamo documenti  inconfutabili dell’avvenuta vendita dei tratti di strada in parola considerate Regie Trazzere di larghezza canne 18.2, corrispondente a m.38,67. Detta perizia è formata da circa 60 documenti che riportano nomi e cognomi degli usurpatori, i territori, le particelle di terra, il tipo di coltivazione, il loro valore e somma incassata dall’Erario.

            Considerata l’importanza dei documenti di grande utilità ai territori e città dei luoghi citati, pertanto ritengo opportuno pubblicare l’intera perizia spezzettandola in alcune puntate. Tuttavia sento il dovere di  chiarire di quale strada stiamo argomentando, le sue origini e in quale stato è stata trovata al momento della sua costruzione. Tutto ciò ci permetterà di stabilire se effettivamente quella strada, oggetto della perizia, era una “Trazzera” destinata al passaggio del bestiame, una “Regalia” o infine una “Via pubblica”.

            Ecco l’intero percorso che mi è stato suggerito l’architetto Luigi Santagati che ho sempre doverosamente citato in questa rubrica:

            La descrizione della via carrabile da Palermo a Vallelunga è riportata da Paolo Balsamo.  La strada seguiva all’incirca la vecchia SS 121: partiva da Palermo passando lungo il mare sino ad Acqua dei corsari dove tuttora al bivio è indicato: Via Messina marine Via Messina montagne.

          Uscendo da Palermo aveva percorso il ponte di Sant’Erasmo (segnalo solo i ponti storici) puntando su Misilmeri e passando, subito dopo, sul ponte Gaemi e dei Murtiddi.

Puntava poi su Bolognetta (all’epoca Santa Maria dell’Ogliastro), i Bagni di Cefalà Diana (ponte Camei), Villafrati (ponte di Villafrati 2°), Portella di Blasi subito a Sud di Villafrati, fondaco Tabolacci (o di Biagio) fondaco Cianotta, ponte Garziolo, ponte Spina o della Leonessa, ponte di Vicari (o di San Giuseppe) e fondaco (o osteria) di San Giuseppe appena sotto e ad Ovest di Vicari.

Poi Vicari, sempre seguendo la SS 121, e da lì a Roccapalumba dapprima verso Sud e poi ad Est.

Da Roccapalumba ad Alia sul ponte San Filippo e poi verso Vallelunga utilizzando il ponte di Concetta.

Da lì la strada proseguì solo dopo il 1830 passando per il ponte di legno, il Lannaro, Recattivo, Santa Caterina Villarmosa, Villarosa, Bivio Misericordia tra Enna e Calascibetta e Leonforte.

Da lì Nissoria, Agira, Regalbuto, Centuripe, Paternò, Misterbiano e Catania”.

            Riporto la mappa stradale attuale che scorgiamo la strada sul percorso della S.S. 121.

Riprendendo il mio discorso, vado subito al libro “IL VIAGGIO IN SICILIA” di Paolo Balsamo, invitando il lettore a rivedere il capitolo IV-parte VI, pubblicato il 22 ottobre 2016. Infatti, abbiamo scorso  in quella lettura che il Balsamo parte da Palermo il mattino del 13 maggio 1808 diretto a Vallelunga (pochi anni dopo la cotruzione della nuova strada). Quindi l’argomento ci torna proprio utile perché il nostro autore descrive l’intero percorso, le città e loro popolazioni,  le contrade e le coltivazioni delle terre.

Succintamente riepilogo quanto abbiamo letto: strada bella fino a Vicari, ad Alia è un dirupo ed ispido vallone. I territori sono sostanziamente poveri,  le città contano  pochi abitanti e non ci sono allevamenti di bestiame.

Fonte importantissima per i nostri fini  che afferma che l’intero  tracciato  da  Palermo a Lercara  è una strada Romana la troviamo nel libro del prof. Giuseppe Tesoriere.

Riporto brevemente i prospetti riassuntivi dei tracciati indicati nelle diverse epoche e la mappa del Tesoriere rielaborata dall’archietto Vera Messana con studio a Milano.

Fonte: -Giuseppe Tesoriere – Viabilità antica in Sicilia – dalla colonizzazione greca all’unificazione (1860)-Zedi Italia, Palermo 1994 pag. 20. Custodito presso la Biblioteca delle Costruzioni Stradali della Facoltà di Ingegneria dell’Università di Palermo – collocazione 422.P2.26.

