Sequestro di beni per Silvana Saguto, Cappellano Seminara e altri cinque magistrati

sagutoColpito il patrimonio dell’ex presidente della sezione Misura di prevenzione del tribunale di Palermo Silvana Saguto. Un provvedimento di sequestro colpisce il suo patrimonio, quello dell’avvocato Cappelano Seminara e altri cinque magistrati.

Secondo la procura di Caltanissetta e il nucleo di polizia tributaria di Palermo, l’ex presidente della sezione Misura di prevenzione del capoluogo siciliano, avrebbe gestito in maniera illecita i beni sottratti alla mafia. Con la complicità di altri magistrati e dell’avvocato Gaetano Cappellano Seminara, diventato nel giro di pochi anni il ras delle amministrazioni giudiziarie: anche per lui quindi è scattato un sequestro di beni.

 Il decreto di sequestro urgente è stato firmato dal sostituto procuratore di Caltanissetta Cristina Lucchini, dagli aggiunti Lia Sava e Gabriele Paci, dal procuratore capo Amedeo Bertone contro la Saguto, Seminara e altri cinque amministratori giudiziari: Carmelo Provenzano, Maria Ingrao, Roberto Nicola Santangelo, Walter Virga e Luca Nivarra. Sequestro scattato per ““il pericolo concreto di dispersione dei patrimoni illecitamente accumulati”.

Gli investigatori del nucleo di polizia tributaria di Palermo, guidati dal colonnello Francesco Mazzotta, hanno ricostruito la rete di relazioni che legava l’ex presidente delle Misure di prevenzione ai professionisti nominati. Cappellano Seminara avrebbe anche offerto somme di denaro al giudice, che teneva un tenore di vita altissimo e spesso era indebitato. Per questa ragione Seminara e Saguto sono accusati anche di concorso in corruzione.

Il sequestro preventivo ha colpito ingenti somme di denaro, beni immobili e quote societarie, prodotto di delitti di corruzione, concussione, peculato, truffa aggravata e riciclaggio.

Dalle perquisizioni dell’anno scorso erano già emersi ripetuti incarichi offerti dal legale al marito di Silvana Saguto, l’ingegnere Lorenzo Caramma. Incarichi per 750 mila euro. Le intercettazioni successiva hanno permesso agli inquirenti di fare il quadro dei rapporti e degli affari. Così questa volta a finire sotto sequestro sono stati i beni della Saguto, che da magistrato “antimafia” firmava i sequestri contro i boss mafiosi. Un sequestro totale che ammonta a circa 900 mila euro.

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