Il Derby va alla Fortitudo Agrigento e la Pallacanestro Trapani resta con l’amaro in bocca

Pallacanestro Trapani VS AgrigentoLa giornata di Santo Stefano lascia un sapore amaro nella bocca della Pallacanestro Trapani, che non riesce a conquistare la vittoria contro la Fortitudo Agrigento. E’ il primo derby di stagione regolare e il Pala Conad dimostra di sentirlo particolarmente, mostrandosi con la propria veste migliore e un afflusso di spettatori al massimo stagionale. Da registrare anche una cospicua partecipazione di tifosi ospiti, in un’atmosfera che diventa rovente fin dall’immediato pregara. Nelle fasi iniziali del match gli attacchi partono entrambe le squadre con il piede giusto. Sono Renzi ed Eatherton, in particolare, a mettersi in luce, diventando immediatamente protagonisti e dando vita a una sfida nella sfida. Agrigento prova di essere arrivata a Trapani con intenzioni più che bellicose, giocando con grande energia e trovando presto il primo vantaggio significativo del match (10-15 al 7’). La risposta interna è in una schiacciata tonante di Tommasini e in un canestro in penetrazione dello stesso playmaker granata, che ha il merito di mandare i suoi al primo intervallo con sole tre lunghezze da recuperare. E’ ancora di Tommasini la marcatura che apre la seconda frazione, ma il vantaggio diventa realtà, dopo diverse occasioni fallite dal quintetto di coach Ducarello, con una tripla di Ganeto (27-16 al 15’). Si segna meno e la partita diventa ancora più fisica, con le formazioni che continuano a giocare a viso aperto. Capitan Filloy entra e dà un contributo essenziale ai suoi, segnando le due triple che contrastano il nuovo tentativo di allungo ospite (33-35 al 19’). Quando le squadre vanno all’intervallo lungo, così, l’equilibrio continua a regnare sovrano. Gli uomini guidati da coach Ciani rientrano in campo con il piglio giusto, lasciando intendere come Trapani, se intende spuntarla, dovrà sudare almeno sette camicie. Mays e Griffin, gli americani granata, cercano in tutti i modi di sbloccarsi, ma trovano una resistenza davvero coriacea ed, evidentemente, studiata a tavolino in settimana da parte degli avversari. Fortunatamente per Trapani, ci pensano Tommasini e Renzi a tener botta: il pivot ligure, con due liberi, riporta nuovamente la sfida in parità (41-41 al 25’). Evagelisti si riscalda e segna 5 punti consecutivi, mentre Trapani continua a rimanere aggrappata alle possenti spalle di Renzi. La variabile inattesa del match si chiama Federico Vai: sue le due triple che mantengono Agrigento in vantaggio al termine della frazione, nonostante arrivino finalmente i primi canestri dal campo di Mays in penetrazione. I granata riescono a stringere qualche vite in difesa quando inizia l’ultimo quarto, mentre Filloy riporta avanti i suoi con due tiri pesanti (62-60 al 34’). Se ci sono giocatori che si notano pur non maturando statistiche da capogiro, Viglianisi è senz’altro uno di questi: sono suoi due recuperi difensivi in fila che aiutano non poco il momento positivo trapanese. Gli ospiti trovano linfa vitale dai muscoli di Martin, che riporta la Fortitudo avanti. Negli ultimi minuti le percentuali al tiro tradiscono Trapani, vedendo gli ospiti rosicchiare pian piano dei punti fondamentali per costruire un vantaggio importante. Ganeto prova a rimettere tutto in discussione con un due canestri consecutivi, regalando di puro orgoglio la parità ai suoi a 19 secondi dal termine (69-69), ma Evangelisti si procura e realizza due liberi dall’altra parte. Tommasini lo imita pochi istanti dopo, cosi che gli ospiti hanno la palla della vittoria tra le mani. Saccaggi da tre colpisce il ferro allo scadere ed è supplementare. Nel prolungamento gli ospiti trovano immediatamente un parziale a proprio favore e Trapani sembra perdere lucidità in fase realizzativa. Ganeto è l’ultimo a mollare e i granata lottano fino all’ultimo secondo, ma non trovano le energie necessarie a risalire completamente la china per l’ennesima volta, trovandosi costretti a cedere per la prima volta i due punti a una contendente sul proprio parquet. Ma non ci sarà troppo tempo per gli uomini di coach Ducarello per rimuginare troppo, dal momento che tra otto giorni ai granata toccherà il secondo derby consecutivo, stavolta sul campo di Barcellona. E sarà certamente un’altra battaglia.

Franco Ciani (coach Agrigento): “E’ stata una partita di straordinaria intensità ed estremamente aggressiva fin dal primo possesso. Entrambe le squadre hanno cercato di portare l’incontro sui binari più congeniali alle proprie caratteristiche. Siamo stati bravi a tenere i ritmi bassi, diminuendo il numero dei possessi e rinunciando anche a delle situazioni che solitamente ci sono congeniali. Ma è stato necessario, perché sapevamo che giocare la sfida a punteggio alto su questo campo avrebbe significato con ogni probabilità perderla. Avendo sprecato la prima occasione di vincere nei tempi regolamentari, non era semplice mantenere la concentrazione e portare a casa i due punti nel supplementare. Siamo felici di essere riusciti a spuntarla, ottenendo un contributo importante anche dai giocatori che sono partiti dalla panchina”.

ducarello (4)Ugo Ducarello (coach Pallacanestro Trapani): “La qualità del gioco espressa da entrambe le squadre è stata elevata per lunghi tratti della gara. Conoscevamo la pericolosità dei nostri avversari e Agrigento ha dimostrato tutto il proprio valore. Pur dovendo spesso rincorrere nel punteggio, credo che abbiamo dato prova del nostro carattere, dimostrando costantemente di avere cuore e voglia di non darci per vinti. Nel supplementare siamo stati un po’ frettolosi: è stato un problema anche in altre fasi del match. Tutte le volte che ci siamo passati la palla ci siamo resi pericolosi, trovando ogni volta la soluzione che ci interessava, ma stasera non siamo riusciti a farlo con continuità. In questo gruppo, tutti i giocatori sono importanti e le decisioni che prendo ogni volta sono frutto di valutazioni che faccio sul momento: naturalmente, quando si prepara una partita è necessario fare delle scelte e me ne assumo tutte le responsabilità. Ripartiamo dall’attitudine al lavoro e dallo spirito di sacrificio che abbiamo mostrato, lottando fino alla fine”.

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