Maxi sequestro da 5 milioni di euro (VIDEO)

Truffa e corruzione, sigilli all’Oasi di Selinunte

Nella giornata di ieri, i Finanzieri del Comando Provinciale di Trapani hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro conservativo, nell’ambito dell’attività istituzionale “anticorruzione” e di contrasto alla mala gestio delle risorse pubbliche,  richiesto dalla Procura regionale della Corte dei conti siciliana  nei confronti di una società cooperativa già operante in Castelvetrano  nel settore turistico ricettivo, nonché in pregiudizio di tre soci Paolo Ettore Ippolito Masella, classe 1961, Giuseppa Claudia Ancona, classe 1966, Antonino Scaglione, classe 1962. L’attività scaturisce da una pregressa indagine condotta dalla Tenenza di Castelvetrano, all’esito della quale erano emersi profili di responsabilità sul conto della cooperativa e dei prefati soci in ordine ai reati di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche ed emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, correlati ai lavori di ampliamento e ristrutturazione della struttura alberghiera. Alla luce delle risultanze emerse, con sentenza dello scorso luglio 2017, i Giudici della Sezione Giurisdizionale della Corte dei Conti siciliana avevano già  accertato in primo grado la responsabilità amministrativa solidale in capo alla società beneficiaria della provvista pubblica ed in capo alle persone che avevano concorso nello sviamento dei fondi ricevuti dagli Enti Pubblici finanziatori, condannandoli al pagamento della somma di Euro 4.689.480,00 in favore dell’Assessorato regionale del Turismo, dello Sport e dello Spettacolo, nonchè della somma di Euro 416.667,00, in favore del Ministero dello Sviluppo Economico. A seguito di ulteriori approfondimenti – disposti dalla Procura regionale della Corte dei conti ed eseguiti dal Nucleo di Polizia Tributaria di Trapani in aderenza alle novelle introdotte dal nuovo codice di giustizia contabile, approvato con D.Lgs. n. 174/2016 – i Finanzieri hanno proceduto a dare esecuzione al suddetto decreto di sequestro, che ha riguardato due rapporti bancari riconducibili a due dei tre soci citati, per un valore pari ad oltre 57 mila Euro, nonché un noto complesso alberghiero ubicato in Marinella di Selinunte – Oasi di Selinunte – e una unità immobiliare sita in Castelvetrano, per un controvalore complessivo pari ad oltre 5 milioni di Euro.

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