MAPPA DI GIUSEPPE TESORIERE RIELABORATA DALL’ARCH. VERA MESSANA

Fonte: – Tesoriere Giuseppe – Viabilità antica in Sicilia – dalla colonizzazione greca all’unificazione (1860)-Zedi Italia, Palermo 1994 pagg. 22-25. Custodito presso la Biblioteca delle Costruzioni Stradali della Facoltà di Ingegneria dell’Università di Palermo – collocazione 422.P2.26.

Fonte: -Giuseppe Tesoriere – Viabilità antica in Sicilia – dalla colonizzazione greca all’unificazione (1860)-Zedi Italia, Palermo 1994 pag. 22. Custodito presso la Biblioteca delle Costruzioni Stradali della Facoltà di Ingegneria dell’Università di Palermo – collocazione 422.P2.26.

Questa tesi  del Tesoriere che il suddetto percorso è una strada Romana è confermata dalla mappa del catasto Borbonico del Mortillaro. Riporto qui sotto la preziosa mappa ove tra le altre notizie leggiamo che la strada che entra ed esce da Misilmeri è una “Via Consolare”. In tale maniera è, come abbiamo appreso dalla perizia dell’agrimensore Vairo è larga appena 40 palmi e cioè metri 10,32 (Vedi capitolo V-parte VII-pubblicata il 23 dicembre 2017).

Fonte: Caruso Enrico e Nobili Alessandra

Infine, mi giunge propizia l’ultima fatica dell’architetto Luigi Santagati con la freschissima pubblicazione “Ponti antichi di Sicilia dai Greci al 1778” di cui riproduco la copertina.

Santagati Luigi-Ponti antichi di Sicilia Dai Greci al 1778 – Edizione Lussografica-2018. Pagina 285.

Finito di stampare nel mese di maggio 2018 dalla Lussografica-Caltanissetta.

A pagina 285 del libro sopracitato il nostro caro Maestro Santagati, nel rappresentare il Ponte Gaemi dell’abitato di Misilmeri ,ritiene che trattasi di un ponte Romano. Riporto qui sotto lo stralcio della pagina relativa al Ponte in parola documentata con la carta IGM del tutto simile alla mappa del catasto del Mortillaro sopra riprodotta.

Il dubbio dell’architetto  sull’origine Romano del detto Ponte Gaemi, a mio giudizio, è superabile facendo riferimento all’anno di costruzione della città. Vito Amico nel suo Dizionario Topografico ci fornisce il natale di Misilmeri nell’anno 1540, sotto la dominazione di Carlo V.

Fonte: Amico Vito Maria- Dizionario topografico della Sicilia – tradotto dal latino e continuato sino ai nostri giorni per Gioacchino di Marzo, Editore Di Marzo Salvatore-Palermo 1858. Custodito dalla Biblioteca Fardelliana di Trapani, Collocazione XXXIV I 35.

Al momento della costruzione della città in discorso il Ponte o già esisteva oppure è stato costruito con la città stessa. Quest’ultima ipotesi non è di mio gradimento. Invece, è bene osservare la “Tabula” e la mappa del Mortillaro associata a studi sui luoghi da particolari di esperti; risulterà sicuramente che quel Ponte è obbligatoriamente Romano perché costruito con  la Via consolare.

Infine, osservando i Decreti Assessoriali che legalizzano le Regie Trazzere di Sicilia, il numero 255 di protocollo  riporta la Palermo-Misilmeri – Bivio Piano S. Ciro per Ventimiglia (Vedi capitolo II-parte IV, pubblicato il 5 marzo 2016). Inoltre, i suddetti Decreti elencano diverse altre Trazzere nelle città di Bolognetta (Ogliastro), Vicari, Alia, Roccapalumba, Villafrate, ect.. Riguardo la R.T. n. 255 Palermo-Misilmeri, l’Ufficio Trazzere ha l’obbligo di dimostrare che il tracciato di cui al Decreto non attraversa la Via Consolare e se per caso sostiene nella “Relazione di Demanialità”, che il medesimo tracciato è la “Strada Consolare”, così come abbiamo già letto per la R.T.n.452 Trapani-Palermo (Vedi capitolo V-parte VII, pubblicato il 23 dicembre 2017), ha scambiato le “lucciole” con “le lanterne”. Come prova ripropongo qui sotto lo stralcio della “Relazione di Demanialità” e degli “Atti Probatori”. Leggiamo a chiare lettere che trattasi di una perizia redatta dal nostro Agrimensore Girolamo Vairo questa volta del 1802 (già conosciamo bene quella del 1788 allegata all’atto del Notaio Salerno del 1801). Inoltre, negli  “ATTI PROBATORI” si legge bene “strada consolare”.

