Valentina Palmeri: “Surdi scelta condivisa da tutto il movimento”

Palmeri M5SALCAMO. La redazione di Alqamah in vista delle prossime amministrative ha intervistato Valentina Palmeri, eletta deputato regionale nell’autunno 2012 con il Movimento 5 stelle, oggi insieme ad Ignazio Corrao a supporto di Domenico Surdi, neocandidato sindaco di Alcamo.

Come nasce la candidatura di Surdi, quale input vorreste dare alla città?

Una candidatura che non è nata dall’oggi al domani ma dentro il meetup di Alcamo con la presenza e il contributo di tutti gli attivisti. Ad oggi siamo circa un centinaio i più presenti benchè ai meetup ci ritroviamo in molti di più. Sono state fatte tutte le segnalazioni a e me ed Ignazio Corrao che ci siamo posti unicamente da garanti.

Prima di partire con le segnalazioni però abbiamo attraversato un periodo molto lungo perchè siamo stati molto esigenti. Il nostro candidato ideale doveva avere tutta una serie di prerogative e caratteristiche prima tra tutte quella di voler attuare il programma del Movimento. Doveva inoltre rispondere alla storia di questi anni degli attivisti che hanno portato avanti battaglie. Siamo stati soprattutto garanti delle regole che ci siamo dati insieme e poi ci sono state delle votazioni che hanno scelto i candidati. Per Domenico Surdi c’è stata quasi l’unanimità perchè rispondeva a tutte queste prerogative ideali che abbiamo per cambiare questo paese e portarlo innanzi tutto alla normalità.

Che intende per normalità?

Manca tutto, mancano i servizi per l’infanzia, per lo sport, per il divertimento o l’arte, non c’è niente di pubblico che le persone possano fare. Ma ciò vale per i bambini come per gli anziani. Poi ci sono anche tutta una serie di problemi legati alle attività produttive e proprio oggi con il candidato sindaco abbiamo cominciato a fare visita alla aziende alcamesi per conoscere le difficoltà. In molti stanno pensando di trasferirsi in Tunisia. Alcuni hanno aziende che ricadono nel territorio di Calatafimi e a quello rispondono nel pagamento delle tasse, come precisa scelta dovuta alla politica alcamese degli anni precedenti.

Ci sono tanti problemi a livello nazionale, regionale e locale. Le imprese che dovrebbero essere a Contrada Sasi sono in Contrada Fegotto, per non parlare di quelle che hanno chiuso, e questo è frutto delle scelte di Alcamo e delle amministrazioni precedenti, con nomi e cognomi ben precisi. A livello regionale stiamo provando a contrastare determinati modi di fare ma con questo governo è veramente difficile.

Come si porrà il movimento cinque stelle rispetto alla macchina amministrativa alcamese?

Sicuramente si dovrà affrontare il problema del personale anche perchè non si potrà andare oltre il 31 dicembre se non si vuole andare in bancarotta. Sicuramente si dovranno internalizzare molti servizi per stabilizzare un certo numero di dipendenti. Stiamo studiando e stiamo proponendo delle soluzioni di risparmio come quella della gestione dei rifiuti, che secondo il nostro punto di vista può essere fatta con almeno un milione di euro in meno. Internalizzazione e risparmio, questo il progetto. Per fare un esempio non vogliamo ricomprare tutti i contenitori nuovi ma solo quelli necessari a chi non l’ha mai ricevuto o a chi lo ha smarrito, non è necessario ricomprarne una grande quantità.

Per quanto riguarda la situazione idrica?

