Mariella Grimaudo candidata a Sindaco di Alcamo. L’impegno sociale al centro della buona amministrazione.

Foto Mariella GrimaudoALCAMO. Abbiamo intervistato Mariella Grimaudo l’unico candidato donna che sarà sostenuta da Sicilia Futura, Nuova Presenza e Rosa Fresca Aulentissima.

Un minuto per convincere l’elettorato a votarla…

Sono una donna che fa parte di un gruppo di donne che vuole portare avanti un progetto sociale. L’impegno sociale è un impegno che mi vedrà coinvolta al 100% perchè la mia formazione è quella di docente prima, di dirigente scolastico successivamente ed ho sempre lavorato con i ragazzi. Ho sempre trasmesso principi e valori di onestà, lealtà, che sono quelli che mi debbono guidare anche in questa esperienza. La mia è una politica non politica, un’alternativa.

Come può aiutarla la sua esperienza di dirigente scolastico?

I dirigenti di oggi sono dei manager, noi abbiamo competenze amministrative, approfondite sulla gestione dei bandi di gare, facciamo attività negoziale. Un campo molto vasto di competenze che sono richieste anche nella gestione della macchina amministrativa, i principi cardine sono poi sempre gli stessi. Ovviamente la scuola è un piccolo settore della società e il comune è più complesso ma l’obiettivo deve sempre essere quello di semplificare la macchina amministrativa. Il cittadino che vuole portare avanti i suoi interessi deve trovare una macchina amministrativa snella e capace di dargli risposte.

I tre punti principali del suo programma?

Fondamentale è per me la semplificazione, come dicevo, e poi lavorare sulle relazioni all’interno del comune. Relazioni tra dirigenti e personale poichè le relazioni umane sono fondamentali e se queste sono buone migliorano le prestazioni e la produttività. Vivendo bene all’interno si è più motivati a fare bene. Come terzo punto il lavoro per i giovani, non è uno slogan, ma bisogna trovare le strategie per reperire i fondi, ad esempio attraverso la nuova programmazione europea 2014-2020 che mette a disposizione fondi per la coesione sociale ma anche per lo sviluppo delle piccole e medie imprese. Il comune deve essere garante di reperire fondi poichè quelli presenti non sono sufficienti, l’abilità di un amministratore è quella di andare alla ricerca di bandi, di opportunità.

Questi sono i punti positivi del suo programma, ma questo comune ha anche delle criticità…

Le criticità sono ad esempio gli sprechi, visibili a tutti i cittadini… spreco di acqua, a causa delle obsolete condutture, strade dissestate… fare economia andando a risolvere problemi che comportano spese continue. Ci sono possibilità immediate come quella di un prestito alla cassa depositi e prestiti che garantisce un milione di euro per fare questo tipo di lavori. Intervenire subito sulle scuole, sulla sicurezza ma anche sulle mense scolastiche che non sono sempre eccellenti, ma abbiamo le cucine che permetterebbero di cucinare in loco, favorire una migliore qualità del cibo ed evitare lo spreco di denaro privato e pubblico e del cibo stesso, che arrivando scotto, va talvolta buttato.

Dal punto di vista sociale, la movida è una delle criticità…

Il disagio giovanile è un problema serio, i ragazzi si annoiano e spesso nell’aggregazione con gli altri trovano soluzioni deleterie per se stessi, come quando perdono il senso di realtà e misura con alcol e droga. Bisogna intervenire con un aiuto alle famiglie, intervenendo per far in modo che queste facciano gruppo tra di loro. I genitori sono spesso soli ad affrontare queste situazioni e il contrasto genitore figlio può essere molto delicato. L’aiuto mediante persone qualificate può essere una soluzione, per esempio degli psicologi di strada e poi dalla famiglia possono scaturire soluzioni per intervenire.

Ma parlando sempre di sociale bisogna lavorare per tutte le fasce deboli come i disabili, che sono ancora tenuti lontani da molti luoghi per via delle barriere architettoniche. Occorre trovare luoghi di svago e di integrazione anche per la terza età che non siano semplici posteggi. Bisogna trovare luoghi di incontro e di scambio generazionale. Gli anziani possono insegnare ai giovani gli antichi mestieri artigianali, anche se poi l’artigianato può essere fatto in forme moderne come i FabLab che conciliano tradizione e innovazione.

Il centro storico, che ne pensa?

Il centro storico rientra in un mio progetto nato nel 1999 con alcune ragazze del magistrale che voleva Alcamo come città educativa, che è a misura di ragazzi e ragazze, città pulita dove si limita l’inquinamento e ci siano spazi per l’incontro tra le generazioni. Però devono esserci attività organizzate, così come hanno fatto Barcellona e Torino che hanno portato avanti i progetti delle città educative. Va fatta una rivisitazione di tutta la città. Eliminare lo smog solo nel centro storico per aumentarlo altrove non ha senso, bisogna tutelare tutte le zone, e tutte le fasce d’età. Anche questo si può fare con i fondi europei che danno delle risorse specifiche proprio per diminuire le emissioni di carbonio. I cittadini sono in tutta Alcamo non ci sono cittadini del corso stretto e cittadini di altre zone, tutti hanno diritto a aria pulita zone verdi. Non contesto l’ordinanza e l’autorità che ha emesso il provvedimento attuale e non spetta a me dire se è giusto o no. Penso che il commissario si stia assumendo le sue responsabilità. Noi candidati siamo semplicemente candidati e possiamo avanzare proposte ma  il commissario è legittimato a fare ciò che sta facendo poiché è l’autorità in questo momento. Il corso potrebbe essere un punto di partenza da estendere ad altre zone.

Altra criticità, Alcamo Marina, che idee?

Anche lì con i fondi europei si può pensare ad un risanamento delle coste, per cui bisognerebbe progettare attraverso concorsi di idee e fare a vari livelli interventi. Un’idea è la città albergo, già sperimentata in altri posti, che permetterebbe di investire e ristrutturare edifici migliorando l’aspetto estetico e allo stesso tempo rilanciando l’economia. Il comune può fare prestiti ed investire, può dare in gestione e dopo un tot di anni ridare la casa ai proprietari. Ormai gli alcamesi non sono più tanto motivati a trasferirsi ad Alcamo Marina in estate e puntano ad investire invece con gli affitti ai turisti. Bisogna intervenire sui parcheggi, sui trasporti che colleghino le varie spiagge per risvegliare Alcamo Marina e migliorare il suo aspetto.

L’altra questione, il personale…

Si è creato una sorta di precariato storico. Bisogna vedere quali sono le competenze di ciascuno, bisogna bilanciare stipendi con i lavori che vengono svolti. Si lavora per competenze e magari ci sono persone che non vengono valorizzate per le loro capacità, bisogna rivedere l’organigramma e trovare una collocazione ad ogni unità, devono diventare risorsa della città.

Voglio aggiungere un’ultima cosa, intendo istituire una giornata di ascolto per ogni categoria produttiva per conoscere le criticità e sapere se ciò che stiamo facendo sta producendo dei risultati.

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Simona De Simone
Simona De Simone, psicologa e psicoterapeuta. Divoratrice instancabile di libri e del buon cibo. Appassionata di scrittura e mamma di Alqamah sin dal principio.