LA FAVOLA DELLE REGIE TRAZZERE DI SICILIA. CAPITOLO V-PARTE VI. Piano delle trazzere e vie pubbliche del 1788.

Di Antonino Messana

L’anno 1788 è l’anno centrale per l’opera che svolgerà il Maestro Segreto marchese Buglio perché sui suoi proponimenti esposti nella Consulta relativi alla rivendica delle Regie Trazzere e Vie pubbliche usurpate ha ottenuto il benestare e la piena approvazione dalla Corona. Tuttavia, l’anno 1788 non si chiude con il Dispaccio del 24 maggio con il quale il Maestro Segreto riceve l’investitura di predisporre le circolari dirette  “ai rispetti Ufficiali ordinari e Commissionati  di dover  rimettere le relazioni delle trazzere che attualmente esistono nei loro Territori”. A partire da questa data il Buglio si rimbocca le maniche e coraggiosamente galoppa nella mischia delle Trazzere, Vie pubbliche e Regalie.

          Nella scorsa puntata ho scambiato erroneamente le “Istruzioni” che ho trovato alla Biblioteca di Naro con le “Circolari” disposte nel Dispaccio del 24 maggio 1788 che costituiva l’argomento della puntata. Ciò è successo perché non ho riscontrato alcuna data nel contesto delle medesime “Istruzioni”. Consultando le mie carte e riflettendo sul documento di Naro, mi sono accertato che quelle non erano le “Circolari” disposte dal Dispaccio, bensì le “Istruzioni” diramate dal Maestro nel 1806, diciotto anni dopo la “Consulta” ed il “Motivo Fiscale”. Devo fare osservare che dalla data del 1788 al 1806 esistono numerosi altri provvedimenti di rilievo per le nostre finalità. L’Archivio di Stato di Palermo elenca i seguenti:

ARCHIVIO DI STATO DI PALERMO-REAL SEGRETERIA INCARTAMENTI BUSTA 1289

Nel corso delle mie ricerche non ho ancora trovato le carte topografiche ed i documenti sopra elencati dal 1800-31 marzo.

Quindi, resto nell’anno 1788 perché prima di arrivare alle “Istruzioni” del 1806 c’è ancora tanta carne da mettere sul fuoco. Inizio subito con “IL PIANO DELLE TRAZZERE E VIE REGIE” trovato nella busta 5500 della Real Segreteria Incartamenti dell’Archivio di Stato di Palermo.

Il Piano è formato da quattro prospetti: un “Ristretto”così denominato, che elenca un numero complessivo di Trazzere e Vie Regie senza alcuna distinzione e limitato  11 città. Nel rappresentare le 11 città seguirò appunto l’ordine di questo prospetto. Inoltre, riprodurrò per ciascuna città la foto panoramica della medesima; farò uso della mappa della Sicilia del 1720  redatta dall’architetto Luigi Santagati (allegata come tavola I al libro VIABILITA’ E TOPOGRAFIA DELLA SICILIA ANTICA) ove riscontreremo con  chiarezza la rappresentazione delle Trazzere e Vie per ogni città; ed infine, in casi particolari, ci serviremo della carta stradale attuale, per una verifica con la precedente mappa.  Qui sotto riporto l’originale del “Ristretto” e la carta della Sicilia del Santagati.

 

ARCHIVIO DI STATO DI PALERMO –REAL SEGRETERIA INCARTAMENTI B. 5500

 

LUIGI SANTAGATI – VIABILITA’ E TOPOGRAFIA DELLA SICILIA ANTICA volume I

 

 

Il Piano, inoltre è formato di altri tre fogli che descrive le Trazzere e Vie di due città: Barrafranca e Burgetto. In esse sono indicate le strade con le lunghezze e le larghezze e vengono calcolate, infine, le superfici esistenti e quelle usurpate. Ecco i prospetti originali.

ARCHIVIO DI STATO DI PALERMO –REAL SEGRETERIA INCARTAMENTI, B. 5500

Inizio senza indugio con la città di  Barrafranca, ove sono state censite 7 Trazzere e Strade Regie.

