Bonificare il settore degli appalti pubblici in materia di comunicazione. Lettera all’Autorità anticorruzione, Cantone.

Bonificare il settore degli appalti pubblici in materia di comunicazione. Lettera all’Autorità anticorruzione, Cantone.

Pubblichiamo il comunicato:

“Sono già 30 le agenzie di comunicazione, la maggior parte delle quali associate Assocom – PR Hub (e molte altre si aggiungeranno in queste ore) ad aver firmato la lettera al Presidente dell’Autorità  anticorruzione, Raffaele Cantone, offrendo la loro collaborazione tecnica per bonificare il settore degli appalti pubblici in materia di comunicazione.

Le aziende firmatarie “individuano almeno 4 fattori che rendono assolutamente critica la situazione e inducono un numero sempre maggiore di aziende a non partecipare più a bandi pubblici per la sfiducia e per la disillusione.

In primo luogo la complessità  della normativa sugli appalti che mal si attaglia alla specificità  del nostro settore, in cui consulenza e servizi, creatività  ed esecuzione si mischiano in un unicum difficilmente scomponibile.

Inoltre, vi è la oggettiva difficoltà  per alcuni componenti le stazioni appaltanti di comprendere il nostro mondo e le veloci e radicali trasformazioni che lo stanno attraversando, per cui assistiamo a bandi confusi o assolutamente fuori registro.

A questo va aggiunto il comportamento reiterato di alcuni operatori che fanno del ribasso non un’occasione per mettere in luce la loro capacità  organizzativa e industriale ma uno strumento per falsare inequivocabilmente i risultati (abbiamo assistito in questi ultimi mesi a numerosi ribassi di molto superiori al 50% ).

Altri ben individuati operatori, poi, giungono a promettere prestazioni professionali molto superiori a quelle che verosimilmente si potrebbero offrire come corrispettivo del budget messo a gara. Se poi quanto promesso viene effettivamente fornito non ci è dato sapere, anche perché spesso la capacità  di valutare gli stati di avanzamento o è scarsa o è resa meno efficace grazie a pressioni e a consuetudini che lei meglio di noi conosce e combatte.

In questo modo ci troviamo ad assistere, senza quasi aver più voglia di reagire, a comportamenti – purtroppo mai sanzionati dalle stazioni appaltanti – che inquinano la gara o agendo sul prezzo eccessivamente ribassato o agendo sulle sproporzionate specifiche tecniche promesse nel progetto presentato.

Il risultato è che in entrambi i casi il corretto esito della gara ne risulti falsato.

Se a questo si aggiunge la pratica delle gare convocate ad horas, le gare bandite durante i periodi di ferie, le gare sottosoglia reiterate per più  volte, i contratti quadro che blindano la presenza di un fornitore per anni, senza garantire il giusto e necessario ricambio, il quadro è veramente sconfortante””.

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