Scritto sulla pelle

I tatuaggi, e più in generale i segni indelebili sulla pelle, sono una pratica antica che risale agli uomini delle caverne e trova tracce in quasi tutte le epoche storiche, segno che la sua funzione ha esercitato e continua ad esercitare un potere irresistibile per gli esseri umani. Un tempo era soprattutto un segno di riconoscimento, soprattutto tra gli antichi soldati, ma anche di appartenenza perchè poteva ripetersi tra tutti i membri di un clan, di una famiglia o di un gruppo. Nondimeno anche oggi queste funzioni permangono e i significati seppure svariati possono rimandare spesso all’appartenza ad un gruppo politico, religioso, a precise ideologie spirituali o altro.

Ma cosa ci scriviamo sulla pelle? Qualcosa che vogliamo ricordare a vita,  qualcosa che non vogliamo dimenticare e sentiamo l’esigenza di incidere nel corpo affinchè non se ne scordi mai se anche la mente dovesse farlo… Allora ci si scrive nomi, parole, frasi, motti, citazioni o disegni che rappresentano simbolicamente quello che vogliamo tenere con noi e che vogliamo in qualche modo far sapere al mondo (perchè in qualche modo il tatuaggio è anche comunicazione con l’esterno).

Spesso il tatuarsi è un vero e proprio rito di passaggio, motivo per cui è tanto diffuso specie tra i più giovani, perchè rappresenta la reificazione di un momento che si è attraversato e che per l’appunto ha lasciato una traccia decisiva su di noi. Ma è rito di passaggio anche per chi vive una situazione particolare, sia brutta che bella, e vuole che il tatuaggio rappresenti quel ricordo per esorcizzarlo o per dire a sè stesso che gli ha cambiato la vita e l’immagine. Si tratta di un gesto di profonda connessione tra mente e corpo.

Il corpo diventa dunque tela con tutti i possibili collegamenti tra arte e psicologia, tra conscio e inconscio, che ne possono derivare, poichè oltre agli aspetti coscienti della scelta di un simbolo ce ne sono anche tanti altri che potrebbero essere indagati. C’è chi sceglie disegni originali e unici da farsi tatuare e chi si affida a qualcosa di pre-esistente, ma è certo che il significato di quello che incido sulla pelle è unico per ciascuno di noi.

Sicuramente c’è anche una funzione estetica e relativa all’immagine di noi stessi ma anche vero che c’è anche quello che vogliamo dire all’altro, l’immagine di noi che vogliamo dargli, e anche tutti quegli aspetti dicui non siamo del tutto coscienti; ed è proprio in questi ultimi intrecci che si situa anche la funzione sociale del tatuarsi. Alcuni autori hanno indagato anche la funzione terapeutica del tatuaggio giungendo a conclusioni interessanti soprattutto per le vittime di traumi e abusi (Jeffrey, Martin).

Nella scelta un aspetto è importante, benchè esistano ormai molte pratiche per modificare nomi di amori finiti, immagini non più gradite o altro… è davvero un segno che si imprime sul proprio corpo, per sempre, quindi se la decisione è quella di procedere a realizzarne uno vale la pena rifletterci con attenzione a affidarsi a professionisti.

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Simona De Simone
Simona De Simone, psicologa e psicoterapeuta. Divoratrice instancabile di libri e del buon cibo. Appassionata di scrittura e mamma di Alqamah sin dal principio.