La provincia di Trapani non attrae gli investitori

E. TumbarelloTRAPANI. Lo studio “L’attrattività percepita di regioni e province del Mezzogiorno per gli investimenti produttivi” di Dario Musolino, è stato pubblicato sull’ultimo numero trimestrale della Svimez, della Rivista Economica del Mezzogiorno.

“La ricerca dello Svimez -afferma il segretario generale della  Uil Trapani, Eugenio Tumbarello- certifica una triste realtà conosciuta e cioè che la provincia di Trapani non attrae gli investitori. Oltre  agli aiuti forniti da Regione e Stato certamente importanti e utili serve anche altro, per una crescita economica seria: serve la crescita della cultura d’ impresa soprattutto tra i nostri giovani, poiché se non siamo noi per primi a investire nel nostro territorio, perché dovrebbero farlo gli altri?”

Lo studio, condotto su un campione di 225 imprese con sede in Italia, di diversi settori merceologici e con almeno 20 addetti, si propone di analizzare in quali regioni e province italiane gli imprenditori preferiscono insediare un’azienda, e per quali ragioni. L’analisi è stata condotta attraverso la somministrazione di un questionario, in cui era richiesto di assegnare a regioni e province punteggi compresi tra 1 (molto sfavorevole) a 5 (molto favorevole). Il punteggio assegnato al provincia di Trapani è 1,92, al di sotto del punteggio assegnato alla regione Sicilia di 1,99.

“La Uil sollecita ormai da tempo le amministrazioni ad ogni livello, da quello nazionale a quello locale,  aggiunge Tumbarello,  di portare avanti politiche di sviluppo serie e concrete che puntino alle eccellenze del territorio. Turismo, prodotti agroalimentari e beni culturali hanno bisogno di una rete di infrastrutture a sostenerli. Viabilità, trasporti, opere pubbliche, banda larga e così via possono creare occupazione anche nel breve termine, ponendo, allo stesso tempo, le basi per lavoro duraturo. Politiche di investimento in infrastrutture di trasporto, politiche industriali e campagne specifiche di comunicazione sull’area trapanese sono strumenti imprescindibili a contrastare la scarsa attrattività di questa provincia. Non ci sono più alibi, è il momento di superare il disagio sociale del quale tutti sono coscienti e lavorare costantemente per utili politiche attive del lavoro”.  La Uil, insieme a Cgil, Cisl e Confindustria Trapani hanno dato vita a un tavolo di confronto permanente denominato “Patto per lo sviluppo”. La Uil sollecita una nuova riunione a breve.

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