Palermo, tegola sui Cinquestelle

Sospesa l’elezione online del candidato presidente Cancelleri Accolto il ricorso di un escluso, Giulivi, il tribunale dispone un contraddittorio per il 18 settembre, e intanto emette un’ordinanza cautelare di blocco degli effetti del voto

di Jacopo Iacobini – La Stampa

A meno di due mesi dalle elezioni regionali in Sicilia, un’altra sfavorevole vicenda processuale si abbatte sul Movimento cinque stelle: il tribunale di Palermo – quinta sezione civile (che, particolare da notare se si raccontano le vicende dell’azienda-partito, è quella specializzata «in materia d’impresa», nda.) – ha sospeso la validità e gli effetti delle cosiddette “regionarie” siciliane, le elezioni on line che hanno incoronato Giancarlo Cancelleri candidato del Movimento a governare la Sicilia. Il provvedimento cautelare emesso dal giudice sospende l’elezione (che dunque al momento è insussistente), e rinvia la causa al 18 settembre per l’integrazione del contraddittorio nei confronti dei candidati classificatisi in posizione utile per entrare in lista. Il ricorso è stato fatto da Mauro Giulivi, uno storico militante siciliano, difeso dagli avvocati Lorenzo Borrè e Riccardo Gentile. Giulivi era stato escluso perché reo di non aver firmato un documento che gli era stato sottoposto dal Movimento e da «lo staff», necessario per potersi candidare. «Mi si chiedeva – ha scritto Giulivi su Facebook -, con un preavviso di 2 ore e 30 minuti, di recarmi presso una fantomatica sede e firmare un documento, mai letto prima, indispensabile per confermare la mia candidatura. Dal momento che ho “sfortunatamente” un lavoro, non ho potuto né leggere, né recarmi in via Scrofani entro le ore 20».  Si tratta di uno di quei testi ad hoc che il Movimento fa firmare ai candidati, chiamandoli «codici etici», ma che in realtà sono clausole contrattuali che – secondo quanto stabilito dal tribunale di Genova, nel ricorso vinto da un’altra celebre esclusa, Marika Cassimatis – sono clausole contrattuali sul modello dei contratti dell’ecommerce (spesso l’adesione viene chiesta anche con semplice clic, che varrebbe come consenso). Il giudice di Palermo invece non riconosce al momento questo testo come «codice etico» (ve n’è già uno, nel Movimento), e scrive nel provvedimento depositato: «Poiché non risulta (né è stato allegato) che detta adesione dovesse intervenire prima della candidatura proposta on line, e al contrario risulta che nella precedente procedura per le comunarie detta adesione è stata richiesta solo all’esito delle primarie, e poiché il Giulivi è stato escluso da detta procedura, senza formalizzazione di alcun invito alla relativa sottoscrizione, deve escludersi la sussistenza della causa ostativa alla candidatura (mancata sottoscrizione del c.d. codice etico) prospettata dall’associazione resistente».  Oltre gli impegni di lavoro, Giulivi ha una mail inviata allo «staff» in cui – come più che legittimo – chiede di poter leggere il testo e rifletterci su qualche momento prima di firmarlo a scatola chiusa. È la ragione per cui lo staff lo sospende, e poi gli invia questa mail: «Ciao Mauro, abbiamo notato che hai accettato la candidatura per le regionali siciliane, tuttavia uno dei requisiti per avanzare la propria candidatura è il non avere procedimenti disciplinari in corso ovvero di non aver ricevuto sanzioni disciplinari da parte degli organi del MoVimento 5 Stelle negli ultimi 6 mesi. A tuo carico risulta un procedimento in corso con il Collegio dei Probiviri. Viene quindi meno uno dei requisiti per la candidatura. Pertanto ti comunichiamo che sei stato rimosso dall’elenco dei candidati. Un saluto Lo Staff». Adesso il saluto arriva allo staff: dal tribunale di Palermo, in attesa di vedere quale sarà la decisione definitiva, la partita siciliana per Casaleggio-Di Maio-Cancelleri si complica non poco.

fonte lastampa.it

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