Peschereccio italiano sequestrato da Tunisi. Interviene l’eurodeputato Ignazio Corrao.

“C’è un peschereccio italiano sequestrato da quasi un mese compresi i suoi marittimi dalle autorità militari tunisine. Non comprendiamo cosa aspetti l’alto rappresentante dell’Unione per gli Affari esteri e la politica di sicurezza Federica Mogherini a intervenire per far rilasciare i nostri connazionali e risolvere quello che è ormai considerabile come l’ennesimo caso diplomatico del governo tunisino contro l’Italia e l’Unione Europea. Una vergogna che il Ministro Alfano non abbia ancora mosso un dito, eppure quando c’è da tutelare la Tunisia, fu proprio Mogherini a muoversi con grande solerzia, dato che fu proprio lei a promuovere l’ingresso del loro olio senza dazi in Europa. E’ allucinante che alla luce degli a quanto pare buoni rapporti diplomatici, Alfano e Mogherini non abbiano fatto neanche una telefonata. Intanto la situazione dei nostri connazionali è disperata”.

A sollevare la questione è l’europarlamentare del Movimento 5 Stelle Ignazio Corrao che è intervenuto in queste ore a Strasburgo interrogando l’alto rappresentante dell’Unione per gli Affari esteri e la politica di sicurezza Federica Mogherini sul caso del peschereccio siciliano “Anna Madre”, sequestrato il 16 settembre dalle autorità tunisine. “Faccio appello – spiega l’eurodeputato – anche a tutti i deputati italiani europei a voler sostenere un atto parlamentare che non deve avere colore politico. Il peschereccio mazarese adesso si trova nel porto di Sfax e a bordo sono rimasti i responsabili del natante, ovvero il capitano Giacomo Giacalone e il macchinista Salvatore Scalia i quali, a quanto è dato sapere, non possono lasciare la Tunisia in base a un provvedimento amministrativo emesso dalla Commissione interministeriale di Tunisi che ha disposto un’ammenda di 69 mila euro per il rilascio dell’imbarcazione e le figure responsabili. I due da giorni stanno conducendo uno sciopero della fame. Le “vicende giuridiche” che hanno caratterizzato sino ad oggi i rapporti fra l’Italia e la Tunisia riguardanti il “Mammellone”, ovvero il tratto di mare su cui la Tunisia vanta pretese, non possono essere negoziate dall’Italia bilateralmente poiché spetta all’UE negoziare eventuali nuovi accordi con gli stati extracomunitari in materia di politica e indirizzi di pesca. A questo punto – sottolinea l’eurodeputato siciliano – chiediamo ancora all’alto rappresentante Federica Mogherini se intende avviare accordi che facciano valere le ragioni e i diritti dei pescatori italiani in acque internazionali, se non giudichi il ricorso alla forza armata contro i pescherecci siciliani nelle acque internazionali come una violazione del diritto internazionale e se – conclude Corrao – intende sollevare la questione nell’ambito delle sue relazioni con le autorità tunisine e condannarla quale atto suscettibile di compromettere le relazioni con l’Ue”.

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