Sequestrati beni per più di 5 milioni euro all’imprenditore mazarese Di Giorgi (Video)

diaUn valore complessivo di oltre 5  milioni  di  euro, a tale ammonta il valore dei beni sequestrati dalla  Direzione Investigativa Antimafia di Trapani  all’imprenditore mazarese  Di Giorgi Vito, 64enne, e al suo nucleo familiare. Noto imprenditore operante nei settori edile ed immobiliare, che pur non avendo a proprio carico condanne per il reato di cui all’art. 416 bis c.p., rientra tra quei soggetti indiziati di “appartenenza” ad una associazione di tipo mafioso.

La proposta di applicazione della misura di prevenzione patrimoniale, avanzata dal Direttore della D.I.A. Nunzio Antonio Ferla, è stata accolta dal Tribunale di Trapani – Sezione Misure di Prevenzione – che ha emesso il relativo provvedimento condividendo le investigazioni condotte dalla D.I.A. trapanese, d’intesa con il Procuratore Aggiunto Dr. Bernardo Petralia, coordinatore del “Gruppo Misure di Prevenzione” della D.D.A. di Palermo.

Di Giorgi già nel luglio del 1996 il Tribunale di Trapani, era ritenuto socialmente pericoloso e lo stesso tribunale lo sottopose alla misura della “sorveglianza speciale di p.s. con obbligo di soggiorno nel comune di residenza, per la durata di anni quattro” (ridotta in appello a tre) per “gravi indizi in ordine alla sua appartenenza alla consorteria mafiosa operante nel territorio di Mazara del Vallo, già facente capo a Mariano Agate…”.

L’imprenditore è indiziato di aver fittiziamente trasferito a terzi, attraverso particolari e complesse operazioni finanziarie, immobiliari e societarie, con la complicità dei propri familiari e di alcuni compiacenti professionisti, parte rilevante del patrimonio immobiliare della SIMED s.r.l., società con sede in Mazara del Vallo (TP), il cui capitale sociale era già, in parte, sottoposto a confisca di prevenzione (definitiva).

L’attività di indagine condotta dalla D.I.A trapanese e originata da una segnalazione di operazioni finanziarie sospette ha accertato che il Di Giorgi, nonostante il provvedimento di confisca, per circa un ventennio ha continuato a gestire occultamente la SIMED s.r.l..

Gli accertamenti economici e reddituali effettuati hanno evidenziato, altresì, l’esistenza di un patrimonio il cui valore è risultato sproporzionato rispetto al reddito dichiarato.

Fra i beni sequestrati figurano:

  • 5 appartamenti;
  • 2 fabbricati industriali;
  • 1 magazzino;
  • 3 lotti di terreno;
  • 8 depositi bancari;
  • l’intero capitale sociale ed il compendio aziendale di nr. 5 società di capitale.
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