IL TRANSPERSONALE

tranpersonaleLa teoria del transpersonale, sviluppata dallo psicologo palermitano G. Lo Verso circa venticinque anni fa e, più in generale, dalla scuola gruppoanalitica italiana, per la sua validità ed utilità nella lettura del mondo interno dell’essere umano, ha fatto il giro del mondo. Ma vediamo più da vicino di cosa si tratta. Il transpersonale è un insieme di relazioni che investono la persona, senza che questa possa riconoscerle coma fatti propri, inerenti cioè ad eventi collegati alla propria identità; il transpersonale è dunque, l’impersonale collettivo che attraversa la nostra identità più intima (Pontalti, 1986); il dato costitutivo sul versante antropopsichico della nascita psichica e quindi della personalità umana (Lo Verso, 1989). Il transpersonale è pressoché inconscio e di esso sono stati individuati diversi livelli, tutti influenzanti la personalità dell’uomo.

Livello biologico – genetico, ovvero ciò che è inscritto nel patrimonio genetico rispetto all’evoluzione della specie ed al rapporto di adattamento e trasformazione tra uomo e ambiente.

Il livello etnico – antropologico si riferisce alle grandi aree culturali e comprende gli aspetti macroantropologici e le macroistituzioni. È caratterizzato da fattori parzialmente storicizzabili e comuni a grandi masse di uomini. Ne fanno parte i miti, le religioni, i linguaggi.

Il livello transpersonale transgenerazionale riguarda tutto ciò che viene tramandato in una famiglia nella sua storia e nelle varie generazioni e che si va sempre più sedimentando nell’inconscio familiare (eventi, traumi, modi di pensare, storia e cultura familiare, ecc.).

Il livello transpersonale istituzionale si riferisce agli aspetti psicosociali del vivere umano, a quanto le istituzioni influenzino il modo di pensare dell’uomo e determinino le sue scelte ed il suo modo di vivere.

Il livello socio – comunicativo attiene a tutte le comunicazioni (micro e macro) che ci attraversano e che inevitabilmente ci influenzano.

Infine, il livello politico – ambientale (Di Maria, Lavanco, 1993 – 2000). Secondo i due studiosi, la politica è soprattutto un modo di concepire e regolare i rapporti all’interno dell’interumano della comunità. La politica è fortemente presente e costituiva dell’immaginario sociale; ad esso attiene la dialettica tra la soggettività e le presenze collettive. La politica è un prodotto transpersonale, è interna ed esterna al soggetto, lo attraversa, s’intreccia con la cultura, la produce e ne è prodotta; essa ha una funzione di partecipazione attiva alla costituzione di schemi mentali che supportano il rapporto uomo-mondo.

Al fine di un miglioramento dell’autoconsapevolezza, consiglio di attivare (per quanto possibile) una riflessione su se stessi rispetto a ciascun livello del transpersonale. Con ogni probabilità, potrebbero emergere delle considerazioni utili allo sviluppo di un pensiero critico su noi stessi e sulla nostra società.

Fabio Settipani

Psicologo – Psicoterapeuta

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