Surdi: “Cambiare questa terra per lasciare ai nostri figli un posto migliore”

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Abbiamo incontrato Domenico Surdi candidato a  Sindaco di Alcamo del Movimento 5 Stelle per discutere su alcuni punti del suo programma per Alcamo e per capire la sua posizione su alcuni fatti di  attualità alcamese.

Mi convinca a votarlo in un solo minuto

Alcamo è una città da ricostruire, non è perduta ma è in macerie e non mi riferisco al manto stradale, al centro storico, ma è da ricostruire anche dal punto di vista morale e la nostra responsabilità è quella di risolvere problemi che non abbiamo creato noi, ma siccome non abbiamo l’intenzione di lasciare questa terra, anzi vogliamo cambiarla per lasciare a inostri figli un posto migliore abbiamo deciso con forza e convinzione di assumerci questo impegno. Sappiamo che sarà una strada difficile perché i finanziamenti statali sono stati ridotti, le normative rendono difficile fare cose che sono apparentamento facili, di questo siamo ben consapevoli, ma non sono motivi sufficienti per non provare a cambiare le cose, noi siamo convinti di farcela.

E come risponde a chi dice che vi manca l’esperienza?
Se esperienza significa aver prodotto ad Alcamo i danni che sono visibili a tutti allora è meglio non averne. Io invece dico che l’esperienza va coltivata, l’importante è partire da una visione della città molto seria e precisa e dall’unione con i cittadini e con il gruppo che sta intorno al sindaco. Una prima cosa che vogliamo fare è cambiare il rapporto tra gli amministrati e gli amministratori, quest’ultimi non devono chiudersi dentro il palazzo ma uscire fuori e ascoltare la gente. E’ la prima cosa che va cambiata e da lì tutto ciò che ne consegue, in primis il funzionamento degli uffici comunali.

In questo periodo di forte crisi economica come pensa di far rinascere l’economia locale?
Lo sviluppo economico di una comunità è uno dei temi principali da affrontare. Bisogna aver chiaro che la situazione economica anche locale dipende dall’economia globale, per esempio il caso dell’olio tunisino e quindi delle politiche europee. Il Sindaco deve promuovere lo sviluppo delle imprese locali che ad Alcamo sono di due categorie: imprese artigianali e imprese agricole. Abbiamo una realtà che ci invidiano tutti e ce ne si può rendere conto girando per le cosiddette piccole e medie imprese, quindi è compito di una amministrazione facilitare queste aziende, perché gli artigiani non ci chiedono contributi ma solo di essere agevolati nel portare avanti il proprio lavoro. Alcamo ha un’altra particolarità decisiva e importante, cioè ci sono moltissime persone che hanno una grande cultura del lavoro. L’Amministrazione dal canto suo deve far funzionare tutti quegli uffici e servizi di cui usufruiscono le imprese: sportello unico per le attività produttive, il SUAP, l’Ufficio Tecnico, ecc… Chi si rapporta con l’amministra richiede velocità e certezze nell’ottenere le concessioni o le autorizzazioni .Lo stesso vale per l’agricoltura ed è importante un’azione multilivello e noi abbiamo una forza multilivello e l’abbiamo dimostrato. Noi possiamo utilizzare queste risorse, cioé i nostri amici e colleghi che operano a livello regionale, nazionale ed europeo. A livello locale dobbiamo puntare molto sulle imprese giovani, aiutare chi ha un’idea a svilupparla e aiutare i giovani che vogliono intraprendere il lavoro del padre ma si trovano davanti a burocrazie e costi esorbitanti. Il Comune deve funzionare come un incubatore d’impresa. Un’altro modo per aiutare l’economia locale è rimodulare la tassazione in modo efficiente e efficace, quindi agevolare i settori che sono in difficoltà, Questi sono punti cardine del nostro programma.

Si è parlato per Alcamo anche di una crisi culturale, in questo campo lei ha operato con il Festival “Nuove Impressioni”, come intende agire a livello amministrativo?
La Cultura è uno dei punti programmatici tra i più importanti per il Movimento 5 Stelle, perché soltanto dal rilancio culturale possiamo immaginare di avere effetti duraturi nel processo di cambiamento della nostra società. Concretamente secondo me è inutile fare grandi slanci, quando in una società come quella alcamese già c’è tanto, quindi il Comune deve agevolare quello che già esiste. Lei citava il Festival Nuove Impressioni e noi abbiamo immaginato Alcamo come la città dei Festival, perché abbiamo diversi Festival, il mio sogno è far diventare Alcamo il Polo dei Festival per far conoscerla a livello nazionale, già in parte lo è, cito Nuove Impressioni, Alcart e Blus Festival, quest’ultimo negli ultimi anni è stato vittima di una politica che ha dimenticato l’importanza di eventi del genere. Io l’ho vissuto in prima persona negli ultimi 7 anni sacrificando intere estati con gruppi di amici con budget inesistenti per portare avanti il progetto Nuove Impressioni che porta ad Alcamo persone provenienti da tutte le parti d’Italia , l’ultimo anno è stato emblematico perché il Comune di Alcamo non ci ha dato una lira e noi non abbiamo chiesto un ticket d’ingresso. Do un messaggio chiaro, cioé che non è vero che le cose buone non possono esser fatte senza soldi e l’amministrazione deve dare un aiuto al volontariato e all’associazionismo che chiede aiuto spesso non economico. Bisogna mettere a sistema queste esperienze e portarle fuori dal bacino alcamese. Alcamo non può esser pensata come una città che inizia a Porta Trapani e finisce a Porta Palermo, deve aprirsi alla Sicilia, all’Italia e all’Europa. Abbiamo grandi possibilità di essere raggiunti da tutte le parti d’Europa, abbiamo due aeroporti ed è un privilegio. La cultura porta eventi che danno la possibilità ai giovani di avere tante alternative alla Movida e all’alcol. Se si vuole dare un’alternativa a questi giovani l’amministrazione deve aiutare la nascita di queste alternative date dai contenitori culturali. Finiamola con i finanziamenti a pioggia che sono serviti per creare clientele e concentriamoci sull’esperienze che da anni si fanno e sono valide.