BARRAFRANCA

Altitudine m. 450 s.l.m.

Nel “Piano” sono elencate le seguenti Trazzere:

1) Trazzera da Barrafranca per andare a Castrogiovanni (Enna) lunga 757 canne e larga da 7 a 12  che regolata si può considerare canne 9.4; fa una superficie 7.191 (757X9=6.813; 757X4 palmi=3028:8= canne 378,5 [8 palmi formano 1 canna] ; 6813+378=7.191);

2) Trazzera da Barrafranca a Piazza (Armerina) lunga canne 1086 larga da 5 a canne 12 che regolata fanno canne 8.4, donano misura complessiva canne 9.231

3) Altra  da questa per Piazza passando per il Convento dei Padri Riformati lunga canne 350, larga da canne 6 a canne 7 che regolata fanno canne 6.4, donano di misura complessiva canne 2.275. Premetto che non ho trovato traccia di questa trazzera in nessuna carta o mappa e che al momento mi risulta che  il sito del Convento dei Padri Riformati è a Petralia Sottana, molto lontano dalla città di Barrafranca;

4) Altra da questa per Niscemi  lunga canne 1.610, larga da canne 4 a canne 15 che regolata fanno 9.4_______

7.191+9.231+2.275=18.697 canne

Lunga canne 710 la larghezza non è espressa.

Per queste  4 strade che partono da Barrafranca, non è inutile ricordare che le suddette Trazzere collegano due città e quindi rispettano quanto è stato scritto nella Consulta del Maestro Segreto (Vedi capitolo V-parte IV,pubblicato il 16 settembre 2017) e confermato nel Motivo Fiscale (Vedi capitolo V-parte V, pubblicato il 14 ottobre 2017). Osservo ancora una volta che due città sono collegate non da Trazzere armentizie utili a far spostare e pascere gli animali in transumanza, ma da Vie pubbliche per gli incontri sociali degli uomini. Ripeto, senza stancarmi, che queste Vie hanno una larghezza di m.4 corrispondente al passaggio di due carri nei due sensi.

Una prima e soddisfacente chiarezza di ciò che abbiamo letto ce la fornisce la carta della Sicilia elaborata dall’architetto Santagati di cui riporto in basso gli stralci delle relative città. Ecco il primo ritaglio relativo alla città di Barrafranca.

I collegamenti da Barrafranca a Piazza e Castrogiovanni sono ben visibili; mentre per Niscemi non c’è assolutamente alcun collegamento. Osserviamo peraltro la mancanza di una strada di collegamento tra Barrafrancanca e Niscemi. La carta mostra fra l’altro che non è stata presa in considerazione dal “Piano” la diretta strada da Barrafranca a Mazzarino che prosegue per Butera. L’assenza di un collegamento diretto tra Barrafranca e Niscemi ce l conferma l’attuale carta stradale che riporto qui sotto.

La cartina ci mostra con chiarezza che la città di Niscemi è lontana e non collegata con Barrafranca; mentre Mazzarino città a Sud di Barrafranca è direttamente collegata con la SS 196. Infine, non c’è traccia della Trazzera che passa per il Convento dei Riformati e che è inesistente.

          L’argomento in parola potrebbe ancora continuare con più approfondite prove che si possono ricavare da mappe e carte della Sicilia antica; in primo luogo dalle carte stradali IGM di ciascuna città Siciliana. Inoltre, dai bugiardi Quadri  d’Unione elaborate dall’Ufficio Trazzere che sono stati copiati dalle mappe antiche IGM.

          Infine, mancano all’appello del sopra riportato “Piano” tre “Strade Regie” poiché il prospetto riepilogativo denominato“Ristretto” riporta complessivamente sette Trazzere e Strade Regie. Chissà perché mancano proprio le strade per il passaggio delle persone e non degli animali?  Dalla mappa e dalla carta stradale sopra riportate non si evincono altre strade se non quelle già denominate Trazzere. In questo caso il perché è risolto: dico con molta sicurezza che non c’erano altre Vie oltre le elencate Trazzere.

