Via principe Pompeo Interlandi, il sindaco Coppola: “Apposta la targa per specificare che la via non è dedicata a Telesio, noto per le sue teorie sul razzismo”

via Principe Pompeo InterlandiVia principe Pompeo Interlandi: è la denominazione sulla nuova targa che è stata posta per specificare che la via in pieno centro storico è dedicata a Pompeo, principe di Caltagirone e non a Telesio. La denominazione, stabilita dalla commissione toponomastica con l’aggiunta del nome proprio, pone fine alla possibilità di interpretazione sull’intitolazione della via: fino a ieri denominata solo “Interlandi”, secondo alcuni poteva essere stata dedicata a Telesio Interlandi noto per le sue teorie sul razzismo e per il suo antisemitismo. Ipotesi sostenuta anche da Umberto Eco. Adesso è stato specificato che si tratta della via Pompeo Interlandi, principe di Caltagirone. «La commissione toponomastica aveva stabilito di specificare l’intitolazione della via già nella seduta di insediamento poiché aveva appurato che non è affatto dedicata a Telesio ma a Pompeo Interlandi.

Per evitare che sorgano ancora dubbi a qualcuno occorreva puntualizzare che a Castellammare non esiste alcuna via intitolata a Telesio e dunque abbiamo specificato l’intitolazione aggiungendo il nome proprio – spiega il sindaco Nicolò Coppola -. Si tratta semplicemente di rispetto della verità: per questo avevo scritto al direttore de L’Espresso, facendo presente che si trattava di un clamoroso abbaglio poiché non esiste in città alcuna via intitolata a Telesio noto per le sue teorie sul razzismo e per il suo antisemitismo, così come affermato da Umberto Eco. Ho voluto chiarire la vicenda, avendo avuto certezza dei fatti, perché qualcuno, evidentemente, si era divertito a mettere in giro una falsa notizia che è stata presa in considerazione da giornalisti e grandi intellettuali come Umberto Eco. Avevo fatto presente che non si danno notizie che gettano ombre su un’intera città solo per sentito dire. Ho voluto chiarire e porre fine alla vicenda per rispetto della verità – conclude il sindaco – e di un’intera comunità cittadina che si era sentita ferita da queste inesatte affermazioni».

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