Salviamo i Boschi Sicilia Nord-Occidentale invia una lettera ai candidati alla Presidenza della Regione

Ci è pervenuta una lettera rivolta ai candidati alla Presidenza della Regione Sicilia da parte di Salviamo i Boschi Sicilia Nord-Occidentale, che pubblichiamo per intero:

“In una regione come la Sicilia, dove le possibilità di sviluppo sono strettamente collegate alle risorse paesaggistiche e ambientali si rende necessario, a nostro avviso, porre la questione della gestione delle risorse ambientali al primo posto dell’agenda del futuro governo regionale. La stagione appena trascorsa si configura come la peggiore degli ultimi decenni per quanto il numero degli incendi e gli ettari percorsi dal fuoco. Secondo i dati della Commissione Europea (Progetto Copernicus) aggiornati al 26.07.2017 tra il mese di maggio e il 26 luglio sono andati in fumo in Italia 72.039 ettari di superfici boschive, di cui ben 25.071 nella nostra Isola, ovvero quasi un terzo della superficie totale. Un bilancio devastante, non solo per l’impatto sull’ecosistema, ma anche per l’economia generale dell’Isola basata in buona parte sullo sfruttamento a fini turistici e ricreativi del proprio patrimonio ambientale e paesaggistico. In quanto cittadini siciliani attivi, impegnati da anni nella salvaguardia dell’ambiente e in particolare del patrimonio boschivo dell’Isola, abbiamo dato vita quest’estate a varie iniziative di sensibilizzazione e di denuncia riguardo al problema degli incendi, tra cui una petizione popolare indirizzata al Presidente della Repubblica per la costituzione di una commissione di inchiesta e di un pool di magistrati, e una marcia alla Riserva dello Zingaro, luogo simbolo delle aree verdi della Sicilia devastate dagli incendi, che ha visto la partecipazione di tremila manifestanti. Quello che chiediamo a chi prenderà in mano il futuro governo della Sicilia è di non ripetere gli errori del passato e di imprimere una svolta decisiva nella gestione delle risorse ambientali dell’Isola, a partire dai piani di manutenzione e gestione delle aree boschive in funzione della prevenzione degli incendi. Abbiamo individuato alcuni punti che riteniamo fondamentali per una nuova politica ambientale in Sicilia, pertanto chiediamo ai candidati alla Presidenza della Regione che essi vengano inseriti nei loro programmi con assoluta priorità CHIEDIAMO Gestione più razionale ed efficace delle risorse destinate all’azione di prevenzione, controllo e spegnimento degli incendi. Non è ammissibile che a fronte dei 250 milioni di costi della Forestale (più 140.000 di costi indiretti) ci sia un bilancio di 25.071 ettari di bosco andati in fumo. Sulla carta la Sicilia è dotata di un buon piano AIB ma nei fatti l’Isola è la regione che detiene il record negativo nella prevenzione degli incendi. Gli innumerevoli roghi di quest’anno hanno messo in evidenza inefficienze e mancanza di coordinamento a tutti i livelli. E’ necessario che i responsabili amministrativi vengano rimossi dai loro incarichi e che ci sia una revisione e ristrutturazione sostanziale di tutto il sistema. Controllo capillare del territorio attraverso l’uso di nuove tecnologie come i sistemi automatici di telerilevamento dei focolai con sensori di temperatura, telecamere nascoste, droni e satelliti. Implementazione del servizio di sorveglianza diretta con l’aiuto di forze dell’ordine e vigili urbani, da concordare con le Prefetture e i Comuni, anche attraverso la definizione di specifiche procedure di comunicazione tra le Sale Operative cosi’ da attivare, in particolare nelle aree e nei periodi a maggior rischio, un efficace dispositivo deterrente delle possibili cause di innesco. Dislocazione strategica dei mezzi aerei antincendio (elicotteri e Canadair) a disposizione del territorio Formazione di personale appartenente alle organizzazioni di volontariato, riconosciute secondo la vigente normativa, da impiegare, ai diversi livelli territoriali, nelle attività di sorveglianza, vigilanza e presidio del territorio, nelle aree e nei periodi di maggior rischio. Applicazione di un sistema di incentivazioni (anche sulla scorta delle positive esperienze in tal senso adottate in alcune realtà italiane) per il personale stagionale utilizzato, strettamente correlate ai risultati ottenuti in termini di riduzione delle aree percorse dal fuoco. Istituzione di forme di gemellaggio tra Regioni, e tra Regioni e Province Autonome, per la conoscenza e la sperimentazione di buone pratiche di gestione del bosco e controllo degli incendi già operative in altre Regioni. Sviluppo di azioni di prevenzione indiretta degli incendi quali: attività educative/divulgative rivolte alle diverse popolazioni studentesche, attività di sensibilizzazione attraverso campagne informative, coinvolgimento dei cittadini nella salvaguardia del territorio attraverso le associazioni di volontariato, formazione e di personale coinvolto nelle attività di prevenzione e lotta agli incendi”.

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