Nuove regole, più dure, per chi viola le regole in materia di pesca

Capitaneria di PortoDal 25 agosto 2016, sono ufficialmente entrate in vigore su tutto il territorio nazionale regole che disciplinano il sistema sanzionatorio in materia di pesca.
Le novità più importanti introdotte dall’art. 39della legge n° 154/2016, che va a decreto legislativo n° 4/2012 (testo di riferimento sulla materia), riguardano la depena reato consistente nella detenzione, sbarco, trasbordo, trasporto e commercializazione di  specie ittiche sottomisura (cosiddetto “novellame”).
Per tali condotte illecite saranno da oggi previste delle sanzioni amministrative  luogo di quelle penali, comprese tra 1.000 e 75.000 euro, che raddoppiano nel  violazioni abbiano ad oggetto il tonno rosso ed il pesce spada, oltre alla sanzione della chiusura da cinque a dieci giorni dell’esercizio commerciale che ponga i prodotti.
Inoltre, le sanzioni pecuniarie vengono raddoppiate qualora le violazioni abbiano ad oggetto il  tonno rosso o il pesce spada.
In materia di etichettatura e tracciabilità del pescato nonché di informazioni al consumatore finale è stata applicata la medesima sanzione amministrativa da € 750 a € 4.50.
Tra le novità introdotte dalla legge n° 154/2016, spiccano poi le nuove sanzioni prevista per pesca sportiva, nel caso di cattura giornaliera eccedente i 5 kg , con la previsione di sanzioni amministrative pecuniarie da 500 a50.000 euro, da graduare in base alla quantità del pescato in eccedenza.
Inasprite anche le sanzioni pecuniarie per il pescatore non professionale che commercia prodotti ittici, con importi fino a 12.000 euro.
E’ stata prevista la sanzione accessoria della sospensione dell’esercizio commerciale da cinque a dieci giorni per gli esercizi commerciali che acquistano dai pescatori sportivi.

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