Inaugurato a Castellammare l’orto sociale in un terreno sequestrato alla mafia

inaugurazione orto sociale 3CASTELLAMMARE DEL GOLFO. È stato inaugurato questa mattina l’orto sociale della Cooperativa “Unione delle Famiglie” in un terreno sequestrato alla mafia in contrada San Paolo della Croce, con la benedizione del parroco della vicina chiesa.

Si tratta di un terreno sequestrato al boss castellammarese Mariano Saracino, recentemente arrestato nell’operazione “Cemento del Golfo”, e assegnato alla Cooperativa “Unione delle famiglie”che da qualche anno svolge molte attività nel territorio castellammarese. Alla cerimonia oltre alle autorità civili e militari di Castellammare del Golfo hanno partecipato anche il Prefetto di Trapani Leopoldo Falco e il presidente di  Confindustria Trapani Gregory Bongiorno.inaugurazione orto sociale 2

Ci è stato chiesto di rivalutare i beni sequestrati e confiscati alla mafia e ci siamo riusciti. Noi  – ha sottolineato il Sindaco Nicolò Coppola – come amministrazione ringraziamo i soci della cooperativa per aver ripulito e bonificato questo terreno e trasformato in un orto sociale, dal forte valore simbolico. Con il loro lavoro ci stanno dando una mano per far fronte ai tanti problemi della nostra città. È importante il riscatto del territorio e grazie al loro lavoro si sta concretizzando. Era nel mio programma creare una città solidale, e ci sono riuscito. Non è stata una cosa semplice per questo ringrazio tutti e in particolare il Prefetto Falco per i suoi inaugurazione orto sociale 5preziosi consigli e per essere qui oggi.

Il Prefetto Leopoldo Falco ha manifestato il suo apprezzamento per l’iniziativa e soprattutto per il lavoro svolto dalla Cooperativa presieduta da Stefano Ficalora. “Queste rappresentano piccole vittorie ma c’è sicuramente ancora tanto da fare. La battaglia sui beni sottratti alla mafia è stata vinta, ora però dobbiamo dimostrarlo con i fatti.  – ha dichiarato il Prefetto di Trapani Leopoldo Falco – Ho seguito questa vicenda e sono molto soddisfatto. Quella dell’orto sociale è un’iniziativa molto importante e valida, così facendo si crea un servizio e soprattutto lavoro. La mia presenza qui è per dimostrare al Sindaco e alla comunità intera che bisogna andare avanti. Il Sindaco non ha bisogno dei mie consigli, ma conosco bene le difficoltà dei sindaci; per questo il Prefetto ha il dovere di essere al fianco dei sindaci e delle Amministrazioni. ”

inaugurazione orto sociale 1Il presidente della Cooperativa Unione delle Famiglie Stefano Ficalora ad Alqamah.it spiega che “fino ad oggi abbiamo fatto tanti sacrifici e sforzi per pulire il terreno e per renderlo così com’è oggi. Vedere che questo terreno non è più una discarica per me è una soddisfazione immensa. I prodotti che ci darà la terra andranno alle famiglie con difficoltà economiche della Cooperativa ma siamo aperti anche a tutta la cittadinanza. Chiunque volesse una lattuga biologica può venirci a trovare. – ha sottolineato Stefano Ficalora in compagnia degli altri soci della cooperativa – La cittadinanza ha risposto positivamente a questa iniziativa, supportandoci e regalandoci anche qualche piantina da piantare. Per questo ringrazio l’Amministrazione, il Prefetto e tutti quelli che ci hanno dato una mano. Da oggi questo terreno sarà il punto d’incontro per le famiglie della cooperativa e si riempirà di bambini che qui potranno giocare.”

inaugurazione orto sociale 6In questo terreno, lo scorso 5 settembre, vennero trovati due cani della cooperativa uccisi a bastonate, un gesto che il sindaco definì crudele ad opera di balordi. Ancora oggi il presidente Stefano Ficalora non sa darsi una risposta sui motivi di quel gesto disumano. “Abbiamo fatto una denuncia contro ignoti. Non abbiamo mai ricevuto minacce e intimidazioni, – conclude il presidente Ficalora – è stato un gesto disumano che condanniamo.”

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Emanuel Butticè
Emanuel Butticè. Castellammarese classe 1991, giornalista pubblicista. Laureato in Scienze della Comunicazione per i Media e le Istituzioni all’Università degli Studi di Palermo con una tesi sul rapporto tra “mafia e Chiesa”. Ama viaggiare ma resta aggrappato alla Sicilia con le unghie e con i denti perché convinto che sia più coraggioso restare.