Sebastiano Dara: “Si può fare politica in modo ottimale”

Sebastiano DaraALCAMO. Abbiamo incontrato Sebastiano Dara, candidato a Sindado di Alcamo Bene Comune e Alcamo Cambierà, in vista delle prossime amministrative del 5 giugno.

Un minuto per convincere gli elettori a votarla?

Abc è già stato in consiglio e abbiamo dato prova di quanto il nostro interesse sia stato massimo anche se eravamo solo in tre consiglieri, ma abbiamo sempre lottato affinchè le sedute si chiudessero in una stessa giornata e affinchè non mancasse mai il numero legale. I numeri non giocavano a nostro favore ma tra l’esperienza e il programma che offriamo penso che i cittadini si possano fare un’idea del perchè votare Abc. Il voto è un principio che rispetto assolutamente, quello che spero è che gli elettori ascoltino e scelgano liberamente.

Un punto del vostro programma che le sta maggiormente a cuore?

La nostra linea programmatica intende mettere mano immediatamente a quelli che sono gli strumenti fondamentali dell’amministrazione e questo passa per tre aspetti fondamentali: innanzi tutto la corretta interpretazione del bilancio di previsione, lo strumento deve essere messo subito a disposizione della città e la giunta deve rispettare la tempistica corretta, è un accertamento delle entrate per programmare l’esercizio di quell’anno non qualcosa da fare a posteriori. La politica si farà interprete di una linea programmatica precisa, ma è stata miope per moltissimi anni, e questo ha creato danni per la città, come è successo con l’esercizio in dodicesimi. Il bilancio di previsione ci permette di mettere mano agli imprevisti e lavorare con la finanza derivata per far leva anche sulle entrate che arrivano da altri enti; altro aspetto che intendiamo usare sono le risorse accessorie premiali, come il piano della performance, che per decenni ha erogato questi soldi a fine anno, è anche questo è stato un errore, gli obiettivi vanno stabiliti all’inzio dell’anno perchè un dipendente conosca nell’arco dell’anno quale è il suo obiettivo da raggiungere, e quale gli permetterà di ottenere anche una premialità per la sua attività straordinaria. L’ordinario, invece,  deve essere garantito. I criteri, stabiliti altrettanto prima, sono fondamentali ed è grave che non siano mai stati usati in questa maniera. Noi intendiamo inserire anche per la dirigenza degli obiettivi, che insieme al bilancio di previsione, facciano da stimolo alla macchina amministrativa. Altro aspetto è la corretta riqualificazione dei profili del personale dipendente, ognuno deve svolgere un lavoro che corrisponde alla sua categoria di appartenenza. Si deve agire secondo le esigenze dell’ente e della cittadinanza. La meritocrazia è un aspetto fondante del nostro programma, basato sulla politica per obiettivi e risultati, che permetterà di rinsaldare un patto tra l’ammninistrazion e i cittadini che, se vedono servizi, considerano più giusto pagare i tributi. Ad Alcamo non esiste l’ordinario, la normalità, mentre invece la manutenzione e altri aspetti dovrebbero essere  proprio la base, la certezza.

Diverse volte la politica ha fatto delle proposte e si è trovata in parte succube delle scelte poi fatte dalla dirigenza che ha potere di decidere, come intendete lavorare in tal senso?

Io non penso che i dirigenti abbiano portato avanti un modo di gestire la macchina amministrativa personalizzato, è stata la politica la responsabile di disfunzioni. Noi vogliamo portare il concetto di responsabilità al comune, non vogliamo chiedere niente se non l’interesse unico della città, daremo il massimo e chiederemo il massimo. Le situazioni clientelari sono state una forzatura, ma se ci sono gli strumenti adatti la dirigenza non può che dare servizi. La politica ha sottomesso la macchina amministrativa, ne ha forzato il funzionamento. Gli incarichi all’esterno, ne sono stati esempio spesse volte.

Una politica intesa in maniera diversa, la vostra?

Ritengo che una volta esposti bisogna accettare le critiche, anzi che ben vengano. Ci sono onori ma ben venga la satira, ho ricevuto in questi anni critiche anche pesanti ma non ho querelato nessuno perchè fa parte di questo ruolo. Noi vogliamo dare un messaggio alla cittadinanza, ma anche alla dirigenza stessa di questo comune, che in questi anni ha davvero lavorato, ma non ha avuto buoni progetti politici. Se gli obiettivi non vengono prefissati all’inizio dell’anno quale stimolo deve avere il comune? Per me la politica in questi anni non ha saputo fare questo, e il risultato della mancanza dell’ordinario è sotto gli occhi di tutti. Il potere con noi lo avrà soltanto il popolo di Alcamo, e mi auguro di poter dimostrare questo all’indomani delle elezioni. Sono abituato a ritmi molto operativi.

Quale valore aggiunto ha Abc che proviene da quattro anni di consiglio comunale?

