Tutti alle scialuppe di salvataggio!

Sembrerebbe essere proprio così. La nave del Governatore Crocetta non è ancora entrata in porto, e i primi passeggeri stanno iniziando a calare in mare le scialuppe di salvataggio per andar via.
Il primo ad andare via, la scorsa settimana, l’On Mimmo Turano che è tornato con il suo amico e segretario di partito Cesa, UDC; in quel comunicato stampa Turano è stato molto critico nei confronti di questo governo regionale definendo Crocetta un Presidente prigioniero di se stesso. Così come, nella giornata di domenica, hanno fatto sentire la loro voce l’On Cardinale, Sicilia Futura, e l’Onorevole Oddo PSI. Il primo ha dichiarato che servirebbe un candidato diverso da Crocetta per la presidenza della Regione. Il secondo, da Trapani per la presentazione della candidatura a Sindaco del Sen. D’Alì, ha parlato di un governo con tante ombre e poche luci. Se questo, non è un abbandono nave, poco ci manca.
Il Governo Crocetta, in questi anni, ha dovuto resistere a parecchi attacchi provenienti dalla maggioranza che lo ha sostenuto e tutti felicemente risolti, come avviene nelle migliori famiglie. Non pensate e non dite in giro che si siano risolte solo perché qui e lì, di tanto in tanto, è stato elargito qualche incarico o qualche assessorato perché si potrebbe rischiare di far “incavolare”, non solo qualche deputato regionale o qualche sottosegretario, ma lo stesso Governatore Crocetta. Ma diciamo la verità, molti elettori questo pensiero l’hanno già fatto. Basterebbe ascoltare in giro gli umori della piazza che, da tempo, lamenta e chiede a gran voce un cambiamento, come ad esempio, sulle politiche del lavoro e della formazione, e più tutele per le fasce deboli e l’assistenza H 24 totalmente rimborsabili per le persone con disabilità gravi. Questi ultimi, in verità, sono venuti alla ribalta della cronaca solo dopo un servizio delle Iene e in seguito a un duro scontro fra Crocetta e Pif, noto attore e regista palermitano. Anche in quest’ultimo caso l’impressione che abbiamo avuto è che la politica sia intervenuta allo scadere del tempo.
Abbiamo l’impressione a questo punto che nelle prossime settimane e nei mesi a venire, altri deputati prenderanno la loro bella scialuppa per scendere giù dalla nave. Ma sarà troppo tardi!
Perché la piazza, questa sconosciuta, sembra aver preso la sua strada. E non servirà, secondo noi, cambiare il nome ad un partito; o aprire dei tavoli tematici per chiedere: di cosa ha bisogno la Sicilia? E quali soluzioni proporre per il futuro? Per vincere un’elezione. Il futuro della Sicilia è stato nelle vostre mani per cinque anni, e queste domande, andavano fatte prima e all’interno della maggioranza, e non dopo alla fine di una legislatura che, a detta di tanti, è stata mediocre.
Nel romanzo Il Gattopardo, Tomasi di Lampedusa scriveva: “Il sonno, caro Chevalley, il sonno è ciò che i Siciliani vogliono, ed essi odieranno sempre chi li vorrà svegliare, sia pure per portar loro i più bei regali”. Ma le cose cambiano!
Alle regionali la prova del nove…

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Fulvio Catalanotto
Fulvio Catalanotto nasce in Sicilia, terra, secondo lui, al centro del mondo. Formatore ed esperto dei processi formativi con la passione per la comunicazione e l'informazione. È un ascoltatore cronico di Rosa Balistreri.