E’ l’ora del “ciauru di cira”

Da ieri la Settimana Santa a Trapani è scandita da riti religiosi, processioni ma anche da eventi che fanno parte della storia della città

di Francesco Genovese

settimana santa Sono terminati a Trapani i riti quaresimali delle Scinnute e l’attenzione adesso è rivolta ai sentitissimi riti della Settimana Santa. Si è già cominciato ieri pomeriggio con la processione della Madre Pietà dei Massari, un antico quadro incastonato su di una vara neoclassica, la cui processione è curata dagli “Eredi facchini di piano San Rocco”, cinque famiglie che risultano essere la prosecuzione generazionale di antichissima devozione che vedeva i propri antenati curare questa processione che aveva una connotazione “rionale”, visto che si svolgeva principalmente nelle zone limitrofe al piano San Rocco. Il quadro della Pietà verrà portato in spalla per le vie del centro storico fino alla tarda serata di martedì, quando sosterà vegliata tutta la notte, in una capanna allestita in piazza Lucatelli; la processione ricomincerà mercoledì sera quando il quadro uscirà dalla capanna per far rientro nella chiesa del Purgatorio.

Oggi si svolgerà un’altra processione in città, con il quadro della Madre Pietà del popolo, che racchiude una connotazione decisamente più popolare rispetto all’altra processione, poiché fin dalle sue origini non rappresentava sicuramente una processione limitata da un determinato rione, ma era espressione dell’intera città. All’origine era curata dalla “Compagnia di Sant’Anna”, scioltasi alla fine del 1800, mentre ai giorni nostri è curata dal ceto dei fruttivendoli. L’antico quadro, di lineamenti dolci ed espressivi, ed incastonato su di un quadro in stile barocco, uscirà dalla chiesa del Purgatorio alle 14.30 di mercoledì, per attraversare un lungo percorso per le strade del centro storico e far rientro in chiesa in tarda serata.
Sempre oggi, durante questa processione si svolgerà l’antico rito dello “scambio del cero”, quando la processione della Pietà del popolo giungerà nei pressi della capanna in piazza Lucatelli(dove appunto sosta l’altro quadro della Pietà), a ricordare la pace suggellata tra le due categorie delle due processioni, nel 1885.

Il culmine della Settimana Santa ovviamente sarà il venerdì Santo con la plurisecolare processione dei Misteri che prenderà il via alle 14.00 dalla chiesa del Purgatorio e si snoderà per circa ventiquattro ore per le strade della città. 18 Sacri gruppi e 2 simulacri realizzati in legno, tela e colla tra il XVII il XVIII secolo dalle fiorenti botteghe artigiane trapanesi, che rappresentano passione e morte di Cristo. La processiosettimana santane ha origini spagnole, e fu gestita dalla Confraternita del preziosissimo sangue e successivamente dalla Confraternita di San Michele. Nel corso degli anni venne affidata alle corporazioni artigiane, le maestranze, dalle quali nel 1974 nacque l’Unione Maestranze che è la vera macchina organizzatrice di questo splendido ripetersi di una tradizione secolare che pur avendo perso per certi versi la propria identità dovuta al trascorrete del tempo, non ha mai perso il proprio fascino davanti gli occhi degli spettatori.

Da ieri, quindi, Trapani si è trasformata in una serie di caratteristici suoni, come i colpi di «ciaccola», le tristi marce funebri e gli immancabili venditori di «simenza e caccavetta»; il tutto mischiato al caratteristico «ciauru di cira» e alle «annacate» a tempo di musica, fino a sabato, quando l’Addolorata farà rientro nella chiesa del Purgatorio, a mettere un punto ad una processione unica nel suo genere.

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