Sequestrata piantagione di cannabis. Arrestato il responsabile.

MARINO Vincenzo SalvatoreI controlli certosini dei Carabinieri alle serre nelle campagne tra Marsala, Petrosino e Mazara del Vallo alla ricerca di sostanze stupefacenti danno i frutti, infatti all’alba del 14 giugno 2016 i militari dell’Arma dei Carabinieri delle Stazioni di Mazara del Vallo, di concerto con i colleghi di Petrosino e supportati dallo Squadrone Eliportato Cacciatori di Calabria, hanno effettuato una perquisizione domiciliare di iniziativa presso un immobile ubicato a Marsala in contrada Bambina a carico di MARINO Vincenzo Salvatore, marsalese cinquantottenne. Durante la perquisizione veniva rinvenuto un fucile Beretta calibro 12 e un centinaio di cartucce, che seppur regolarmente denunciate erano tenute in casa senza alcuna misura di sicurezza. Il tutto veniva immediatamente sequestrato e il MARINO veniva denunciato all’Autorità Giudiziaria per il reato di cui all’art. 20-bis Legge 110/1975 (Omessa custodia di armi).
Successivamente i Carabinieri operanti continuavano la perquisizione presso delle serre, ubicate a Petrosino in contrada Gurgo Balata, prese in affitto alcuni mesi prima proprio dal MARINO. Quest’ultimo nel tentativo di sviare la perquisizione accedeva seguito dai militari da un ingresso secondario del recinto delle serre. I controlli venivano comunque estesi a tutte le strutture adibite a serra nella sua disponibilità: in due di queste venivano rinvenute diverse file di piante Canapa Indica per la produzione di sostanza stupefacente tipo marijuana. Le piante erano regolarmente piantate nelle serre con impianto completo di irrigazione. Il numero delle piante ammontava a 1448 piante, tutte dell’altezza variabile tra 1 m e 1,60 m e in piena fioritura.
A questo punto, i militari traevano in arresto MARINO Vincenzo Salvatore, in quanto responsabile del reato di coltivazione e detenzione di sostanza stupefacente tipo Marijuana (quasi 1.450 piante perfettamente in fioritura) all’interno di serre. La piantagione, posta sotto sequestro, veniva estirpata e depositata presso la caserma dell’Arma, in attesa di essere distrutta, previa campionatura e analisi per accertare il contenuto di principio attivo. Al termine dell’attività di perquisizione e della redazione degli atti, il MARINO veniva tradotto e associato presso la Casa Circondariale di Trapani.

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