Tavolo Tecnico per il Porto di Trapani

IMG_1657 (2)Il Comandante della Capitaneria di porto di Trapani, Capitano di Vascello Giuseppe Guccione ha invitato il Sindaco del Comune di Trapani, l’Agenzia delle Dogane di Trapani, l’ufficio Opere Marittime del Provveditorato delle Opere Pubbliche Sicilia Calabria di Palermo, l’Agenzia del Demanio di Palermo, l’Istituto Regionale per le Attività Produttive e la Corporazione dei Piloti del porto di Trapani alla prima seduta dell’istituendo “Tavolo Tecnico Permanente per il porto di Trapani” che si terrà nella mattinata del 3 Marzo 2016 presso la sede della locale  Capitaneria di porto.

I un comunicato vengono specificate le ragioni di tale iniziativa: “L’idea della creazione di un Tavolo Tecnico Permanente nasce da riflessioni e considerazioni sulle problematiche che negli ultimi anni hanno riguardato il locale sorgitore e dalla ritenuta opportunità di istituire un luogo di confronto tra le amministrazioni, i servizi tecnici e gli operatori locali, ove ricercare e condividere le possibili soluzioni alle problematiche esistenti, nonché ricercare quelle sinergie che potrebbero costituire un valore aggiunto per l’intero sistema portuale.
Com’è noto, infatti, il porto di Trapani è stato interessato, nell’ultimo decennio, da un mutamento del quadro istituzionale di riferimento, con la costituzione dell’Autorità Portuale nell’anno 2003, la sua successiva soppressione nell’anno 2007 e la conclusione della sua gestione liquidatoria intervenuta negli anni appena trascorsi, nonché da una progressiva riduzione dei traffici marittimi, in gran parte discendente dal venir meno delle linee Ro-Ro Trapani – Livorno, Trapani – Formia, Trapani
Cagliari e Trapani – Tunisi, alla quale si è cercato di contrapporre lo sviluppo ed il consolidarsi di altri segmenti di mercato, prevalentemente
nel settore crocieristico, grazie alle lodevoli iniziative imprenditoriali di alcuni operatori locali”.

“Un siffatto trend negativo – continua il comunicato – oltre che imputabile alla crisi congiunturale del mercato, dipende inevitabilmente da un deficit infrastrutturale del porto, dovuto alla mancata escavazione dei fondali, alla mancata rielaborazione del piano regolatore portuale ed al mancato completamento delle nuove banchine e dei piazzali della zona ASI del Ronciglio, nonché dalla mancanza di un’efficace azione di coordinamento tra tutti i componenti del locale Cluster Marittimo, che dovrebbe contribuire alla creazione di sane sinergie nell’interesse di tutti gli operatori e delle stesse istituzioni preposte ad amministrare le aree ed a vigilare sul regolare svolgimento delle attività”.

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