Una consocenza adeguata della macchina amministrativa e del modo in cui si può fare politica. Abbiamo idea di garantire i servizi contenendo la spesa, è una visione imprenditoriale della macchina amministrativa. I sacrifici che fa la città, e tutte le sue categorie produttive, sono la carica che ci permette di pensare che si può fare politica in modo ottimale. Ci rivolgiamo a tutta la città e anche a chi è stato deluso dalla politica clientare. La politica appartiene a tutti i cittadini, a loro appartiene a tutti i cittadini e a loro bisogna rispondere.

In termini tempistici come intederete muovervi se amministrerete la città?

Il nostro programma è ricco di idee ma alcune si possono realizzare a medio termine, altre a lungo termine. Ma intendiamo partire proprio da bilancio comunale e riqualificazione del personale perchè sono gli strumenti che permettono di andare poi a lavorare sul resto. Il centro storico è un valore per i cittadini ma anche il cittadino della periferia deve avere diritto ad arrivare al centro storico con i mezzi. La visione miope parla solo di 150 metri di corso stretto ma un piano di viabilità deve considerare ogni zona. Bisogna programmare, ad esempio, la gestione del traffico negli orari scolastici per evitare l’inferno che si crea attualmente di fronte alle scuole. I cittadini sono stati male abituati anche dalla politca e noi intendiamo lavorare in tal senso. Si programma per tempo e si può essere anche impopolari ma l’importante è non essere antipopolari, le critiche sono consigli e risorse, ma non bisogna dare spazio ai concetti integralistici. L’importante è che la politica abbia l’onestà intellettuale di fare proposte corrette per la città.

I programmi sono tutti interessanti ma stiamo parlando di modalità diverse di realizzarli, perchè le cose immediate che si possono fare ci sono. Penso ad una piazza della Repubblica dove gli ambulanti abbiano dignità e riconoscimento, stand o gazebi per recuperare secondo legalità queste professioni e la produzione locale. Nel nostro piccolo abbiamo fatto il possibile per restituire dignità, con i bagnotti ad esempio, ad una città e alla cittadinanza.

A spingere la nascita di Abc è stato l’avvertire un disagio culturale che stava portando verso la deriva. La cultura è un altro dei punti cardine del nostro modo di intendere la politica. Eventi economici, come l’AlcamodocFest, ma anche cultura e produzione di eventi attraverso le eccellenze, non attraverso piccoli contributi che non portano crescita e sviluppo. La promozione e il collegamento tra gli eventi spetta al comune di Alcamo.

Più una questione di metodo che di contenuti irrealizzabili?

Esatto, bisogna puntare al recupero, ma questo passa attraverso un modo diverso di intendere gli strumenti disponibili. Abbiamo delle eccellenze, dal punto di vista artigianale ad esempio, che vanno valorizzate. Per noi l’economia significa produttività, non dobbiamo permettere che le persone scappino ancora perchè il comune non è in grado di dare risposte in tempi brevi e utili. Necessitiamo di un Suap assolutamente operativo per i cittadini alcamesi, ma anche per chi intende investire ad Alcamo. Snellire la macchina burocratica attraverso i mezzi tecnologici dispobili che permettono di risparmiare tempo e stress.

La pubblica amministrazione soffre di accuse ingiuste anche, ad Alcamo molte persone lavorano bene, per pochi lavoratori irresponsabili non è giusto che si trattino male anche tutti gli altri. Nessuna lotta contro gli uomini non si derogherà alla responsabilità di ciascuno, il nostro sarà un gesto di amore per la città e per i suoi uomini. Muoviamoci nell’ottica del comune che sa risparmiare e sa diventare imprenditore, non deve più succedere che si perdono 26 milioni di euro per l’investimento nel fotovoltaico.

Cosa vuole aggiungere?

Sono orgoglioso di essere alcamese, e figlio di agricoltori, ho studiato a Milano ma ho fatto il mio esame di laurea presentandomi con il biglietto di ritorno perchè intendevo investire nel mio territorio. Amo la mia terra e le sue tradizioni, ma non in modo miope, la tecnologia ci permette delle innovazioni, laddove c’è qualità va tenuta. Ci tengo che si recuperino le tradizioni che sono sempre state motivo di vanto, gli scalpellini, le ricamatrici, non c’è bisogno di andare in campagna per sapere cosa è successo ad Alcamo, basta andare in piazza della Repubblica e vedere cosa non è stato promosso turisticamente.

La mancanza di programmazione allontana, come sta succedendo nel centro storico. Laddove non c’è personale si usino gli strumenti, come in piazza Bagolino dove il parcheggio dovrebbe essere aperto h24.

Io voglio pensare a tutti, anche al più povero o alla persona più in difficoltà, ad esempio con Abc avevamo avuto sentore che volessero chiudere la comunità Oronzo De Giovanni e abbiamo usato tutte le nostre forze affinchè questo non accadesse, non era possibile pensare che tanta umanità e il pensiero per gli ultimi venisse perso per altri interessi.