Con altra perizia del 1812 redatta dal Regio agrimensore Michele Curatolo citata nella stessa “Relazione di Demanialità” conferma che trattasi di strada consolare.

L’intera letteratura stradale antica e moderna comprese  tutte le mappe antiche, affermano che la strada in argomento è stata costruita dal console Marco Valerio nel 210 a.C. per la lotta contro i Cartaginesi. La denominazione “Via Valeria” corrisponde appunto al nome del Console che l’ha edificata. Voglio ancora ricordare che Il percorso approssimativamente corrisponde con la SS. 113, cioè  la strada costiera Messina-Trapani (Vedi capitolo I-parte IV, pubblicata il 25 luglio 2015).

Non mi stanco di ripetere che la “Strada Consolare” è larga appena 40 palmi, cioè m. 10,32. Pertanto, la strada 255 in argomento non è Strada Armentizia, ma semplicemente una “Regalia” appartenente alla Corona.

Mutatis mutandis, se i percorsi tracciati dall’Ufficio Trazzere  si identificano con quelli  già venduti e più sotto elencati, l’Ufficio Trazzere per esigere l’eventuale importo di legittimazione avanzata da nuovi proprietari, ha l’obbligo di dimostrare che le somme pagate in passato sono state dal Re rimborsate. Solo in questo caso il pagamento si potrebbe ritenere legittimo.

Con queste premesse, adesso possiamo già azzardare che da Palermo a Vallelunga non potevano esistere Regie Trazzere larghe m. 38,67 per i seguenti motivi: scarsa popolazione, mancanza di allevamenti, di terreni coltivati senza alcuna traccia di terre lasciate al pascolo ed altre ragioni. Inoltre è assurdo pensare che nelle epoche passate o remote vi fosse maggiore popolazione e pastorizia  (Vedi capitolo I-parte I, pubblicato il 2 maggio 2015). La mappa sottostante dimostra la scarsa popolazione già in epoca greca.

Questa breve premessa ci orienta, con le opportune riserve mentali,  a capire con spirito critico  la perizia del Cusimano. Alcuni argomenti verranno approfonditi come conclusione alla fine del capitolo.

I sottostanti documenti sono chiari e pure leggibili, tuttavia le parti discorsive le ho trascritte per facilitare la lettura, non ho creduto opportuno trascrivere la vera e propria perizia perché i documenti si leggono bene e sostanzialmente sono d’interesse dei proprietari e studiosi degli stessi territori.

Ecco la “Perizia”. Come già detto è formata di otto capitoli. Adesso arriviamo al quarto capitolo che si chiude con il “Dettaglio delle Terre… nel Territorio di Misilmeri dopo il Ponte di Cacimi”.

PERIZIA DEL 7 MARZO 1800-CUSIMANO

Pag. 1

In vigore della lettera spedita dal Magistrato dell’Ill.ma Deputazione del Regno ripartimento delle strade, e ponti di essa in data 18 Genn o: 1800 fui incaricato per conferirmi nella strada carrozzabile, che di questa Capitale condur deve a Messina per le Montagne, principiando dopo la terra di Misilmeri sino a dove è giunta la strada suddetta per eseguire tutto quello, e quanto si contiene nelle Istruzioni a tal uopo disposte, e formarne e formarne la mia prima relazione a mente delle medesime all’oggetto, che la detta Ill.ma Deputazione prendesse quelle savie risoluzioni, che convengono. Ecco dunque, che trascrivendo all’incontro le Istruzioni suddette formo la mia seguente Relazione rispondendo a ciascun punto di esse; si inseriscano le Istruzioni.

