Chiesto stato di calamità naturale per Paceco

pacecoPACECO. L’amministrazione comunale di Paceco ha deliberato la richiesta, avanzata  alla presidenza della Regione Sicilia, dello stato di calamità naturale per la frazione di Dattilo investita da un violento nubifragio il 15 ottobre scorso e in considerazione dei danni provocati dallo stesso evento atmosferico  che si ricorderà fu di eccezionale intensità. Lo stesso  Dipartimento regionale della Protezione civile aveva emanato per quei giorni  l’allerta ROSSA, che portò il   sindaco Biagio Martorana ad emettere l’ordinanza di  chiusura delle scuole nella giornata del 15 ottobre. L’esondazione di canali del Demanio Idrico Fluviale con la conseguente  creazione di veri e propri fiumi di fango sulle strade di Dattilo,  causarono  gravissimi danni al patrimonio pubblico e privato particolarmente a fabbricati civili, ed alle infrastrutture connesse alle attività agricole ed artigiane,  alle colture agricole  dove interi vigneti a spalliera sono stati cancellati e la morte di alcuni animali travolti dal fiume di fango. Per quanto attiene alle  infrastrutture pubbliche risultano danneggiate le strutture collaterali e di sostegno della via Garibaldi di Dattilo e di altre vie della stessa frazione,  la Strada provinciale del Sapone nel tratto della via Libertà. L’Amministrazione di Paceco, al fine di quantificare i danni e le conseguenti richieste alla Regione  ha deliberato la predisposizione di un avviso pubblico e di un modello per le segnalazioni da parte della cittadinanza, che avvii “un censimento specifico dei danni riportati”. L’amministrazione comunale sottolinea che : con nota indirizzata al Dipartimento dell’Ambiente dell’Assessorato regionale del Territorio e dell’Ambiente, del 21 settembre scorso, erano stati sollecitati interventi di manutenzione sul Demanio Idrico Fluviale del territorio di Paceco, comprese le frazioni di Dattilo e Nubia, precedentemente richiesti all’Ufficio del Genio Civile competente a parte le problematiche di carattere idrico e idrogeologico insistenti sulla frazione di Dattilo, nel caso della frazione di Nubia i maggiori rischi derivano dalla mancata manutenzione e pulizia, da parte dello stesso Dipartimento dell’Ambiente, dell’alveo del canale che dalla via Campo Sportivo conduce alla via Salinella e di quello lungo la SP21 e lungo le vie Garibaldi e Verdi di Nubia, e  la mancata reinstallazione  già più volte evidenziata in varie riunioni di Protezione civile tenute in Prefettura, di una valvola tra il torrente Verderame e la parte terminale del sistema di canali della frazione. Per  Paceco i  rischi derivano maggiormente  dalla mancata pulizia e manutenzione dell’alveo del Torrente Baiata, da parte del Dipartimento dell’Ambiente e del Dipartimento dell’Acqua e dei Rifiuti. In mancanza  di risposte degli enti competenti e per  tutelare  la pubblica incolumità, il quinto settore Lavori Pubblici del Comune di Paceco, la scorsa estate ha  provveduto  a proprie spese, ad effettuare una preventiva manutenzione e pulizia di numerosi canali del territorio. Tra questi lavori era  compreso il canale che  con l’esondazione del 15 ottobre  ha causato i maggiori danni cioè  il tratto di canale interno al centro urbano di Dattilo, e specificamente il sottopassaggio in corrispondenza della via Garibaldi ed il sottopassaggio in corrispondenza di via della Repubblica. L’intervento di pulizia  effettuato non è stato sufficiente per la mancata manutenzione a monte, da parte dell’ente competente sul Demanio Idrico Fluviale, del canale che si sviluppa lungo tutte le contrade della zona di Regalbesi, nonché della mancata manutenzione e pulizia a valle, nel sottopasso della diramazione dell’autostrada A29 nel tratto recintato dell’ANAS. La concomitanza di questi molteplici mancati interventi  a così avuto ripercussioni  sulla frazione di Dattilo: a monte per l’arrivo di una grande quantità di detriti minerali e vegetali, e a valle con l’ostruzione in corrispondenza del sottopasso della A29 che ha causato un aumento del livello dell’acqua nell’alveo del canale fino a portare all’esondazione. Più e più volte l’amministrazione comunale ha presentato alla Regione le criticità del territorio ed oggi si evidenziano le conseguenze delle mancate risposte.  Gli abitanti della frazione hanno trasmesso agli uffici comunali una petizione popolare in data 2 ottobre, con cui si chiedevano   interventi urgenti  per la riapertura della via Garibaldi a Dattilo Soprano che collega alla statale 113 la frazione e di fatto arteria di notevole interesse per i residenti, ma è tuttora  visibile l’avanzare del fronte franoso ed il progressivo peggioramento delle condizioni della strada: per la  cui messa in sicurezza definitiva poco si potrà fare  con gli esigui fondi per investimenti presenti nel bilancio comunale. Inoltre l’alluvione  del 15 ottobre scorso, diverse sono le  famiglie di Dattilo, tra via Garibaldi, via Formosa e via della Repubblica, rimaste isolate a causa della contemporanea chiusura del tratto della via Garibaldi di Dattilo Soprano, già interessato dalle frane, e dell’assoluta impraticabilità del tratto di strada a valle, completamente invaso dal fango ed interessato dall’esondazione del canale demaniale, in corrispondenza del ponte vicino  all’incrocio tra via Garibaldi e via della Repubblica di Dattilo. Tre squadre di operai sono ancora  impegnate nei lavori di  risistemazione e pulizia delle strade della frazione interessate. A fronte di ciò l’Amministrazione comunale di Paceco chiede  al presidente della Governo regionale, “il riconoscimento dello stato di calamità naturale per il territorio di Paceco, per poter  procedere al ripristino, recupero e pagamento dei danni provocati al patrimonio pubblico e privato, e all’eliminazione delle condizioni di rischio per l’incolumità della cittadinanza di Dattilo, determinate anche dalle potenziali condizioni di isolamento cui può essere costretta buona parte della popolazione della stessa frazione, a causa della chiusura della strada”. La delibera, immediatamente esecutiva, è stata trasmessa al Governo regionale, ma anche al Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, alla Prefettura di Trapani, al commissario del Libero Consorzio Comunale di Trapani, al Comando provinciale dei Vigili del Fuoco di Trapani, al Comando del Corpo Forestale di Trapani, alla Protezione civile regionale e nazionale, all’Anas, ai sindacati e alle associazioni degli agricoltori della provincia di Trapani. Questi i punti salienti del comunicato stampa con cui l’amministrazione comunale di Paceco chiede, come detto, lo stato di calamità naturale per la frazione di Dattilo.

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