Seconda settimana di riprese di “Un santo senza parole”. La vita di San Felice da Nicosia diventa un film. Nel cast anche l’attore alcamese Benedetto Lo Monaco.

DSC_0820 Seconda settimana di riprese di “Un santo senza parole”, il film che racconta la vita di fra’ Felice da Nicosia, il frate cappuccino del ‘700, beatificato il 12 febbraio 1888 da papa Leone XIII e canonizzato 23 ottobre 2005 da papa Benedetto XVI, venerato per i suoi miracoli e per la sua grande testimonianza di fede.

Si tratta di un progetto nato da un’idea della nicosiana Enza Amoruso della Coccinella Musica e Spettacolo e prodotto dalla Pregiro Film guidata dal licatese Giuseppe Pregadio; la sceneggiatura è di Angelo Maria Sferrazza con la supervisione fra’ Salvo Russo e fra’ Salvatore Seminara; Sferrazza, giovanissimo attore emergente, interpreta anche il ruolo del frate da giovane; a firmare la regia è, invece, l’attore e regista nisseno Tony Gangitano. Una produzione tutta siciliana che vede impegnate, tra attori, comparse e staff, oltre 400 persone; nel cast figurano anche volti molto noti al grande pubblico come Guia Jelo, Luigi Burruano e Fabrizio Bracconeri; l’attore romano, noto anche per la sua conduzione di Forum su canali Mediaset, dopo essere stato contattato dalla produzione ha rivelato di essere figlio di genitori nicosiani trasferitisi nella Capitale. Le riprese, effettuate tra Nicosia, Mistretta e Petralia Sottana, si concluderanno a fine giugno. La pellicola dovrebbe essere presentata il prossimo agosto, in occasione delle celebrazioni per i 300 anni dalla nascita del santo.20140903_113722
Nel cast figura anche l’attore alcamese Beenedetto Lo Monaco, che interpreta l’eremita amico del santo nicosiano. Lo Monaco, che nel suo curriculum vanta presenze in pellicole importanti come “Il Divo” di Paolo Sorrentino e “Leaves of the Tree” di Ante Novokovic, prossimamente sarà impegnato sul set di una fiction a puntate ambientata nel Grossetano, in Toscana, che vede come protagonista un commissario di Polizia di origini siciliane, una sorta di Montalbano in “salsa maremmana”, di cui l’attore trapanese impersonerà il padre.

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