Istruzioni, che si donano dall’Ill.ma Deputazione del Regno per lo Dipartimento della costruzione delle strade, a Don Giacomo Cusimano Agrimensore per esecuzione del Real ordine del 12 Novembre del prposto anno 1799 relativo alle Traccere.

Primo Capitolo

E primo deve il suddetto Cusimano conferirsi sulla faccia del luogo cominciando dopo la terra di Misilmeri sin dove è giunta la strada carrozzabile, che da Palermo condur deve a Messina per le Montagne per esaminare la strada suddetta che trovasi…

…costruita nell’antiche traccere alla larghezza di canne 9:1; e per conseguenza rimaste lateralmente altre canne 9:1: dell’antica Traccera per così restare la metà di detta antica Traccera laterale alla Carrozzabile, che in tutto detta strada deve comporre la larghezza di canne 18:2: per uso del pubblico tragitto, e dello bestiame e, nel caso, che si trovasse detta metà di Traccera usurpata in parte, o in tutto dai Padroni de’ fondi vicini deve ridurre la detta Traccera nel suo antico stato, con farne li segni necessari nella pianta.

Avendomi conferito nella strada Carrozzabile principiando dopo la terra di Misilmeri sino alla terra dove, è giunta la strada osservai che detta strada carrozzabile quella che fu costrutta nella antica Traccera di larghezza di canne 9:1: dove son rimaste lateralmente altre canne 9:1: dell’antica Traccera e di quest’ultima la ritrovai in alcune parti usurpata, e coltivata col seminerio, e ne disegnai con segni localmente l’intera larghez=…

…za di canne 18:2: in diverse parti come, come pure sarò ad eseguire essendomi passata a mano la pianta Topografica della stessa strada, e qui soltanto per il mio discarico passo ad indigitarne i luoghi ove la suddetta strada fu costrutta nella Traccera antica cioè

Dopo la terra di Misilmeri, sino al ponte di Cacimi di detto Stato

Dal Territorio dell’Ogliastro sino a passare la Terra dell’Ogliastro

Dalla portella di Sant’Annuzza dove principia lo Stato di Villafrati sino al Ponte delli bagni

Dal ponte di Villafrati sino dopo il fondaco di Villafrati, ed altro tratto tornando tornando la strada carrozzabile delle Baronie di San Lorenzo nella Traccera antica fino a Portella di Blasi

Sotto detta Portella di Blasi sino al fondaco de Greci nel Territorio di Mensojuso

Principiando poi nella pianotta di Vicari, nello stato di Ciminna, Fitalia, e Vicari, sino al ponte di Vicari

Dal detto ponte di Vicari in poi la sud…=

Strada carrozzabile fu costrutta nelle Terre da diversi possessori.

Secondo capitolo d’Istruzione

Secondo, che nel caso detta metà d’antica Traccera si trovasse censita dalla Deputazone, o venduta, deve pure marcare la Pianta

La metà dell’antica Traccera rimasta laterale alla via Carrozzabile in parte è stata dall’Ill.ma Deputazione venduta, e censita, che avuta nelle mani la Pianta marcherò la Medesima in quelle parti confacenti all’assunto

Terzo capitolo d’Istruzione

Terzo, che nel caso detta metà di antica Traccera censita o venduta si trovasse beneficata con alberi o altra maniera, deve valutare, e calcolare tali benfatti per darsi all’Ill.ma Deputazione le provvidenze

Avendo osservato la metà dell’antica Traccera, ed in quella parte

Dall’Ill.ma Deputazione, e cansita, riferisco che, la medesima non si trova beneficata, ma è stata coltivata col seminerio soltanto nelli Pagliarazzi, e nelle terre censite dall’Ill.ma Deputazione a Don Paolo Sargana trovai le seguenti benfatti e le stimai del modo come infra

Giusto Valenti vigne n°:500:

ad onze 12:migliajo—————————onze  6

Giacomo Seitta vigne n°:400:

stimate ad onze 20. Migliajo—————-onze  8

Vincenzo Ciancivitro vigne

N°:350: stimate ad onze 12

Migliajo____________________________    4:              6:_______________

Sommano_________________  18:———6:————-

Beninteso però, che dette vigne forono piantati dalli sopradetti Possessori anni prima della concessione

Quarto capitolo d’Istruzione

Quarto deve riferire   qual sia la strada carrozzabile formata non solo già nell’antiche Traccere, ma nel terreno comprato da podere dei possessori vicini, e designare nella pianta a lato detta strada car=…