          Il secondo foglio del ”Piano” che riporto qui sotto in originale è stato denominato “Avanzo delle Trazzere” ed esordisce con la cifra 27.00,27. Dopo i calcoli sulle superfici usurpate il foglio termina con un importo in onze 2769.12 per salma usurpata. Tuttavia, non rientrano nei nostri fini segnalare le usurpazioni in superficie e i loro valori in cifre, per il semplice motivo che Trazzere di m. 38 circa in questa nostra terra di Sicilia non sono mai esistite. Quindi, pure mi rifiuto di capire simili numeri. Evidenzio semplicemente il calcolo della superficie di 2700027 è ricavato (scrivo ciò che leggo) “dalla moltiplicazione delle Lunghezze delle Trazzere suddette per la larghezza di canne 27.3.  Una simile larghezza è solo un sogno da incubo come, vedremo in seguito per il calcolo delle Trazzere di Borgetto. Con puntini di colore rosso ho sottolineato le usurpazioni dei luoghi, le misure adottate e le somme da pagare.   Pertanto sorvolo e lascio ai lettori eventuali considerazioni su questo foglio. Sarò grato ai cari lettori se mi segnaleranno errori od omissioni in merito.

La seconda città è Borgetto con complessive 5 Trazzere e Strade Regie.

BORGETTO

Altitudine 290 s.l.m

 sono state elencate le seguenti Vie:

1) Via pubblica per il fiume Nocella lunga canne 1400 – larga canne 17. Fa di misura superficiale 23.800;

2) Altra per Montelepre lunga canne 710 (larghezza non espressa);

3) Altra per Monreale sino al Passo dell’Oliveto lunga canne 1790 ( Si ignora la larghezza…);

4) Segue questa strada dal Passo dell’Oliveto sino a Monreale  lunga canne 2.000;

5) Altra strada dal Borgetto per Partinico lunga canne 720.

Per questa quinta ed ultima strada riporto qui sotto un passo scritto dal Marchese di Villabianca, che cita a chiare lettere che la Strada (non la Trazzera) Partinico-Borgetto è larga palmi 12 corrispondente m.3,09. Come leggeremo più innanzi, con meraviglia, questa strada verrà stimata in canne 27,3 corrispondente a m. 57,730, pari ad un’autostrada moderna forse a quattro corsie. Il brano manoscritto si trova  nella “Storia della Sala di Partinico”, inserito nei 48 volumi degli “Opuscoli Palermitani” scritti a partire del anno 1743 fino al 1802.

Fonte: Storia della Sala di Partinico d Villabianca

Come prima osservazione risalta la denominazione di Via pubblica per il fiume Nocilla. Questa Via attraversa Borgetto e procede per Partinico e Giardinello fino  a  lambire Montelepre.

Il numero di cinque Vie è corretto e ce lo dimostra  lo stralcio della carta   del Santagati, qui sotto riportata. Ho sottolineato con punti di colore verde il fiume Nocilla che attraversa le città di Borgetto, Partinico, Giardinello e Montelepre.

          Continuando la lettura del terzo foglio, leggiamo: Calcolata la lunghezza delle Trazzere suddette in canne 1.400 per la… (non capisco l’abbreviazione) larghezza comune di canne 27.3 dona di superficie canne 38.328 (27X8=216+3=219[palmi]:8=27,375X1.400=38.325). Dalle quali didotta l’attuale superficie come sopra in 23.800 restano usurpate 14.525. I punti salienti dello stralcio del terzo foglio l’ho segnato con punti di colore rosso.

          Mi fermo qui nella lettura del foglio perché è difficile interpretare le abbreviazioni e poi conoscere il numero corrispondente alle salme usurpate ed alla somma da recuperare dagli usurpatori perché non è interessante ai nostri fini. E’ abbastanza sufficiente conoscere la superficie usurpata. Passo subito ai commenti.

