Foreign fighters castellammarese morto in Siria. La città sotto shock

Lara Bombonati

CASTELLAMMARE DEL GOLFO. Castellammare del Golfo è una città sotto shock dopo la notizia del “foreign fighters” castellammarese morto in Siria l’anno scorso durante un’irruzione in un campo di addestramento. Si trovava lì per supportare un gruppo terroristico in lotta contro il regime di Bashar al Assad.

Francesco Cascio, classe 1990, lo ricordano come un ragazzo educato, ma molto introverso e schivo. Parlava poco, usciva poco e non aveva molti amici. Ha frequentato il liceo classico Francesco Vivona di Castellammare del Golfo in cui si è diplomato però dopo aver fatto l’esame di maturità da esterno. “Una persona molto introversa e con un carattere chiuso. – racconta un professore del liceo ad Alqamah.it – In classe si relazionava poco e non è mai riuscito ad inserirsi bene, però non ha mai dato problemi. Ricordo di averlo visto qualche anno dopo essersi diplomato con la ragazza, qui a Castellammare, e lei indossava il velo”.

I genitori di Francesco Cascio, entrambi impiegati, avevano denunciato la scomparsa del figlio nel 2016. A rivelare la morte del giovane castellammarese sarebbe stata proprio la moglie Lara Bombonati in una telefonata intercettata dagli inquirenti. Il castellammarese, seguito per qualche tempo da uno psichiatra, sarebbe morto la notte di Santo Stefano dello scorso anno durante un’irruzione in un campo di addestramento.

Anche i vicini di casa dei genitori di Francesco Cascio li descrivono come una famiglia perbene e tranquilla: “Gente perbene, il figlio si vedeva poco, non lo vediamo da molti anni”. – spiegano alcuni vicini della madre, mentre i parenti si sono trincerati in casa e non rispondono ai giornalisti.

Lara Bombonati e Francesco Cascio

Francesco Cascio “Muhammad” e Lara Bombonati “Khadija” si sono sposati a Castellammare del Golfo con rito civile nel 2012 al Comune di Castellammare. “Mi ricordo il giorno del matrimonio, – racconta una vicina di casa del padre nel centralissimo Corso Garibaldi – lei con il velo e lui con la barba. Dopo il matrimonio sono andati via e sono tornati solo una volta circa 2 anni fa in vacanza con i genitori di lei. Lui aveva la barba più lunga e lei indossava il classico velo. Non dava tanta confidenza, era molto riservato”.

Dopo il matrimonio, nel 2014, i due si sono trasferiti in Turchia, ad Istanbul, ed infine in Siria. Il padre sarebbe andato a trovarlo qualche volta. Secondo la moglie lui sarebbe morto “combattendo, da martire”. I contatti tra il giovane e la sua famiglia si sono interrotti proprio nel 2016 in Turchia.

“Conosco la madre, lavora a Palermo, il padre impiegato in Prefettura a Trapani, e anche la sorella che attualmente studia fuori, non avrei mai pensato una cosa del genere, siamo davvero increduli” – sottolinea una vicina del padre. “Ho pochi ricordi di lui, me lo ricordo a scuola, sempre solitario, parlava poco. Mai pensato potesse fare una cosa del genere” – racconta un ragazzo che frequentava il liceo classico Francesco Vivona. Molti degli ex compagni di classe non vogliono parlare.

Incredulo anche il Sindaco di Castellammare Nicolò Coppola che ha dichiarato: “Siamo molto scossi. È una notizia inaspettata, i genitori sono persone perbene, ben inserite nella comunità.”

Lara Bombonati e Francesco Cascio

La donna è stata fermata a gennaio scorso in Turchia, vicino al confine con la Siria e successivamente espulsa. Una volta rientrata in Italia, la donna è stata costantemente monitorata dagli uomini della Digos che stanno ricostruendo i suoi contatti e quelli del marito. L’antiterrorismo che indaga ha disposto l’arresto in quanto la donna avrebbe manifestato l’intenzione di ripartire per la Siria. Secondo quanto emerge dalle indagini, sembra che a spingere l’uomo ad imbracciare il fucile sia stata proprio la donna, che al rifiuto del marito di andare a sparare gli avrebbe intimato di “fare il proprio dovere”.

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Emanuel Butticè
Emanuel Butticè. Castellammarese classe 1991, giornalista pubblicista. Laureato in Scienze della Comunicazione per i Media e le Istituzioni all’Università degli Studi di Palermo con una tesi sul rapporto tra “mafia e Chiesa”. Ama viaggiare ma resta aggrappato alla Sicilia con le unghie e con i denti perché convinto che sia più coraggioso restare.