…rozzabile la quantità di terra di larghezza di canne 9:1: per unirsi alla carrozzabile, o così ridursi a canne 18.2; ed esaminare se detta quantità di Terra da designare, sia destinata a pascolo, o seminata, o pure beneficata, chi ne sia il possessore, la quantità, ed il valore di quella beneficata, e delle altre non beneficate, fornendone la sua relazione

____4____

La strada Carrozzabile formata non già nell’antica Traccera, ma nelle Terre comprate da diversi possessori vicini, ne ho considerato altre canne 9:1: per unirsi alla strada carrozzabile componendo intuitivo l’intiera larghezza di canne 18: ne ho stimato qui appresso il di lui valore, con tutti i benfatti d’Alberi e vigne in dette Terre esistenti distintamente per ogni possessore

Benintesa però, che le Terre comprate dall’Ill.ma Deputazione non sono com=…

…prate in tutta l’estenzione della strada Carrozzabile, se non che principiando dal Ponte di Cacimi in Misilmeri, sino al Territorio de Mortilli, e l’altre comprate nello stato della Diana, il resto poi, è stato compensato con le Traccere antiche date a loro in compenso, che perciò volendo ridursi la sudetta strada carrozzabile nella citata larghezza di canne 18:2: bisogna pria valutarsi l’intera estenzione delle Terre, che dall’Ill.ma Deputazione non si sono comprate, e quindi deducendone a favor di quest’ultima il prezzo, ed il valore delle Traccere antiche, che si erano date in compenso ai possessori vicini si può rilievare qual dovrà essere la somma, che all’Ill.ma Deputazione bisogna per la formazione di detta  strada carrozzabile sulla larghezza di canne 18:2; che è li mio sentimento restando nella savia intelligenza del Magistrato il risovere il conveniente, Ecco ora il distinto

 

In quest’ultima superiore pagina, ultimo capoverso, leggiamo quanto appresso: “Nel fuedo di Chiarastella in Villafrati proprie dell’Ill.mo Conte S. Marco”. Mi sembra lecito ricordare che il Conte S. Marco è stato uno dei notabili signori che ha scosso l’attenzione del Re inteso a revocare le avvenute vendite da parte della Deputazione. Infatti, la Presente perizia intende confermare al Monarca la correttezza delle vendite delle porzioni di “Trazzere” cadute in desuetudine. Mi sembra opportuno rileggere il capito VI-parte II.

CAPITOLO VI – PARTE SECONDA. Il re a seguito dei reclami del Conte S. Marco e di altri notabili Signori, con provvedimento dichiara le vendite delle trazzere non corrette, pubblicato sabato, 5 maggio 2018.

Con la prossima puntata entreremo nel territorio di Vicari ove da questa città la nuova strada carrozzabile  si collega con Roccapalumba e Lercara. E’ interessante leggere che la nuova strada fu costruita in “Via pubblica” e le terre sono state acquistate. Si deduce ancora una volta che le due strade sono complementari.

La prossima puntata verrà pubblicata Sabato 21 luglio            

 

Bibliografia

Tesoriere Giuseppe – Viabilità antica in Sicilia – dalla colonizzazione greca all’unificazione (1860)-Zedi Italia, Palermo 1994 pag. 20. Custodito presso la Biblioteca delle Costruzioni Stradali della Facoltà di Ingegneria dell’Università di Palermo.

Caruso Enrico e Nobili Alessandra– Le Mappe del Catasto Borbonico in Sicilia. Territori comunali e centri urbani nell’archivio cartografico Mortillaro di Villarena (1837-1853), Assessorato Regionale Siciliano ai BB.CC.AA., Palermo 2001. Custodito dalla Biblioteca Sebastiano Bagolino di Alcamo.

Santagati Luigi-Ponti antichi di Sicilia dai Greci al 1778-Edizioni Lussografica-Caltanissetta 2018.

Amico Vito Maria-Dizionario topografico della Sicilia – tradotto dal latino e continuato sino ai nostri giorni per Gioacchino di Marzo, Editore Di Marzo Salvatore-Palermo 1858. Custodito dalla Biblioteca Fardelliana di Trapani, Collocazione XXXIV I 35.

 

 

 

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