          La prima cosa da evidenziare che il censimento  in parola delle strade di Borgetto, inizia con la denominazione di una “Via pubblica per il fiume della Nocilla”.  Questa denominazione rispetta esattamente le definizioni date dal Maestro Segreto nella “Consulta” e nel successivo “Motivo Fiscale”. Adesso invece questa Via viene trasformata in Trazzera di misura astronomica, come vedremo tra poco. Dalle mie ricerche riguardanti il fiume della Nocilla presso la Biblioteca comunale di Partinico ho rintracciato il sottostante brano:

Fonte: Storia di Partinico-Manoscritto inedito del 1805.

          Il brano conferma che la Via indicata nel “Piano” è una strada che conduce ai paratori ed ai mulini. Infatti nel brano sopra riportato del partinicese Giuseppe Maria Di Bartolomeo leggiamo che la strada della Nocilla collega a un “paratore” (specificato come fabbrica tessile) e ben due “mulini” dislocati (per informazioni assunte) a Borgetto e Montelepre.

           Altro fatto eclatante  del “Piano” è la larghezza che è stata indicata di canne 17 per la strada della Nocilla, non espressa, invece, per le altre città Monreale e Partinico. Adesso tutte quelle Trazzere e Vie vengono calcolate in larghezza in  canne 27.3, misura che passando da quella canonica di canne 18.2 a canne 27.3 si trasforma in misura astronomica e sbalorditiva. Per questa ragione corre l’obbligo di ricordare che abbiamo letto nei capitoli dedicati ai viaggiatori stranieri del 1700 della disastrosità della strada Monreale-Borgetto attraversata con mulo. Il francese Huoel ebbe a scrivere che proprio dalle montagne di  Borgetto cadevano massi sul sentiero  e salendo su un’enorme masso di pietra per osservare il panorama  cadde  rischiando la vita (Vedi capitolo IV-parte I, pubblicato il 30 aprile 2016). Goethe raccnta che  quel tratto di strada  Monreale-Borghetto era pieno di massi (staccati dalla montagna)  paragonabili a meteoriti (Vedi capitolo IV-parte III, pubblicata il 25 giugno 2016). Aggiungo ancora che Carlo Gastone della Torre di Rezzonico ci ha pure raccontato quanto appresso: “A ogni rivolta di strada i buoni letticari (conduttori di lettiga) usavano ripetere (gridando con voce assordante) un pio intercalare; e chi va per la via, evviva santa Rosalia, e con ciò credevano d’essere immuni da ogni pericolo di smucciar loro i piedi (la frase aveva lo scopo preciso di stimolare l’attenzione dei muli o cavalli su dove mettere i piedi evitando pietre e buche). A Sferracavallo la strada per la somma scabrosità dell’acute pietre ben merita tal nome…”. Infine, nel tratto di strada San Martino-Borgetto leggeremo: “…è fuor d’ogni dubbio, che i mulattieri siciliani veggendosi obbligati a gridare di continuo alle bestie per animarle al cammino in sì difficili strade, e renderle attente a posar i piedi…quindi udiva uno di loro esclamare di tratto in tratto: Au cane cane, spaccafurno cane! E chiedendogli io cosa volesse dire, mi rispose, che spaccafurno era il nome della bestia comprata a Spaccafurno e cane cane l’ingiuria con cui stimolava a mutar con diligenza il passo”. Adesso quella strada è protetta da gallerie costruite con cemento e con reticolati di acciaio dal Bivio Sagana a Borgetto. Ecco le foto da me scattate (Vedi capitolo IV-parte V, pubblicato il 17 settembre 2016).

BIVIO SAGANA

 Carlo Gastone ha attraversato quel sentiero  formato da enormi massi con lettiga (altri con  muli)  nel 1793. Domanda! Come mai cinque anni prima (1788), quella strada aveva una larghezza di canne 27.3 corrispondnte a m. 57,730 ? E’ possibile che nei cinque anni trascorsi è stata in parte usurpata anche se trattasi di terre montagnose e quindi neanche coltivabili? Neppure come favola potrà essere raccontata così. Su questo numero di larghezza delle sopraindicate Trazzere non occorrono altre dimostrazioni, se non quella di  un tentativo di truffa bella e buona.

