Attentati a Paceco

La cittadina scossa dagli scandali adesso trema per esplosivi seminati in giro

pacecoCosa accade a Paceco? Se lo stanno chiedendo le forze dell’ordine ed i carabinieri dopo una serie di atti vandalici l’ultimo dei quali ha fatto il “botto”. Due lattine riempite di polvere pirica fatte esplodere la scorsa sera davanti alla porta del museo di preistoria, in piazza Vittorio Emanuele. Danni agli infissi e paura per le tante persone che erano in giro. Indagini in corso, gli investigatori stanno vedendo le immagini “catturate” dalle camere di video sorveglianza in zona, i carabinieri hanno anche sentito il sindaco Biagio Martorana. I segnali raccolti da chi indaga sono quelli che conducono a balordi del paese, a manovalanza che può essersi messa in azione per conto di altri, gente spietata e di pochi scrupoli, usa alle minacce e alle intimidazioni. Il clima a Paceco è parecchio agitato da quando si sono aperti fronti investigativi non ancora conclusi ma le cui avvisaglie, come quelle relative all’inchiesta sulla gestione della locale banca di credito popolare, fanno intendere che ancora altro potrebbe venire fuori a proposito di connessioni tra potere economico e associazioni criminali, tra soldi, politica, mafia e massoneria. Certamente i primi equilibri sono saltati, un recinto si è rotto, e i buoi sono scappati, sono tornati ad essere liberi per far…danno. Per adesso la pista di questi atti vandalici porta a persone che dal Comune non avrebbero ricevuto ciò che volevano, contributi, assistenza sociale ed economica, licenze negate. Ma lo scenario potrebbe essere ben altro. Paceco è notoriamente una roccaforte storica dell’associazione mafiosa, uomini d’onore , certamente minoranza tra la gente, sono tornati ad essere presenti in giro per il paese…si fanno sentire oltre che vedere. Mafiosi che pensano all’unica cosa che sanno fare, cioè rialzare la testa e pensare a imporre le proprie criminose regole. Il terreno è fertile, perché i più, per quieto vivere, per convenienza, per collusione, dicono che a Paceco la mafia non c’è più, e questo indubbiamente è qualcosa che non serve a combattere la mafia ma semmai a dire, siamo qui e diteci cosa dobbiamo fare. Alle azioni criminali da dovunque parte vengano e qualunque sia il movente si deve rispondere con rabbia e sdegno, speriamo che i cittadini di Paceco sappiano e vogliano presto alzare la testa , girando le spalle ai ras, qualunque abito questi indossino, il tempo dei ras è finito. A Paceco e non solo a Paceco.

CONDIVIDI
Commenti Facebook
Articolo precedenteIl “Coro Mater Dei” per Gina Cammarata e per Amatrice
Articolo successivoAuguri di Natale del Sindaco di Alcamo Surdi. “Il Natale ci invita, idealmente, a ricominciare. È un’opportunità che non dobbiamo lasciarci sfuggire”
Rino Giacalone
Rino Giacalone, direttore responsabile e cronista di periferia. Vive nel capoluogo trapanese sin dalla sua nascita. Penna instancabile al servizio del territorio e alla ricerca della verità.