Morirono annegati a Guidaloca, chiesto il rinvio a giudizio per due castellammaresi accusati di “omicidio colposo”

tribunale2CASTELLAMMARE DEL GOLFO. E’ stata fissata nei giorni scorsi l’udienza preliminare dinanzi al GUP del Tribunale di Trapani, Caterina Brignone, per i due castellammaresi Michele Colomba, 61 anni, e la moglie Francesca Milazzo, 53 anni, indagati dalla Procura di Trapani per il reato di “duplice omicidio colposo” per la morte di due ragazzi annegati nelle acque di Guidaloca circa 4 anni fa. Il Pubblico Ministero titolare dell’inchiesta Paolo Di Sciuva ha chiesto il rinvio a giudizio.

I due castellammaresi, rappresentanti legali dell’ex stabilimento balneare “Dies Vacuus” di Guidaloca, sono accusati di “duplice omicidio colposo” per i fatti avvenuti il 3 luglio 2012. Accusati di aver provocato indirettamente la morte di Seydi Totange Tofan, senegalese classe 84 e di Vladimir Vasile, rumeno classe 74. La morte dei due soggetti, secondo l’accusa, sarebbe avvenuta mentre svolgevano lavori notturni nello stabilimento balneare di Guidaloca dei due coniugi castellammaresi.

I due morirono annegati mentre tentavano di recuperare alcuni pedalò in acqua e, a causa delle avverse condizioni del mare, sarebbero stati spinti al largo dalla corrente senza più riuscire a rientrare a riva. Sempre secondo l’accusa i due ragazzi lavoravano in nero, quindi non rispettando le prescrizioni di legge in mguidalocaateria di sicurezza sul lavoro.

Il primo corpo ad essere recuperato fu quello di Vladimir Vasile, per le ricerche del secondo corpo furono impiegati i Vigili del fuoco di Alcamo, i sommozzatori dei Vigili del Fuoco di Palermo, la Guardia Costiera e un elicottero.

La prima udienza preliminare, davanti al GUP Caterina Brignone, si terrà il prossimo 2 marzo presso il Tribunale di Trapani e chiederanno di costituirsi parte civile i familiari del rumeno, difesi dagli avvocati marsalesi Vito Cimiotta, Stefano Venuti e Gabriele Pellegrino, coadiuvati dagli avvocati Salvatore Virzì e Federico Sala.

Michele Colomba è difeso dall’avvocato Bruno Vivona, la moglie Francesca Milazzo invece dall’avvocato Ernesto Leone.