          Andando avanti col “Piano delle Trazzere” in argomento, per le restanti città, oltre Barrafranca e Borgetto, non troviamo altre descrizioni di ogni singola Trazzera o Via pubblica. Pur tuttavia, continuando possiamo verificare l’esattezza del numero delle Trazzere o Strade  descritte nel “Ristretto”.

Proseguo con le città ed è la volta di Bronte con 8 Trazzere e Vie Regie.

BRONTE

Altitudine 760 m. s.l.m.

La mappa Santagati mostra i seguenti collegamenti: Randazzo, Adernò (oggi Adrano), San Fratello, Traina e altra strada per Traina. In totale 5 collegamenti da città a città. Quindi Strade pubbliche. Mancano all’appello 3 trazzere o Vie. La mappa sotto riportata ci chiarisce i percorsi.

BISCARI (OGGI ACATE)

Altitudine 199 m. S.l.m.

La nostra mappa ci mostra le seguenti Strade che partono da Biscari: a Terranova (oggi Gela), a Niscemi, Chiaramonte, a Vittoria, cioè quattro strade.

CASTIGLIONE

Altitudine m. 621 s.m.l.

I collegamenti da Castiglione sono: Maleto, Randazzo, Taormina e Linguagrossa, ben quattro Strade, mancherebbero due Trazzere o Strade.

CHIAZA (PIAZZA ARMERINA)

Altitudine m. 698 s.l.m.

I collegamenti sono: Caltagirone, San Michele, Mazzarino, Pietraperzia, Valguarnera, Aidone, San Cono. Esattamente sette Strade, come abbiamo letto.

 

CARONIA

             Altitudine m. 304 s.l.m.

Secondo la mappa, ormai familiare, i collegamenti sono i seguenti: Santo Stefano, Sant’Agata, San Fratello e Capizzi. Manca una Via.

 

CASTELLUCCIO (CASTEL DI LUCIO)

Altitudine m. 753 s.l.m.

 

Delle cinque Strade previste, dalla nostra mappa ne ricaviamo solo tre: Gangi, Mistretta e Reitano. Ne mancano all’appello due.

CATTOLICA (ERACLEA)

Altitudine m. 180 s.l.m.

Dalle sei Strade previste dal Piano, dalla già ricordata mappa ne ricaviamo solo tre: Siculiana, Capo Bianco e Ribera. Ne mancano all’appello tre.

 CASTRONOVO (DI SICILIA)

Altitudine m 660 s.l.m.

Adesso le strade sono quatto e sono: Vicari, Rocca Palumba, Castronovo e Cammarata. Mancano all’appello due.

SANTA CATERINA (VILLARMOSA)

Altitudine m.606 s.l.m.

Il Piano delle Trazzere in argomento si conclude in questa città di S. Caterina con sei Trazzere e Vie pubbliche. La nostra mappa ci dice che questa non è collegata con nessuna città. Pertanto, mancano all’appello tutte le sei strade dal “Ristretto”.

          Considerata l’assenza di alcuna strada, al fine di  avere un maggiore riscontro ho visitato la mappa stradale attuale che qui sotto propongo. In essa osserviamo che l’unica strada che passa da Santa Caterina e la SS 121 e la collega con la città di Villarosa.

Tuttavia è da escludere che in questa città non ci fossero strade di collegamento con le città che la circondano, nella peggiore ipotesi c’erano viottoli e su uno di questi viottoli è stata costruita l’unica via moderna, cioè la SS 121. In ogni caso non credo assolutamente che esistevano sei Trazzere e Vie Regie.

