L’incendio di Erice

Il racconto dell’associazione Il Soccorso

È successo ancora. C’era da aspettarselo. La nostra montagna è bruciata ancora.

Personalmente ne avevo avuto il presentimento, già uscendo da casa ieri, il vento di scirocco soffiava già dalle prime ore della mattina: una serie di rapide telefonate, a tutti il solito mantra: “picciotti occhi aperti”.

Nonostante l’impegno dei nostri ragazzi nella vigilanza del “monte” al fine di mitigare il rischio incendi, la solita mano criminale, (direi che sull’origine dolosa dell’incendio non ci possano essere dubbi), nonostante l’impiego di due diversi equipaggi muniti di due moduli antincendio, per la vigilanza a monte e a valle del Monte Erice, nonostante le attivazioni di numerose altre associazioni di volontariato in convenzione con il Comune, nonostante l’attenta e incessante attività di coordinamento dall’Ufficio di Protezione Civile di Erice per il “pattugliamento dinamico” durante le diverse ore della giornata e nonostante tutti i dispositivi messi in campo anche dalla Forestale, con azioni mirate e implementate in seguito all’ondata di caldo eccezionale di questi giorni e con la dichiarata fase di “attenzione” per l’alta pericolosità incendi da parte della Sala Operativa Regionale di Protezione Civile, sono state attivate le specifiche procedure previste dal Piano Comunale di Emergenza per il Rischio incendi d’interfaccia e per il Rischio ondate di calore.

L’allarme, per noi, è scattato intorno alle 18. Nel giro di poco, “l’inferno”. Raccontare la cronaca di ore e ore di lotta al fuoco e la fumo che, in molti casi ha lambito le abitazioni, sarebbe lunghissimo da documentare. L’incendio è divampato la tra Strada Provinciale 31 e la la via Vecchia Martogna, versante nord-ovest: una vasta area di macchia mediterranea, alberi e sterpaglie, che ha interessato una superficie di circa 40 ettari, è andata distrutta. Ci sono stati momenti di terrore, con l’esigenza di mettere in sicurezza le case e di allontare velocemente i cittadini tra i quali, qualche disabile. L’opera di Vito, Viola, Gina, Massimo, Mario, Ugo, Michele, Salvatore, Sergio, Maurizio, Riccardo, Enzo, Filippo, Leo, Piero, Silvana è stata preziosissima. Una serie di interventi di spegnimento e di bonifica che ci hanno visti impegnati fino quasi all’alba.

Comunque non è finita, l’impegno continua, anche stamattina con i servizi di vigilanza ordinari.

Desidero ricordare il caldo sarà eccezionalmente intenso fino a sabato, con punte costanti di 40 gradi su tutta la Sicilia: queste temperature, assieme ai forti venti, aumenteranno il livello di pericolo di incendi. Occorrerà aspettare fino a domenica per avere un lieve ridimensionamento termico.

Anche d’estate e con il caldo, IL SOCCORSO C’è!

Pino Aceto

fonte ilsoccorso.wordpress.com

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