Degrado e mercato

Si continua a far finta di non vedere ciò che accade al porto peschereccio dove ad un impianto regolare i pescatori preferiscono la piazza, violentata con la spazzatura e rifiuti ingombranti

L‘antica “chiazza”, la storica piazza mercato del pesce, in centro storica, all’attacco della litoranea e a pochi metri dalla passeggiata sulle mura di Tramontana, fu chiusa per la vendita del pesce, perché indubbiamente i problemi di pulizia erano parecchi gravi. Una decisione che risale a parecchi anni addietro, indubbiamente corretta, magari non corretto è stato poi il fatto di non sfruttare bene il suggestivo angolo della città antica, ma questo è un altro discorso. La cosa paradossale è quella che la sporcizia notata allora alla “chiazza” e che ne determinò la giusta chiusura, oggi non viene più vista nella piazza dello Scalo d’Alaggio dove da qualche mese si è trasferito il mercato ittico al minuto. Quello che è accaduto è cosa nota. Il mercato, trasferito in una struttura, la cui realizzazione è costata parecchio alle casse pubbliche, è stato abbandonato dopo che l’amministrazione comunale ha chiesto che i titolari dei banchi di vendita partecipassero alle spese di manutenzione e gestione. Il mercato, al coperto, sotto uno dei tendoni alzati ai tempi della famosa Coppa America, è perfettamente attrezzato sotto ogni profilo di igienicità, e invece i venditori di pesce pur di non pagare hanno preferito la vicina piazza a pochi metri dalle banchine del porto peschereccio ma anche ad un tiro di schioppo da locali commerciali. Le foto che qui pubblichiamo (abbiamo inserito anche due foto relative a Corso Italia dove giornalmente si accumulano rifiuti, segno evidente che nella raccolta quotidiana c’è qualcosa che non funziona) pensiamo siano eloquenti sul degrado che caratterizza il luogo. La pulizia qui non sembra essere la regola. Se ne occupa poco il Comune, non se ne occupano a dovere i venditori, e non interviene nessuno tra le autorità che dovrebbero vigilare, dalla Polizia Municipale, all’Annona e forse anche un po’ di competenza dovrebbe averla la Capitaneria di Porto. Si tratta di una parte della città che non è meno importante di altre, è attraversata dai turisti che la percorrono andando o venendo dall’ex lazzaretto dove si trova la Lega navale , oltre che una volta era luogo per la passeggiata dei trapanesi, così amanti del mare e dell’aria di mare. Ma nella piazza Scala d’Alaggio difficile poter dire che si possa respirare la brezza marina, altri odori si avvertono, certamente nauseabondi. E’ veramente difficile risolvere il “disastro” ambientale che si è determinato per la caparbia volontà di un pugno di commercianti? Non sappiamo se quello che accade è a conoscenza del commissario straordinario del Comune dott. Messineo, lo invitiamo a recarsi a fare un giro conoscitivo, sia nelle ore di “apertura” di questo mercato sia nelle ore pomeridiane dopo che le bancarelle vengono smobilitate, lasciando però un po’ di quotidiana pesante eredità.

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Rino Giacalone
Rino Giacalone, direttore responsabile e cronista di periferia. Vive nel capoluogo trapanese sin dalla sua nascita. Penna instancabile al servizio del territorio e alla ricerca della verità.