Ad Alcamo è difficile avere dati tecnici, come ad esempio il piano delle riparazioni perchè sembra siano sprovvisti di queste documentazioni.  Noi vogliamo capire cosa è accaduto e cosa si può fare. Servirà fare progettazione e trovare fondi. Siamo nell’ottica del riutilizzo delle acque e delle energie rinnovabili. A livello regionale abbiamo fatto molte proposte che non stanno andando avanti perchè la macchina burocratica regionale è lenta

Per quanto riguarda l’agricoltura…

Bisogna che i nostri deputati europei battano i pugni sui tavoli delle commissioni europee, non si fanno gli interessi dei nostri agricoltori. Il pd non ha salvaguardato l’olio d’oliva delle nostre imprese. Questo è quello che invece noi facciamo, e intendiamo fare. Sicuramente bisogna commercializzare meglio, controllare meglio l’etichettatura ma bisogna difendere il nostro olio. Se non si risolvono questi problemi, non si aiuta l’agricoltura.

Cosa ne pensa di questa campagna elettorale?

In campagna elettorale si ripetono sempre le stesse cose, si ripropongono sempre gli stessi personaggi del resto, quelli che hanno creato i problemi vorrebbero anche porsi come coloro che li risolvono. Serve un’amministrazione normale, che agisca nel rispetto delle leggi. Anche riguardo l’ospedale noi abbiamo fatto delle indagini e verificato che ciò che veniva detto da Bonventre, ad esempio, non poteva essere vero nè credibile

Noi puntiamo a dare dati più realistici e monitorare le situazioni esistenti. Il nostro obiettivo non è fare promesse ma rendere realizzabili o migliorare esempi già esistenti. Proprio sull’ospedale ci siamo battuti affinchè non si chiudesse il presidio rimasto e si potenziasse il pronto soccorso che è sicuramente migliorato rispetto a due anni fa.

Quale valore aggiunto potete dare sia lei che Corrao a questo candidato a Sindaco?

Il movimento 5 stelle non è mai stato al governo ma non credo che la superficialità vista sia egugliabile. Con tutta l’inesperienza non avremmo fatto i danni incommensurabili, come quello del geosito dell’ex cava dei cappuccini. Non era necessario neanche mobilitare fondi comunitari. Se l’esperienza degli altri ha portato a questi risultati meglio l’inesperienza. Noi studiamo, chiediamo gli atti, verifichiamo le cose e facciamo le battaglie per evitare che si deturpino i siti come questo. Troppe scatole vuote in questo territorio, è un tipo di sviluppo che noi non vogliamo. Il pd ad Alcamo ha portato distruzione e non solo non si dovrebbe candidare ma dovrebbe chiedere scusa ai cittadini.

Quello che noi vogliamo fare, magari istituendo un assessorato ad hoc, è mettere i cittadini nelle condizioni di accedere ai fondi, di ottenere finanziamenti, non cemento ma sviluppo del territorio. Stiamo studiando per creare le basi di un albergo diffuso ad Alcamo, anche se ciò richiede una pianificazione urbanistica specifica. Vogliamo mettere a frutto l’esperienza fatta su ogni scala, locale e più internazionale.

Se fossimo al governo, anche alla regione, avremmo sicuramente condizioni migliori ma pur non essendovi continueremo a vigilare siamo ormai nelle condizioni di capire cosa non va e denunciare le magagne.

Qual è la differenza tra voi e altri partiti?

Bisogna fare una politica responsabile e non autoreferenziale. Ad Alcamo sono arrivati tanti soldi, tanti fondi europei ma non sempre è stato un bene, vogliamo che arrivino ma che siano frutto di un confronto con il cittadino e con i suoi bisogni. Progetti reali e condivisi. Pensiamo a metodologie trasparenti che non avvantaggino persone piuttosto che altre per convenienza o conoscenza. Lavoriamo molto spesso sui concorsi di idee, come movimento 5 stelle, per trovare progetti che rivitalizzano o attivano vere e proprie realtà differenti.

 

 

 

 

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Simona De Simone
Simona De Simone, psicologa e psicoterapeuta. Divoratrice instancabile di libri e del buon cibo. Appassionata di scrittura e mamma di Alqamah sin dal principio.