Accolto ricorso del Comune di Castellammare, l’Eas dovrà pagare 1 milione e 348 mila euro

Recupero del credito Eas: accolto il ricorso del Comune. L’ente acquedotti dovrà pagare oltre un milione 348 mila euro di spese anticipate per la gestione della rete idrica

CASTELLAMMARE DEL GOLFO. Il Tribunale di Trapani ha accolto il ricorso del Comune nei confronti dell’ente acquedotti siciliano per la riscossione del credito, “certo, liquido ed esigibile”, riguardante le spese anticipate dal Comune per la gestione, la manutenzione della rete idrica e dell’acquedotto comunale, sostituendosi all’Eas non più in grado di garantire alcuna attività perché ormai liquidata ed in fase di restituzione delle reti ai Comuni.

“Il ricorso per il recupero del credito vantato dal Comune nei confronti dell’ E.A.S. è stato accolto. Il giudice – spiega il Sindaco Nicolò Coppola – ha stabilito che l’ente acquedotti siciliano dovrà versare al Comune un milione e 348 mila euro circa, oltre gli interessi e le spese di ingiunzione. Si tratta di cifre che attendiamo di aver rimborsate da anni. Il risultato è il frutto del lavoro di quattro anni curato dall’avvocato Antonella Galante che ringraziamo perché svolgendo l’incarico a titolo gratuito ha fatto riconoscere quanto spetta al nostro Comune”.

L’avvocato Antonella Galante, che da anni segue il contenzioso tra il Comune e l’Eas, è finita al centro di una polemica il mese scorso per un presunto “caso di clientelismo” al Comune.

L’ingiunzione del Tribunale riguarda il pagamento del debito di oltre un milione e 348 mila euro, gli interessi e le spese di ingiunzione, pari a 4 mila 400 euro circa. L’Eas dovrà pagare 494 mila 430 euro immediatamente e la rimanete parte del debito entro 40 giorni, termine entro il quale la parte ingiunta può presentare opposizione. L’ente da anni non è più in grado di assicurare semplici servizi di manutenzione ordinaria e attività gestionali di varia natura.

“Il Comune si è sistematicamente sostituito all’Eas, anticipando lavori e cifre necessarie per garantire la normale erogazione dell’acqua e non creare disagi ai cittadini -spiega il sindaco Nicolò Coppola- ma le somme anticipate dal Comune per la manutenzione della rete non sono mai state restituite. Adesso ci è stato riconosciuto quanto ci spetta”.

In qualità di presidente dell’Ati, l’assemblea territoriale idrica di Trapani, il sindaco Nicolò Coppola fa presente che ci sono comunque “diverse criticità operative per la riconsegna delle reti e delle infrastrutture dall’Eas ai Comuni che abbiamo sottolineato al servizio idrico integrato del dipartimento regionale dell’Acqua e dei Rifiuti, chiedendo l’attivazione di un tavolo tecnico permanente”.

CONDIVIDI
Commenti Facebook
Articolo precedenteLe responsabilità di Messineo
Articolo successivoPaolo Ruggirello: “Birgi? Non solo turismo, ma anche tratta sociale per chi studia”