Intervista al Presidente del consiglio Domenico Bucca: “Impianto industriale che va contro idea di turismo”

CASTELLAMMARE DEL GOLFO. Dopo il consiglio comunale di giovedì il Presidente del Consiglio Comunale Domenico Bucca ci ha concesso una breve intervista sulla sua fuoriuscita dalla maggioranza e sul caso del tempio crematorio.

  • Perché ha deciso di uscire dalla maggioranza in sostegno del Sindaco Coppola?

“Sono uscito dalla maggioranza perché la realizzazione di un impianto industriale del genere, erroneamente definito “tempio crematorio”, non può essere trattato in questo modo”.

  • Ci può spiegare meglio?

“Quest’impianto industriale è stato trattato dall’Amministrazione e dal Sindaco come se fosse un debito fuori bilancio qualsiasi. Stiamo parlando del futuro della città e della salute dei castellammaresi. Considerato anche il progetto di sviluppo turistico che abbiamo portato avanti in questi 10 anni. Si tratta di un impianto industriale, e deve essere trattato come tale. Facendo pochi semplici conti, per rientrare nei costi dell’investimento di 3 milioni di euro e in quelli di gestione, l’impianto ha bisogno di cremare circa 10 mila salme, tenendo conto che ogni cremazione costa circa 450 euro.  Questo vuol dire che ogni giorno ci saranno circa 2/3 cremazioni”.

  • Quindi diventerebbe un impianto centrale per tutta la provincia di Trapani?

“Non solo. Attrarrebbe da tutto il sud Italia. Ma oltre ai costi vanno considerati anche altri aspetti. Su tutti l’impatto ambientale, in quanto impianto industriale. Ma che sia chiaro, io sono d’accordo per la cremazione, ma non posso accettare che un impianto del genere venga realizzato al cimitero di Castellammare, che si affaccia sulla bellissima spiaggia playa e tra l’altro si trova a due passi da un grossa attività ricettiva. È una cosa inaudita. Dopo anni di sforzi per incentivare il turismo è inaccettabile. Di tutti i problemi che abbiamo in città portano in consiglio questo progetto? Tra l’altro un progetto di privati che da privati sarà gestito”.

  • Quindi possiamo dire che il caso del tempio crematorio è stata “la goccia che ha fatto traboccare il vaso”?

“Assolutamente si. Ovviamente un malessere c’era. Non l’ho mai nascosto. Invece di preoccuparsi di snellire le procedure degli uffici, di migliorare certe cose, di creare parcheggi… si preoccupano di realizzare un’opera del genere”. Non ci sto.

  • Del rapporto con l’assessore al turismo Antonio Mercadante che mi dice?

“Su questo ho letto di miei “malumori” sulla nomina di Mercadante. No, non esiste. Con Mercadante siamo andati la stessa sera a cena insieme. Abbiamo idee diverse su questo tema e mi dispiace che un assessore al turismo la pensi così, ma non ho nessun problema con lui”.

  • Quindi “la colpa” dell’Amministrazione è stata non coinvolgere le parti?

“Certo. Si è sempre fatto fino ad oggi. Prima che una cosa de genere diventi delibera di giunta deve essere condivisa con le parti sociali in campo, con le attività, con la città. Tra l’altro presentato insieme al progetto del canile. È inaudito. È inutile che lo passano come “questione morale”, bisogna chiamarlo con il suo vero nome: impianto industriale per la cremazione di salme, che genera fumi e odori”.

  • Qual è il suo rapporto con il gruppo “SiAmo Castellammare”?

“Con il gruppo sicuramente ci incontreremo per decidere cosa fare e ovviamente ci confronteremo. Da tempo sollecito il collega Giuseppe Cruciata a lasciare la maggioranza. Ormai sono passati più di 4 anni. Quello che si doveva fare si è fatto. Tante cose non sono state fatte. Tutto questo ovviamente, ci tengo a precisarlo, a prescindere dalle imminenti elezioni. Noi abbiamo preso degli impegni con gli elettori. E non li abbiamo mantenuti per incapacità del capo dell’Amministrazione…”

  • Perdoni la domanda, ma allora, alla luce delle sue parole, non è forse un po’ tardiva la fuoriuscita dalla maggioranza?

“Io sono per il mantenimento di un’Amministrazione. Perché non ci possiamo permettere un commissariamento. Il peggior Sindaco, purché onesto, sarà sempre meglio del miglior commissario. Quindi anche se il “matrimonio” non va bisogna difenderlo. Il Sindaco è il Sindaco di tutti i cittadini, e per quanto mi riguarda avrà sempre la mia protezione sul piano personale e sul piano istituzionale, ma non sul piano politico. Per me le Istituzioni sono sacre. E il Sindaco è anche il mio Sindaco in quanto nostro rappresentante eletto dai cittadini. Io mi sono impegnato a sostenere Coppola e l’impegno con gli elettori è sacro”.

  • Un’ultima cosa, il suo ruolo di Presidente del Consiglio non è quindi messo in discussione, giusto?

“Ci hanno già provato una volta. Il regolamento prevede la decadenza in caso di dimissioni da cariche determinate da nomina di maggioranza o minoranza. Ma io sono stato eletto a scrutinio segreto. Ma questo poco importa”.

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Emanuel Butticè
Emanuel Butticè. Castellammarese classe 1991, giornalista pubblicista. Laureato in Scienze della Comunicazione per i Media e le Istituzioni all’Università degli Studi di Palermo con una tesi sul rapporto tra “mafia e Chiesa”. Ama viaggiare ma resta aggrappato alla Sicilia con le unghie e con i denti perché convinto che sia più coraggioso restare.