Raccontare le storie attraverso il buon cibo: “Mangiastorie” in Tour ad Alcamo

ALCAMO. Martedì 8 agosto presso il Caffè Nannini, a partire dalle 20.30, avrà luogo l’incontro con il singolare gruppo dei “Mangiastorie”. In collaborazione con l’associazione Libera di Alcamo, i “Mangiastorie”, che hanno inaugurato il tour il 2 agosto a Sessa Aurunca (CE), termineranno il loro percorso nel sud Italiacon un’ultima tappaproprio ad Alcamo. L’ingresso sarà gratuito per tutti coloro che vorranno partecipare a questa particolare esperienza.

Il gruppo dei “Mangiastorie” nasce da un’idea legata alla storia di un bene confiscato alla ‘ndragheta a San Sebastiano Po (TO), Cascina Caccia, maèAndrea Gaudino, chitarrista e cantante, a dar vita al gruppo. Il loro primo esperimento viene proposto nel maggio del 2015 ad una scolaresca di Torino. Questa prima esperienzaconsisteva nel preparare una cena a base di prodotti di Libera Terra, accompagnati da parole e musica. Andrea comincia così a raccogliere materiale per dar vita a storie importanti e significative, fino a realizzare un vero e proprio spettacolo tra una portata e l’altra. Gli invitati mangiano e, allo stesso tempo, ascoltanole presentazioni dei diversi piatti che vengono serviti, non in base alla loro preparazione gastronomica, ma al retroscena storico e progettuale che li accompagna. Sono diverse le figure importanti che contribuiscono a progettare sempre nuove idee all’interno dei “Mangistorie”, ma il vero piedistallo rimane lo stesso: Andrea Gaudino (chitarrista, lettore e cantante), ad accompagnarlo Matteo Moglia (bassista), Stefano Benedetto (tastierista) e Riccardo Ribotta (percussionista).  Dal 2015 ad oggi, i “Mangiastorie” realizzano spettacoli legati anche alle storie delle vittime di mafia, cercando così di mantenere in vita la memoria di grandi persone come Bruno Caccia, Rita Atria, Don Peppe Diana e molti altri. L’iniziativa del tour estivo nel sud Italia, è pensata per entrare in contatto con le diverse realtà che si impegnano nella produzione di prodotti alimentari. Lo scopo è generare un’economia sana e trasparente, che sia in grado di dare la giusta dignità al lavoratore, contrastando l’economia mafiosa.

Il menù del tour estivo 2017:

  • Antipasto dalla Puglia (es: taralli, friselline, paté di carciofi o olive, pomodori secchi)

Lettura: storia di Annamaria Torno

Canzone: Brigante se more (Popolare – Bennato)

  • Primo piatto dalla Sicilia (es: pasta alla norma)

Lettura: storia di Rita Atria

Canzone: Malarazza (Modugno)

Inalternativa,

Primo piatto dalla Campania (es: paccheri)

Lettura: storia di Don Peppe Diana

Canzone: Don Raffaé (De André)

  • Secondo piatto Mediterraneo (es: caponata, farinata/panelle, falafel e salsa yogurt)

Lettura: storia di Jerry Essan Masslo

Canzone: Suad (MRC)

  • Dolce dal Piemonte (es: torta al miele, gelato con miele)

Lettura: storia di Bruno Caccia

Canzone: Succederà (Bandabardò)

  • Ammazza caffè (extra)

Lettura: le 28 leggi del viaggio

Canzone: Vieni via con me (Conte)

Le storie dello spettacolo sono di:

Annamaria Torno: giovane ragazza di diciotto anni costretta a lavorare nei campi come sua madre e sua nonna, sfruttata dal caporalato pugliese. Innamorata e tenace, prova a costruire il suo futuro a Ginosa.

RitaAtria: figlia di un boss di cosa nostra, Don Vito Atria, Rita cresce nell’ambiente mafioso di Partanna e assiste ai giochi di potere tra malavitosi. Rimasta orfana di padre e fratello, non ancora maggiorenne trova la forza di ribellarsi e testimoniare contro la sua stessa famiglia.

Don Peppe Diana: giovane parroco di Casal di Principe che, durante la guerra di camorra degli anni ’90, incita la Chiesa a proporsi come punto di riferimento per il cambiamento e diventa la guida e la voce del movimento di protesta. Don Diana diventa così un simbolo riconosciuto da quanti vogliono combattere la camorra.

Jerry Essan Masslo: giovane sudafricano giunto in Italia a causa delle persecuzioni nel suo paese, non riesce ad ottenere l’asilo politico e viene sfruttato nei campi di pomodoro campani. Nonostante le fatiche, non perde mai la speranza e la voglia di lottare, di studiare e di vivere. Grazie a lui il tema dell’immigrazione esce dalla “linea dell’invisibilità dello sguardo” e viene approvata la prima legge italiana sul diritto di asilo e l’accoglienza dei rifugiati.

Bruno Caccia: magistrato di Torino tenace e rigoroso che, dopo aver sconfitto le Brigate Rosse, non si ferma davanti ai casi di mafia, di traffico di stupefacenti e di tangenti politiche negli anni ’80 in Piemonte. Una persona semplice e solare, molto appassionata alla famiglia, all’orto e alle passeggiate in montagna, che ci ha insegnato quanto sia importante il dovere e la responsabilità di ognuno.

Le 28 leggi del viaggio: è un elenco di 28 nota bene, attenzioni, che due richiedenti asilo provenienti dell’Etiopia hanno scritto una volta arrivati a Roma per mettere in guardia e rendere consapevoli quanti vogliono intraprendere il viaggio delle difficoltà che incontreranno, ma soprattutto delle convinzioni personali che devono spingere ognuno di noi nella nostra vita per superare le difficoltà piccole o grandi della nostra esistenza.

Il progetto dei “Mangiastorie” va sempre alla ricerca di nuove storie e menù da raccontare, ma con la consapevolezza che l’ingrediente fondamentale non dovrà mai cambiare: “il cibo – scrivono i “Mangiastorie” nella loro presentazione – deve sempre raccontare una storia, una storia composta da persone, luoghi, iniziative e progetti che credano fortemente che i beni confiscati rappresentano il cambiamento per la nostra società”.

Di Nicole Arena e Silvia Di Gregorio

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