Confisca e burocrazia

Erice, la coop ottiene l’immobile…e poi si vede chiedere indietro le chiavi

Dopo 4 anni un gruppo di dipendenti ex  Gruppo 6 GDO Despar – che hanno costituito la CDR GROUP Società Cooperativa, potrebbero ritrovarsi con un pugno di mosche in mano a causa di una burocrazia farraginosa. Eppure solo qualche mese fa Ennio Mario Sodano direttore dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, parlando delle procedure di assegnazione dei beni confiscati in Sicilia ribadiva “Enti e Comuni disinformati o in malafede, procedure farraginose, lentezza della burocrazia, possono nuocere al sistema e minano il valore “pedagogico-educativo” che la corretta e celere destinazione di un bene sottratto alla criminalità organizzata rappresenta per la collettività”. E in questa storia manca giusto la “corretta e celere destinazione del bene sottratto alla mafia” a chi ha vinto un bando di gara. I protagonisti sono dipendenti ex  Gruppo 6 GDO Despar – che hanno costituito la CDR GROUP Società Cooperativa-, mentre  il Bene che con regolare bando è stato assegnato è quello di Via San Francesco Di Paola, Comune di Erice. Pur avendo vinto quella gara, pur avendo i titoli per gestire quel bene confiscato, che l’Agenzia ha nel mese di aprile scorso consegnato al Comune di Erice, oggi si ritrovano a combattere contro una burocrazia comunale che pone cavilli su cavilli, creando problemi  a chi fin da subito ha creduto di poter ricominciare a vivere.  L’apertura del punto vendita significa “ridare ristoro e pace alle loro famiglie” ma anche ad altre sei persone che saranno immesse a lavoro. Ha delle date precise questa storia. Il 21 aprile il Comune riceve ufficialmente l’immobile, due mesi dopo la Giunta avvia la procedura per l’assegnazione del Bene. Il 23 giugno viene pubblicato il bando.  L’11 luglio è il termine ultimo per la presentazione delle domande. Il 18 luglio vengono aperte le buste e accertati i requisiti dell’unico partecipante, la CDR GROUP Società Cooperativa. Il 31 luglio il dirigente del 5° Settore del Comune di Erice accerta che tutto sia a posto e rimette tutto nelle mani della Giunta. “Per noi che veniamo da una situazione davvero grave – spiegano i soci della CDR Group – e che abbiamo  deciso di rimetterci in gioco e riaprire quel punto vendita, significava ricominciare a vivere dopo ben quattro anni di disoccupazione”. Ma le date continuano in questa triste vicenda: il 9 Agosto la Giunta assegna in via definitiva il Bene e approva la bozza di contratto di convenzione tra le parti nel quale è anche inserito un canone di locazione simbolico annuale. “In attesa del contratto definitivo di convenzione– raccontano i soci della CDR Group – ci vengono date le chiavi per un sopralluogo e per verificare lo stato dei luoghi. Ci accorgiamo che non c’è energia elettrica ed a nostre spese  la riattiviamo, rimettiamo in funzione l’allarme e a nostre spese anche un metronotte per la guardiania, per la salvaguardia del bene, che già nei mesi precedenti aveva subito furti e  gravi atti vandalici”. A questo punto vi chiederete se il nuovo punto vendita ha aperto i battenti? No! Il 19 ottobre infatti alla CDRGroup, giunge l’ennesima batosta sottoforma di lettera. Si tratta di una “comunicazione di avvio di procedimento di revoca in autotutela dell’assegnazione dell’immobile di via San Francesco Di Paola”. Vengono chieste indietro le chiavi. Viene chiesto di inserire  nella convenzione nuove clausole non previste dal bando e tra queste che il punto vendita diventi un “banco alimentare” per i bisognosi del Comune. L’avvio del procedimento di revoca dell’assegnazione del Bene, viene motivato col fatto che l’aver assegnato a loro quel bene ad un canone d’affitto simbolico, arreca un danno all’erario comunale . Tra  qualche giorno così questo Bene potrebbe essere  tolto a questa Cooperativa, giacchè  il dirigente del 5° Settore a conclusione del procedimento,  potrebbe decidere di revocare tutto. Il sindaco Daniela Toscano dal canto suo afferma:“Stiamo facendo tutto il possibile per sistemare la questione e arrivare ad una soluzione positiva per tutti fermo restando che si tratta di atti gestionali che sono di competenza del Caposettore ”.

Fonte gds.it

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