Per tutto quello che sull’argomento in parola abbiamo visto e letto, nel trarre le conclusioni affermo che tutte quelle Trazzere e Strade Regie descritte nel “Piano” (comprese le città che si collegano con Barrafranca e Borgetto)sono semplicemente Via pubbliche e non Trazzere. Mi corre l’obbligo di osservare che ammesso e non concesso che in tutte queste città vi fosse grande pastorizia, le grandi mandrie si allevano certamente nelle campagne o quanto meno in luoghi viciniori non mai nelle città. Le Trazzere, ripeto forse per l’ennesima volta, necessariamente si dovevano incontrare per ovvi motivi con le Vie pubbliche non per transumanza ma, per esempio per accedere ai mercati cittadini. Da tenere ben presente che ai mercati arrivano pochi capi e non intere mandrie formate,  come ebbe a scrivere il Maestro Segreto nella “Consulta” di almeno 1.000 pecore (nei due sensi) che giustificherebbero una Regia Trazzera di canne 18.2 (m. 38 circa). Allora tutte le Strade, sia del “Piano delle Trazzere” che del  “Ristretto”, non sono altro che Vie pubbliche larghe quanto basta a far passare due carri nei due sensi opposti.

          Il Piano delle Trazzere reca solo l’anno in cui è stato redatto; pertanto non siamo in grado di stabilire se è stato scritto prima o dopo la Consulta del 1° febbraio  o dopo il Motivo fiscale del 24 maggio dello stesso anno. Con sorpresa apprendiamo che già nello stesso anno 1788 la Real Segreteria ha già equiparato e addirittura superata la soglia delle larghezze delle Trazzere alle Vie pubbliche, passando da quella canonica di canne 18.2 a quella astronomica di canne 27.3.

          L’uguaglianza in larghezza delle Vie e Trazzere comportava in maniera naturale e generalizzata il pagamento del pizzo all’Erario Regio. In questa maniera il pizzo lo pagheranno Conti, Baroni, Feudatari ed anche piccoli proprietari, perché il fenomeno dell’usurpazione resta un fatto endemico e generalizzato a qualsiasi strada della Sicilia.

          Con la prossima puntata resteremo ancora nell‘anno 1788,  perchè pubblicherò integralmente l’originale della perizia dell’Architetto Girolamo Vairo  del 7 ottobre 1788 ordinata dal Maestro Segreto. L’Architetto relazionando sulle Trazzere di Monte S. Giulino, cioè Erice,  accerta l’insussistenza delle Trazzere nella provincia di Trapani. Anticipatamente  riporto il preambolo della perizia in originale che si stenta a leggere. Però c’è stato Vincenzo Perugini che l’ha riprodotto con chiare lettere nel suo libro del 1994. Il lettore può già osservare che trattasi di un documento unico e rispondente alle esigenze del Dispaccio relativo al Motivo Fiscale del 24 maggio dell’anno 1788.

ANTONINO MESSANA

 

La prossima puntata verrà pubblicata sabato 23 dicembre 2017.

BIBLIOGRAFIA

Archivio di Stato di Palermo (Catena)-Real Segreteria Incartamenti buste 1289 e 5500.

Archivio di Stato di Trapani-Perizia Vairo-Notaio V. Salerno allegato all’Atto 19 luglio 1800.

Santagati Luigi– Viabilità e topografia della Sicilia Antica. Volume I. La Sicilia del 1720 secondo Samuel von Schmettau ed altri geografi e storici del suo tempo, Assessorato regionale siciliano ai BB CC AA, Tavola I Caltanissetta 2006.

Francesco Maria Emanuele Gaetani-Villabianca-Storia della Sala di Partinico a cura di Nunzio Cipolla, Edizione EDIBOOK GIADA, Palermo 1997. Pagina 137. Custodito dalla Biblioteca comunale di Partinico collocazione SEZ. I XXVI B 103.

Di Bartolomeo Giuseppe Maria-Storia di Partinico – Manoscritto inedito del 1805-Regione Siciliana-Assessorato Beni Culturali Ambientali e Pubblica Istruzione, Partinico 2007. Pagina 97. Custodito dalla Biblioteca comunale di Partinico collocazione SEZ. I XXVI C 6.

Perugini Vincenzo-Valderice: La Terra, i Giorni-R.C.A, Ericina 1994. Pagine 128 e 129. Custodito dalla Biblioteca comunale di Valderice, collocazione 945.824.S.4.