Giuseppe Guaiana: “Psicodramma che ha visto come regista il Coordinatore Regionale Gianfranco Miccichè”

Dimissioni in Forza Italia della Provincia di Trapani, parla Giuseppe Guaiana figura centrale della polemica interna al partito di Silvio Berlusconi.

Prima dato per certo come Assessore, si era messo di lato per questo alle elezioni regionali, seguendo la linea dettata dal partito provinciale in accordo con quello regionale per “superiori esigenze” di partito e di coalizione, ma la sua non nomina ha fatto scattare la polemica, che ha portato alle dimissioni agli alti livelli della struttura provinciale di Forza Italia.

Un comunicato dello stesso Guaiana chiarisce la sua posizione, critica nei confronti del coordiantore regionale Gianfranco Micciché, pubblichiamo integralmente:

“L’unica nota positiva di questa faccenda è che finalmente, tra lo stillicidio di notizie ed illazioni, è stata scritta la parola FINE, cioè si è chiuso definitivamente, ma negativamente, il percorso iniziato il 13 ottobre 2017 che avrebbe dovuto portare la mia persona, quale Uomo di partito in Forza Italia della Provincia di Trapani e che ha sempre rispettato e seguito tutte le superiori decisioni, ad essere nominato Assessore Regionale nella nuova Giunta del Governatore Musumeci.

Si è consumato alla fine uno psicodramma che ha visto come regista il Coordinatore Regionale, per chi non lo conoscesse si chiama Gianfranco Miccichè, uomo abile di parola (“Guaiana sarà assessore” ha dichiarato pudicamente in conferenza stampa), ma estremamente incoerente nei fatti, salvo che la conferma del deludente risultato nella campagna elettorale personale.

Ahimè, l’ammetto: sono giovane e sono stato estremamente ingenuo ma soprattutto inesperto, perché avrei dovuto immediatamente capire a naso quale aria tirava.

Invece, come da Uomo di partito che crede e rispetta i ruoli senza provare a scavalcare nessuno (anche se c’erano prima, ci sono adesso e sono sicuro che ci saranno ancora domani i contatti e i rapporti con persone qualificate), sono stato costretto in queste settimane a subire l’onta dell’ironia, lo sfottò di conoscenti, le risatine degli amici e non.

La mia sintesi finale è che, parlando di “Uomini” l’amara verità scritta da Sciascia in uno dei suoi capolavori è ancor oggi inesorabilmente reale.

Un partito che ha la pretesa di considerarsi la vera alternativa per migliorare le sorti dell’Italia, ma che in realtà non è in grado di tutelare né di valorizzare nella regione e a maggior ragione a Trapani, tra le città più “azzurre” d’Italia, la persona giovane che è stata l’espressione di un grandissimo consenso da parte di chi detiene il vero potere, gli elettori trapanesi che hanno votato ancora una volta Forza Italia, la persona giovane che per ben due volte è stata largamente la più votata, la persona giovane che è riuscita a coagulare a sé, nelle poche decine di giorni di sua campagna elettorale regionale, consensi e adesioni che pochi possono riuscire ad immaginare, consenso da tutta la provincia, ancor oggi riaffermato con centinaia di espressioni di solidarietà, tra visite e telefonate.

Forse il motivo è stato proprio ed esattamente questo: il terrore, nel partito, che io potessi uscire decisamente troppo forte dalla tornata elettorale regionale, troppo forte per chi pensava di riuscire a manovrarmi nel futuro e per quei soggetti politici provinciali “vecchi”.

Per questo ringrazio sentitamente quelle persone della provincia che, molto poco onorevolmente, si sono lasciate andare a pettegolezzi, illazioni ed accuse, tutte realmente infondate nei miei confronti, nelle stanze palermitane, sobillazioni che certamente saranno nulla al confronto quando usciranno fuori gli scheletri politici dei loro antichi armadi.

Voglio ancora una volta ringraziare il Sen. Tonino D’Alì che nella vicenda ha tracciato l’indirizzo politico e profuso sforzi, ma senza alcun esito favorevole al territorio.

Ma la mia vicenda politica, per rispetto dei tantissimi amici che mi sostengono, non finisce qui, perché il futuro è già cominciato.

Noi abbiamo la forza, la volontà, la determinazione, il consenso e sappiamo andare oltre… loro no.

Il momento, le tribolazioni, l’amarezza e delusione personale mia e di quanti mi sostengono, impongono una pausa di riflessione ad ampio raggio.

Per questo, quindi, pur rimanendo ancora in Forza Italia, mi auto sospendo da qualsiasi operatività nel partito e rimetto qualsiasi decisione soprattutto alla volontà ed i consigli di coloro che mi hanno accompagnato nel mio percorso politico.

Non è infatti tanto a me che è stato fatto lo “sgarbo”, ma soprattutto ai trapanesi”.

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