Annullata l’elezione di Cancelleri candidato M5S

Il tribunale di Palermo accoglie il ricorso di Giulivi

di Jacopo Jacoboni – La Stampa

Tutto sbagliato, tutto irregolare, tutto da rifare. Il tribunale di Palermo – quinta sezione civile, specializzata in materia di impresa - ha appena dichiarato irregolari le regionarie siciliane, annullando così l’elezione di Giancarlo Cancelleri candidato M5S. Mauro Giulivi, l’escluso che aveva fatto ricorso – difeso dagli avvocati Lorenzo Borrè (ormai bestia nera del Movimento) e Riccardo Gentile – è stato reintegrato d’imperio nella possibilità di partecipare alle elezioni, e sono da rifare le regionarie che hanno eletto tutti i candidati palermitani alle elezioni regionali.

Si tratta di un’altra decisione che sconvolge i precari equilibri politici dentro il Movimento, alle prese con le fragili primarie online per la scelta del candidato premier. Ora c’è anche un caso Cancelleri, perché Cancelleri è uomo di Di Maio e della linea vincente, e adesso il Movimento ha davanti a sé due possibilità: o tentare un difficile ricorso contro la decisione dei giudici, oppure rifare completamente le elezioni, cosa che paradossalmente potrebbe risultare fattibile, ma comporta un altro gravissimo danno d’immagine per i sostenitori delle regole, della trasparenza, della democrazia diretta.

Si tratta di un’altra decisione che sconvolge i precari equilibri politici dentro il Movimento, alle prese con le fragili primarie online per la scelta del candidato premier. Ora c’è anche un caso Cancelleri, perché Cancelleri è uomo di Di Maio e della linea vincente, e adesso il Movimento ha davanti a sé due possibilità: o tentare un difficile ricorso contro la decisione dei giudici, oppure rifare completamente le elezioni, cosa che paradossalmente potrebbe risultare fattibile, ma comporta un altro gravissimo danno d’immagine per i sostenitori delle regole, della trasparenza, della democrazia diretta.

Il tribunale conferma un principio importantissimo: le mail spedite dai server della Casaleggio, da parte dell’Associazione Rousseau, non valgono come instaurazione di procedimento disciplinare: «Il mero invito a fornire chiarimenti – scrive la giudice Claudia Spiga – non risulta preordinato a garantire il necessario diritto di difesa al destinatario, bensì, in assenza di alcuna esplicitazione, costituisce un semplice invito informale a chiarire la volontà in ordine all’invito alla sottoscrizione del cosiddetto codice etico, o ancora a fornire le eventuali motivazioni». Traduzione: Giulivi aveva ricevuto sì una mail che gli faceva notare che non aveva sottoscritto un codice etico aggiuntivo rispetto al regolamento del “Non Statuto”, ma secondo il tribunale questa mail non instaura alcun procedimento disciplinare, non configura sanzioni o mancati adempimenti, e quindi in parole povere non sospende Giulivi: è solo una comunicazione interlocutoria, come tante di quelle che possono avvenire in un partito.

È un principio fondamentale, che smonta una delle modalità classiche con cui dalla casa madre di Milano (la Casaleggio associati) sono tecnicamente partite fino a oggi comunicazioni di espulsione, o sospensione, o disattivazione dal portale, rivolte a militanti, con un semplice clic o appunto, con l’invio di una mail non formalizzata. È appena il caso di ricordare che Grillo sul blog, dopo la prima sospensione da parte del tribunale di Palermo, promise che si sarebbero adeguati alle decisioni del giudice: «Il Movimento 5 stelle parteciperà alle elezioni, come previsto, e lo farà seguendo le decisioni che verranno prese dal tribunale».

Il tribunale infine sancisce che il resistente (ossia il Movimento cinque stelle) al ricorso (del ricorrente Giulivi) deve pagare le spese di questa contesa processuale. Terremo d’occhio quale sarà l’istituzione che scucirà in concreto i cordoni della borsa.

fonte lastampa.it

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