Approvati al terzo tentativo “i quattro debiti fuori bilancio”. Qualcuno parla di rischio “fallimento” per il Comune di Alcamo.

Seduta del Consiglio Comunale molto attesa perché si affrontava per la terza volta la questione dei debiti fuori bilancio derivanti da cause intentate nei confronti del comune da parte di precari.
Ma andiamo per ordine perché l’aula non ha affrontato solo “i debiti”, infatti dopo le comunicazioni, tra cui quella che vede un cambio nel M5S: a Barone si sostituisce nel ruolo di capogruppo il giovane consigliere Francesco Viola.
Dopo queste si è passato alla discussione del primo punto all’ordine del giorno cioé l’Interrogazione a firma del Consigliere 5 Stelle, Cusumano, che aveva ad oggetto il furto di biciclette elettriche, nel dettaglio 40 biciclette totali, di cui 15 assegnate ai vari settori del comune e 13 custodite nel parcheggio interrato, quindi a mancare sarebbero 12. Dopo l’esposizione del Consigliere Cusumano, che ha ribadito la necessità di far chiarezza sulla vicenda, è arrivata la risposta del Sindaco Surdi, che ha ribadito, come già era noto, che è in corso “un’indagine interna” allo scopo di individuare le responsabilità di carattere dirigenziale o amministrativo, ma nel contempo ha precisato che non possono essere rese note altre notizie visto il procedimento in corso, se dopo questo saranno accertate responsabilità, scatteranno i provvedimenti disciplinari. Le biciclette sono state acquistate nel 2015 e sono costate 38.259,20 euro e quindi il danno, derivante dal furto delle bici, ammonta a circa 10800 euro. Il Consigliere Cusumano ha espresso la sua presa d’atto della risposta del Sindaco, però ha precisato che si è aspettato abbastanza, visto che l’interrogazione è stata presentata 3 mesi fa, quanto tempo ancora sarà necessario per avere certezza. Quindi Cusumano ha comunicato che passando altro tempo, molto, ripresenterà un’Interrogazione.
Subito dopo si è passati alla trattazione dei 4 debiti fuori bilancio che avevano provocato discussioni e rinvii. Ma vista l’assenza dell’Avvocato Mistretta il Consigliere UDC Messana ha richiesto una pausa, accordatagli dal voto dell’aula.
La seduta è ripresa dopo pochi minuti alla presenza anche dell’Avvocato. Tante le domande rivolte a quest’ultima, tutte incentrate sulle questioni inerenti la nascita delle cause in questione, se il debito non fosse da addebitare anche alla Regione visto che per l’ 80% questi dipendenti sono pagati da essa e quale fosse la linea difensiva dell’ufficio legale del Comune.
Queste in sintesi le domande a cui ha risposto l’Avvocato Mistretta, che ha affermato che è stato fatto appello alla prima sentenza che dà ragione ai dipendenti. Facendo un escursus storico la causa è riconducibile al 2013, i dipendenti richiedevano la stabilizzazione, ma il giudice ha rigettato questa richiesta, perché nonostante le direttive CEE che dicono che non si può protrarre all’infinito il contratto a tempo determinato, lo Stato italiano con norme, legate a scelte politiche, legittime come detto dalla stessa Corte di Giustizia Europea, che hanno consentito la possibilità di ripetere nel tempo i contratti a tempo determinato, quindi l’unica parte che è stata accolta riguarda quella risarcitoria (10 mensilità), a cui il comune ha fatto appello, perché la sentenza della Cassazione invocata dai ricorrenti riguarda quei casi in cui il contratto a tempo determinato, protratto nel tempo, all’ultima scadenza non viene più rinnovato, ma ad Alcamo il rapporto di lavoro non è mai stato interrotto.
All’Avvocato si riferisce il Consigliere UDC Messana, richiedendole una risposta precisa sul fatto se è prevista per categoria C/D l’assunzione mediante concorso e l’Avvocato ha risposto che si deve fare il concorso.
Il consigliere Messana altresì si è chiesto se il periodo di riferimento delle cause è quello durante il quale il comune era quasi default e legato al patto di stabilità, come mai il tribunale richiedere a questo di pagare le 10 mensilità.
L’Avvocato Mistretta ha risposto al consigliere UDC. che i ricorrenti lamentano un andar contro direttive comunitarie, quindi questo e sforare il patto di stabilità sono due piani diversi.
L’allarme lanciato in riferimento ai debiti è quello che perdere queste cause possa generarne altre, perché sembrerebbero interessati a tale situazione poco meno di 400 persone.
A riguardo l’Amministrazione, per bocca del Sindaco Surdi, ha affermato che ad oggi non si possono fare numeri, non si possono avere certezze dal punto di vista tecnico, non si può prevedere i giudizi.
I 4 debiti sono stati tutti votati favorevolmente con 19 voti pro e un’astensione, quella della Consigliera Norfo.
Terminato il dibattito sui debiti si è passato ad affrontare il dibattito sulla Mozione per la realizzazione del Piano delle Insegne Pubblicitarie (Video intervista al Consigliere Pitò) firmata da Alcamo Bene Comune (Mozione già presentata la prima volta 29 settembre 2016 e bocciata). Nella mozione si lamentava di essere in forte ritardo per la realizzazione del Piano, perché il termine ultimo è fine dicembre, da qui la necessità di far presto, anche perché il piano permetterebbe delle entrate che sicuramente farebbero bene alle casse comunali.
A far chiarezza sulla possibilità che il Piano possa essere realizzato e approvato è stato l’intervento tecnico del Segretario Comunale, Bonanno, che è ad interim dirigente dell’urbanistica. Il segretario ha parlato di tempi lunghi perché il personale a disposizione non è sufficiente e anzi è da encomiare perché lavora alacremente, ma non può far fronte a tanta mole di lavori, in più in mancanza dell’integrazione oraria, quindi pochi dipendenti e per un tempo limitato.
Per l’Amministrazione è intervenuto l’Assessore Scurto: “Abbiamo fatto di tutto per coinvolgere i professionisti della direzione 1, “ma le professionalità per fare questo Piano non sono poi così banali, anzi. Non si fa semplicemente un progettino e basta” e “per quanto riguarda l’integrazione oraria, siamo nella fase di conclusione dell’assestamento e questo dovrebbe permettere all’ente di dotarsi del Piano entro fine Dicembre, la certezza non posso garantirla perché ci sono mille variabili”, infine “la possibilità di ricorrere a ditte esterne, il che risulterebbe di grande aiuto, è un’opzione da valutare”.
La mozione alla fine della discussisone ha trovato il gradimento dell’aula, tutta, infatti è stata approvata all’unanimità dei presenti.
Infine l’ultimo punto all’ordine del giorno, la Mozione sulle Ville presentata dal Consigliere di Sicilia Futura, Calandrino, che ha esposto la Mozione nella quale dopo aver elencato i vari problemi delle ville si impegna l’Amministrazione ad un’accurata manutenzione delle Ville. La Mozione è stata votata da tutti i presenti e ha ricevuto consenso anche da parte dell’Amministrazione, tutto questo si è tradotto  nella sua approvazione, così come emendata, all’unanimità.
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