La movida alcamese ha fatto nascere polemiche specialmente da parte degli abitanti del centro storico, come renderla una risorsa  e non un problema?
Partiamo dalla certezza che il centro storico di Alcamo è diventato un punto di riferimento per tutto l’Hinterland e aggiungiamo che esso ha una serie di caratteristiche architettoniche molto interessanti che devono essere fonte di sviluppo economico: dalle bellezze culturali alle attività che ci sono. Un amministratore deve trovare dei punti di equilibrio che abbiano come unica finalità il bene della Città. la “Movida” come viene nominata è fatta di un centro storico che si popola di ragazzi ma anche di famiglie, è una cosa positiva, delle cose negative si registrano a tarda notte ed è normale che gli abitanti della zona si lamentino, è un loro diritto la possibilità di riposare e il decoro della zona. Per risolvere il problema è necessario il parlare con le parti interessate, tra cui coloro che hanno pub e locali, anche loro rivendicano un diritto che è quello di lavorare. Negli anni passati le amministrazioni ci hanno provato ma con scarsi risultati. Una soluzione per i “rumori” potrebbe essere quella di concordare degli orari entro i quali si può fare musica, così si eviterebbero anche gli assembramenti, un aiuto può venire dalla Polizia Municipale.

Cosa ne pensa dell’istituzione della Zona Pedonale nel “Corso Stretto”?
E’ necessaria, è una conquista di civiltà ed è una cosa che già era prevista nel nostro programma, ma il Commissario Straordinario ha anticipato questo punto. Però è stato troppo veloce, cioè è giusta la chiusura, ma deve esser fatta in un contesto di iniziative che ad oggi mancano. Dal punto di vista della viabilità si deve agire per non creare ingorghi in altre parti della Città e quantomeno garantire ai commercianti della zona il carico e scarico merci. Si diceva che c’era un regolamento per lo scarico e carico merci, ma non ho avuto modo di apprezzare questo regolamento. Si devono attuare tutte le iniziative collaterali che sono state annunciate, una tra tutte l’apertura del parcheggio sub urbano, è assurdo che rimanga chiuso. In più bisogna cambiare abitudini e utilizzare il meno indispensabile le auto, Alcamo non è così grande da giustificare questo eccessivo utilizzo dell’auto. Se si pensa che il Corso è facilmente raggiungibile a piedi da diversi punti, non ha senso utilizzare la macchina. Una cosa che abbiamo pensato è rendere il posteggio sotterraneo accessibile H24 in maniera gratuita e prevedere dei parcheggi invece a pagamento.

Il Movimento 5 Stelle anche ad Alcamo va da solo. Ma al ballottaggio accetterete apparentamenti?
Il Movimento ha come regola generale di non apparentarsi con nessuno, va precisato che è una scelta non subita ma condivisa a tutti i livelli. Queste regole hanno una razio, la politica che fin ad oggi abbiamo subito a livello locale si basava sulla “giacchetta tirata”, chiunque ha provato ad amministrare, basti pensare all’amministrazione Bonventre, con una coalizione formata da diverse forze si è trovato in difficoltà per la ricerca di equilibri che non permettono al Sindaco di operare tranquillamente.
Noi abbiamo dimostrato che si può eliminare la politica della “giacchetta tirata” e lo dimostreremo con una lista dove non ci sono riempi lista, là dove abbiamo vinto lo abbiamo fatto conquistando la maggioranza in Consiglio Comunale. E’ un mito da sfatare che con una lista si piò vincere ma non avere la maggioranza in Consiglio. prendiamo i dati di Bagheria, Augusta e di Parma e vediamo che con una sola lista i risultati sono stati ottimi e con la maggioranza in Consiglio Comunale. Una cosa ci tengo a precisare: gli apparentamenti devo essere fatti sulla condivisione non delle persone ma su principi. Per esempio non ci si può apparentare con forze che non condividono il reddito di cittadinanza.

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Eros Bonomo
Eros “Libero” Bonomo, Giornalista siciliano, vive ad Alcamo, il cui lavoro è incentrato su Passione, Rispetto e Indipendenza, così da informare al meglio i cittadini. Grande “divoratore” di Dylan Dog, musica e libri, in particolare di storia politica. Motto: “Non sarai mai solo con la schizofrenia”.