Cartellino da timbrare: ancora una replica di Manno

assessore mannoALCAMO. Non si ferma il botta e risposta tra Manno, ex assessore, e Alberto Provenzano, che aveva risposto alla proposta di introdurre la timbratura del cartellino per i dirigenti per controllare l’orario di lavoro e l’effettiva presenza negli uffici.

Manno risponde alla replica da noi pubblicata, non senza polemica, e non mandandole a dire a Provenzano che per lui non rappresenta il comune di Alcamo, anche se è comunque un cittadino autorevole. Nella sua risposta Manno aggiunge ironicamente che aveva spesso il piacere di incontrarlo  nell’ufficio del dirigente di ragioneria. Ciò che attende Manno è però il parere ufficiale del Commissario Straordinario e intanto cita alcuni stralci del regolamento degli uffici e servizi del comune di Alcamo:

Art. 95 (Orario di servizio e orario di lavoro)
Comma 1.L’orario di lavoro è di 36 ore settimanali ed è articolato dai dirigenti responsabili previo esame delle OO.SS. ai sensi delle fonti normative vigenti.
Comma 5. L’osservanza dell’orario di lavoro da parte dei dipendenti è accertata mediante controlli di tipo automatico.

Articolo 96 – Ferie, permessi, recuperi.

Quarto periodo:

L’Amministrazione assume ogni iniziativa finalizzata all’accertamento delle presenze e delle assenze dei dirigenti anche ai fini della valutazione annuale del dirigente e dell’erogazione della retribuzione di risultato.

A questi Manno aggiunge lo stralcio di un parere già espresso da Aran, organismo tecnico di diritto pubblico:

“Spetta, invece, al dirigente la organizzazione complessiva del proprio tempo di lavoro in modo da assicurare il completo soddisfacimento dei compiti affidati e degli obiettivi assegnati. sotto il profilo organizzativo, il dirigente può determinare, in piena autonomia e responsabilità, il proprio orario di lavoro, ma sempre nel rispetto del preciso vincolo delle esigenze operative e funzionali della struttura cui è preposto.

E’, infatti, evidente che l’orario di lavoro del dirigente deve essere necessariamente funzionale all’orario di servizio della struttura di preposizione ed essere rapportato anche a quello del restante personale in servizio presso la stessa.

Come già evidenziato nell’orientamento applicativo AII4 del 4.12.2000 (consultabile sul sito istituzionale: www.aranagenzia.it, Orientamenti Applicativi, Aree Dirigenziali, Area II (Regioni ed autonomie locali), Orario di lavoro), la circostanza per cui è il dirigente a determinare autonomamente il proprio orario di lavoro non preclude all’ente la possibilità di assumere iniziative per l’adozione di sistemi di rilevazione ed accertamento delle presenze e delle assenze del personale con qualifica dirigenziale, anche ai fini della valutazione annuale dello stesso e dell’erogazione della retribuzione di risultato nonché per la gestione degli altri istituti connessi al rapporto di lavoro (ferie, malattia, ecc.)”.

Infine Manno aggiunge proprie considerazioni alla questione per dar forza al proprio ragionamento: ““Strisciare il badge” al pari di tutti i dipendenti comunali, forse può essere intesa come una mancanza di rispetto verso le figure apicali rispetto ai loro sottoposti. Ma in realtà non è così. I vertici degli enti pubblici devono essere i primi a dare l’esempio. Il fatto che il contratto non prevede l’obbligo delle 36 ore non significa nulla a mio avviso. Egli potrà attestare la sua presenza in servizio senza che questa abbia alcuna implicazione diretta con il trattamento stipendiale.

Del resto un buon dirigente raramente trascorre in servizio un numero di ore inferiore a quello degli impiegati a lui subordinati -e queste sono considerazioni di assoluto buon senso ed anche logiche-.

Sorvolo ovviamente per eleganza sulle osservazioni poco rispettose rivoltemi dal signore autore di questa nota che parla a nome del comune di Alcamo senza averne titolo”.

 

CONDIVIDI
Commenti Facebook
Articolo precedenteAl via la seconda edizione di “Filo in festa”
Articolo successivoOrchestra a plettro del Saarland domani ad Alcamo