Cambiamenti solleva la questione dell’inefficienza comunale sulle attività turistiche a Castellammare

castellammareCASTELLAMMARE DEL GOLFO – Con la stagione turistica ormai entrata nel vivo sono molte le questioni che Cambiamenti solleva attraverso una lunga nota stampa con la quale si pone l’attenzione non solo sui ritardi legati alla programmazione delle attività estive, ma soprattutto su tutte quelle iniziative non intraprese nel lungo periodo dall’amministrazione e che servono anche a dare una nuova identità turistica a Castellammare.

“Mentre il Consiglio Comunale è bloccato sul trattare o meno segretamente punti dell’ordine del giorno che riguardano la trasparenza, con la maggioranza in stato confusionale; mentre i più alti dirigenti del comune e gli assessori si scambiano lettere di reciproche accuse; mentre stiamo rischiando di perdere 18.000.000 di euro che erano già nostri, per la scellerata scelta tecnica e politica di stravolgere il progetto finanziato del depuratore; mentre tutto ciò accade, la stagione turistica è ormai pienamente inoltrata.

Anche in questo campo purtroppo solo passi indietro, poche idee, confuse e gestite in modo approssimativo.

Non staremo qui a scrivere di ZTL organizzate con i piedi, di parcheggi che mancano, di trasporti pubblici da terzo mondo, di spiagge sporche, perché su quali siano i servizi da migliorare (o per meglio dire da creare) si è discusso fin troppo.

Per noi il problema è molto più serio e riguarda la mancanza di un’idea di base, di un’identità da dare al paese.

Se a Castellammare ci fosse un assessore al turismo degno di questo appellativo ci piacerebbe rivolgergli alcune domande:
Quale è il target che si vuole attirare?
Quali sono le politiche attuate per raggiungerlo?
Quali sono le attività adatte a soddisfare le esigenze del turista che si vuole attrarre?
Con che criterio vengono concesse licenze per l’apertura di nuove attività?
Quali strategie ha scelto per incrementare i flussi secondo le esigenze rilevate?
Insomma quali scelte politiche vengono messe in atto per sostenere gli stakeolder di settore?
Quali strategie vengono messe in atto per rafforzare, se non la durata, almeno la qualità della stagione turistica?
Come fare tutto ciò in modo sostenibile per il paese e per la popolazione residente?
Insomma, che tipo di turismo si vuole fare a Castellammare?

Se Castellammare avesse un assessore al turismo degno di questo appellativo probabilmente sarebbero anche domande inutili perché dopo 2 anni di una buona amministrazione magari non si potrebbe vedere l’obiettivo raggiunto ma la traccia di un percorso sicuramente si.
E non è così.

Due anni fa abbiamo fatto un salto indietro di 20 anni, quando il turismo non era ancora un asset dominante nel territorio e per adempiere al compito bastava organizzare l’estate castellammarese: 4 film all’arena, una commedia, un cantante vintage, 2 saggi di danza, 1 sagra e il gioco era fatto.

E così nel tentativo “di appattare la settanta” tra budget in bilancio ed eventi da proporre, non solo sfugge il concetto che l’evento debba essere identificabile con Castellammare e attrattivo (motivare un turista a staccare un biglietto aereo, noleggiare un’auto e prenotare un soggiorno), ma ci ritroviamo anche in enorme ritardo con la programmazione. E’ metà giugno, perlopiù la gente ha già deciso dove andare in vacanza e quando. A questo punto la gran parte degli eventi che verranno proposti, non saranno più investimenti ma costi.

Quando sono state distribuite le deleghe, abbiamo lamentato l’assegnazione di quella al turismo all’ Avv. Agugliaro perché pienamente convinti che fosse giunto il momento di fare gestire il settore a chi ne avesse piena competenza.

Il turismo è una scienza, ci sono perfino delle specifiche lauree all’università, non è certo qualcosa che si improvvisa.

Ad ognuno il suo compito. Del resto se qualcuno decide di ristrutturare una casa, si rivolge ad un architetto o ad un ingegnere, difficilmente cercherà un oculista.

E tutto sommato non è neanche l’incompetenza, quello che rimproveriamo all’Assessore Agugliaro (si sapeva che con una giunta di soli 4 assessori, a qualcuno sarebbe toccato un settore nel quale non era ferrato). Quello che rimproveriamo all’Assessore è la mancanza di umiltà. Perché l’assessore Agugliaro, sapendo di non sapere, avrebbe potuto avvalersi di consulenze professionali, destination manager, operatori di settore , e sarebbero stati soldi ben spesi.

Perché mentre ci si culla e si fa filosofia e ci si riempie la bocca da trent’anni con la “vocazione turistica” tante persone a Castellamare stanno investendo nel turismo e nell’accoglienza i risparmi di una vita, o più ancora, il proprio futuro e quello dei propri figli.”

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