L’opposizione torna all’attacco, mozione di revoca del Presidente del Consiglio comunale Domenico Bucca

Mimmo BuccaCASTELLAMMARE DEL GOLFO. Dopo le polemiche delle scorse settimane, l’opposizione comunale fa sul serio. È stata presentata infatti una mozione di revoca del mandato del presidente del consiglio comunale di Castellammare del Golfo Domenico Bucca.

Nella mozione, tutti i 9 consiglieri d’opposizione Vitalba Labita, Stefano Cruciata, Laura Ancona, Giacomo Di Bartolo, Giuseppe Norfo, Giuseppe Fausto, Angelo Palmeri, Ivano Motisi, Giacomo Asaro, scrivono che“il Presidente una volta eletto assume un ruolo istituzionale e considerato quale “ primus inter pares” fra i consiglieri comunali e, in tale veste, deve garantire l’unitarietà di direzione e di coordinamento dell’attività del consiglio comunale”.

Considerato – continuano i consiglieri – che il Presidente del consiglio comunale, si è reso protagonista di comportamenti incompatibili con il ruolo istituzionale super partes che deve rivestire nell’assemblea consiliare, caratterizzato da neutralità nell’esercizio delle funzioni, avendo omesso in più occasioni di intervenire a difesa e a garanzia della dignità del consiglio comunale e dei singoli consiglieri; che venendo meno alle peculiari funzioni del Presidente del Consiglio Comunale, ha posto in essere atti e comportamenti strumentali all’attuazione di un determinato indirizzo politico della maggioranza; che, così facendo, il Presidente del Consiglio comunale ha leso irrimediabilmente il vincolo di fiducia con l’assemblea che è stato chiamato a presiedere.

 Nello specifico al Presidente Bucca  si contestano diversi fatti che, secondo i consiglieri comunali d’opposizione,  evidenziano l’incompatibilità a rivestire la carica di Presidente del Consiglio. In particolare sono 8 i motivi:

1) il Presidente del Consiglio Comunale, in merito alla vicenda relativa all’accesso presso la “tonnara di Scopello”,  ha assunto pubblicamente, anche a mezzo stampa, un comportamento difforme rispetto alla mozione, votata all’unanimità dall’intero Consesso, che impegnava l’Amministrazione comunale a ripristinare con ogni mezzo di legge il libero accesso al mare;

2) il Presidente del Consiglio ha utilizzato strumentalmente ed in maniera impropria la propria carica per interferire su atti riguardanti il libero accesso alla “tonnara di Scopello”, quest’ultima in contenzioso con il Comune di Castellammare, accedendo presso i pubblici uffici unitamente a taluno dei privati proprietari della Tonnara, al fine di agevolarne l’accesso agli atti inerenti il procedimento di esproprio intrapreso dall’Amministrazione comunale;

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3) il Presidente del Consiglio, pur avendo in precedenza svolto attività professionale in favore dei privati proprietari della “tonnara di Scopello”, ha partecipato, pur in assenza di titolo e di formale invito, a riunioni ufficiali presso Enti Pubblici quali la Soprintendenza, ove ha omesso di Rappresentare l’indirizzo dato dall’intero Consiglio comunale e quindi venendo meno  alle proprie prerogative;

4) Il Presidente del Consiglio non si è astenuto dal partecipare e dal presiedere la conferenza dei capigruppo del 19 maggio 2015,  avente ad oggetto questioni che lo interessavano direttamente;

5) Il Presidente ha presieduto arbitrariamente la seduta del Consiglio comunale del 4 Giugno 2015, sebbene in evidente conflitto di interessi con i temi ivi trattati che lo riguardavano direttamente;

6) il Presidente del Consiglio, nella seduta del Consiglio comunale del 4 giungo 2015  ha limitato la facoltà di intervenire ad un consigliere comunale il quale chiedeva di prendere la parola ai sensi dall’art. 26 del regolamento del consiglio comunale, che al primo comma recita: “Durante la discussione è sempre concessa la parola ai consiglieri per richiamo al regolamento…”.

7) il Presidente del Consiglio ha ripetutamente violato il disposto di cui all’art. 43 del regolamento per il funzionamento del Consiglio comunale, decidendo arbitrariamente di non trattare entro i 30 giorni ivi previsti le interpellanze legittimamente presentate dai consiglieri comunali, così facendo venir meno, per ragioni temporali, lo stesso interesse alla loro trattazione;

8) il Presidente del Consiglio ha ripetutamente violato il disposto di cui all’art. 15 ultimo comma  dello Statuto Comunale, ai sensi del quale: …Il presidente ha l’obbligo di convocare il consiglio comunale almeno una volta al mese …”.

Per quanto sopra premesso e considerato – spiegano i consiglieri nella mozione – ritenuto che il comportamento dell’attuale Presidente del Consiglio Comunale si appalesa non conforme ai compiti istituzionali, all’imparzialità della funzione e agli obblighi di garanzia dei diritti e delle prerogative dei componenti l’assise cittadina Assodato che “Il Presidente del Consiglio comunale può essere legittimamente revocato qualora venga meno ai suoi doveri tra i quali spicca quello di rivestire un ruolo di garanzia per tutte le parti politiche raggruppate, ovvero quando comprometta in modo grave l’ attività istituzionale del Consiglio” (In tal senso, tra le altre, Consiglio di Stato sezione V 20 10.2004 n. 6838) i sottoscritti consiglieri comunali ritengono non vi siano le condizioni affinché il Consigliere Domenico Bucca possa continuare a ricoprire il ruolo di Presidente del Consiglio Comunale, e per tale motivo, chiedonoai sensi dell’articolo 11bis della  legge regionale 35 del 1997, al consiglio comunale di revocare al consigliere Domenico Bucca, l’incarico di Presidente del Consiglio Comunale.”

La decisione finale adesso spetterà al consiglio comunale che sarà convocato nei prossimi giorni per la votazione finale. Per far decadere Bucca da Presidente del Consiglio serviranno i dei due terzi dei voti. All’opposizione si sono aggiunti nei giorni scorsi anche i consiglieri di “Sicilia Democratica” Canzoneri e Paradiso, lasciando il Sindaco Coppola in minoranza in consiglio comunale. Sarà una votazione fondamentale sotto l’aspetto politico, soprattutto per il nuovo assetto del consiglio comunale di Castellammare del Golfo.

Il Presidente Bucca continua a rigettare le accuse e ribadisce la sua posizione di totale estraneità ai fatti che gli vengono contestati, posizione che difenderà nel prossimo consiglio comunale. Intanto, ad altri organi di stampa, ha dichiarato: “mi sento assolutamente sereno, in quanto sono sicuro del mio lavoro, svolto con correttezza e trasparenza”.