Spari a Petrosino: la pista è quella del regolamento di conti

Spari a Petrosino, l’appello del sindaco Giacalone

Indagini a 360° quelli che stanno impegnando da ieri sera i carabinieri della stazione di Petrosino e i colleghi della Compagnia di Marsala, per trovare movente ed esecutori della sparatoria avvenuta ieri sera nel chioschetto che si trova nei pressi del Municipio. Erano da poco passate le 20, quando improvvisamente pare sia andata via l’energia elettrica e si è sentita distintamente una raffica, 12 colpi sparati in successione all’indirizzo di qualcosa o di qualcuno. In quel momento tra il chiosco, la piazza e il viale c’erano circa 300 ragazzi. Tra il fuggi fuggi generale e il panico alla fine tre ragazzi sono stati raggiunti e feriti da una pallottola che era stata deviata dallo spigolo di un pilastro. I tre sono stati portati al pronto soccorso dell’ospedale di Marsala, per fortuna le loro condizioni non destano preoccupazione. Le indagini dei militari dell’arma al momento escluderebbero come obiettivo intanto l’amministrazione comunale retta da Gaspare Giacalone, in questi anni fatta segno di numerose intimidazioni per il lavoro svolto fino ad oggi, contro ogni illegalità e poi anche gli stessi avventori del Chiosco, per la maggior parte ragazzini, giovani di Petrosino. Una indagine dunque che porta con ogni probabilità ad un regolamento di conti. Ancora stamane gli uomini della scientifica erano a lavoro per ulteriori rilievi fuori e dentro il chiosco preso di mira, mentre già da ieri sera sono state acquisite le immagini della videosorveglianza. Non è quindi escluso che presto gli stessi investigatori possano giungere agli esecutori della sparatoria, ancora infatti non è chiaro se a sparare fosse più di una persona. Intanto il sindaco di Petrosino, Gaspare Giacalone, fa appello a quanti hanno visto e l’invita a denunciare. “Ho espresso la mia vicinanza e di tutta la popolazione ai ragazzi feriti di striscio, so con grande sollievo che stanno bene. Intanto mi sento di invitare chiunque abbia visto qualcosa a collaborare. Rimane il fatto che chiediamo a gran voce di non tollerare più episodi simili e vogliamo che siano presi e puniti severamente gli autori!”.

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